Antonio Sorbo, interviene duramente sulla vicenda di piazza Castello.
Protagonista un innominato "personaggio con la barba". Ma anche una storia ed una vicenda tutta da "scoprire". Secondo Sorbo: <C'è un personaggio con la barba che, commentando un mio intervento relativo alla ripresa dei lavori al castello Pandone, ha messo in fila, come è sua abitudine, falsità e volgarità condite con qualche interessata omissione. Accusandomi addirittura di essere stato sempre contro quell'intervento.
Una balla colossale che mi sento in dovere di smentire provando a raccontare come sono andate le cose, atti e fatti alla mano, per informare i cittadini di Venafro e per fare chiarezza. Anche se è necessaria una premessa: è paradossale essere accusato di essere "contro" da chi, con la sua azione demolitoria di ogni iniziativa nella quale non ci fosse una sua partecipazione professionale, ha fatto perdere a Venafro milioni di euro di finanziamenti pubblici e opere importanti.
Chi è stato contro l'avvio dei lavori per la sistemazione del Verlasce, i lavori di sistemazione di via Bassano del Grappa e dell'area del lavatoio, il recupero dell'area a ridosso delle scalette "Cuoco", la realizzazione di un parcheggio su via colonia Giulia angolo via dei gladiatori, la sistemazione di piazza mercato con fondi destinati in un primo momento ad un'area a servizio del teatro romano di Sant'Aniello, la sistemazione della Palazzina liberty e, ultimo in ordine di tempo, la sistemazione della villa comunale (ma ne dimentico sicuramente qualcuno).
Parliamo del personaggio che ha partecipato al bando per la realizzazione dell'auditorium di Isernia e per la cementificazione del vecchio campo sportivo e che, all'indomani dell'esito della gara in cui è arrivato quarto, è diventato il principale paladino della lotta contro l'auditorium e la cementificazione del vecchio "X settembre". Colui il quale denuncia come illegittima ogni cosa in cui lui non è parte in causa e per il quale sono tutte legittime, trasparenti e legali le cose dove ci sta lui, anche se magari gli capita, occupandosi di queste cose, di finire imputato per crollo colposo.
Inquadrato il personaggio, veniamo ai lavori del Castello. E' falso affermare che io è il gruppo politico che rappresentavo in Consiglio comunale siamo stati sempre contro l'intervento in piazza Castello. E' vero l'esatto contrario: siamo stati sempre a favore. Ed è facile dimostrarlo: basta pubblicare (cosa che eventualmente farò) i nostri interventi in consiglio comunale dove, mentre altri esponenti di opposizione attaccavano pesantemente il rup-progettista-direttore dei lavori, con il supporto di qualche organo di stampa, noi sostenevamo sempre, pur consapevoli di qualche forzatura, la necessità di realizzare e completare quest'opera.
Un comportamento responsabile e collaborativo che ci è stato riconosciuto dallo stesso rup-progettista-direttore dei lavori in pieno consiglio comunale quando, intervenendo per rispondere alle accuse rivoltegli, evidenziò il nostro diverso atteggiamento rispetto a chi lo attaccava. E' tutto registrato e trascritto nei verbali. Ed è tanto vero quello che affermo che all'indomani di quel consiglio comunale, il 2 aprile 2010 alle ore 8:30 lo stesso rup-progettista-direttore dei lavori mi inviò una mail (che conservo gelosamente) con una sua relazione tutta per me riconoscendomi, così, lo spirito di collaborazione e l'atteggiamento positivo.
Se così non fosse stato, mai avrebbe scritto una relazione "personalizzata" per me. Quindi noi non abbiamo mai preso posizione contro quell'intervento, nemmeno quando venivamo sollecitati dai colleghi di opposizione o da qualche tv locale. Questa è storia! Certo, sapevamo che il "ribaltone" che c'era stato era frutto della guerra per bande tutta interna al centro-destra venafrano.
Prima c'erano una ditta e un tecnico graditi ad una certa parte politica, quella tanto per intenderci che fa capo all'europarlamentare, poi, siccome l'europarlamentare e il governatore erano in guerra, quando è salito al trono il sindaco voluto dal governatore, ditta e tecnico sono cambiati e il loro posto è stato preso da una impresa e da un professionista (il nostro rup-progettista-direttore dei lavori) di gradimento del sindaco tanto è vero che all'architetto l'incarico è stato affidato "direttamente" e come rup è stato nominato con incarico fiduciario del primo cittadino, roba che se fosse capitata ad uno di noi il "nostro" avrebbe inondato le redazioni dei giornali di mail gridando allo scandalo e all'inciucio! Ma transeat!
Abbiamo pensato: inciucio o non inciucio, l'importante è che l'opera arrivi a conclusione. E mai abbiamo frapposto un ostacolo all'iter di quest'opera, nemmeno quando il rup-progettista-direttore è finito sotto processo per crollo colposo. Però ad un certo punto ci siamo accorti che la gestione del rup-direttore dei lavori-progettista e del sindaco suo amico e sodale aveva condotto questo intervento in un vicolo cieco.
La Regione Molise, dopo aver evidenziato con due note ufficiali le irregolarità compiute e dopo aver invitato l'Amministrazione a porre rimedio, di fronte all'atteggiamento del sindaco e della sua giunta che hanno fatto finta di niente, si è vista costretta a bloccare il finanziamento. A questo punto ci siamo preoccupati di capire cosa stava accadendo. Era l'inizio del 2012. E in effetti, studiando la questione con alcuni esperti, ci siamo accorti che aveva ragione la Regione.
E quindi abbiamo chiesto prima verbalmente e poi per iscritto al sindaco e all'assessore competente di intervenire per riportare il procedimento nella regolarità. Non ci hanno ascoltato costringendoci a presentare, ad aprile 2012, una mozione (allegata a questo post) votata in consiglio comunale a maggioranza anche da persone esperte e competenti tra cui due tecnici esperti di queste questioni (Luigi Viscione e Sergio Petrecca), due valenti avvocati amministrativisti (Alfredo Ricci e Adriano Iannacone) ed alcuni esperti e navigati amministratori (come Benedetto Iannacone).
Mozione di cui il sindaco non ha tenuto conto andando avanti per la sua linea, suggerita dal rup-progettista-direttore dei lavori, che avrebbe portato inesorabilmente alla perdita del finanziamento e al mancato completamento dell'opera. Per fortuna è arrivato il commissario Ocello a cui ad inizio giugno abbiamo inoltrato una nota chiedendo a lei di fare quello che il sindaco non aveva voluto fare. La commissaria, d'intesa e in collaborazione con il dirigente regionale competente, ha adottato i provvedimenti necessari rimuovendo l'architetto barbuto dall'incarico di rup e nominando al suo posto un dipendente del Comune, l'arch. Celino.
E' bastata questa "correzione" per sbloccare i finanziamenti che finalmente sono arrivati consentendo la ripresa dei lavori. Che la gestione amministrativa da parte del rup e del sindaco sia stata disastrosa lo dimostrano le parole della stessa commissaria Ocello che appena pochi giorni fa ha dichiarato ad un giornale che è stato necessario perfezionare “tutte le procedure – riportiamo le parole testuali - che erano molto ma molto carenti. Proprio per queste mancanze la Regione Molise non poteva elargire il finanziamento.
Si andava avanti addirittura senza contratti, con una serie impressionante di illegittimità. Parole che nessuno ha avuto il coraggio di smentire. Ora se sono vere (e non ho alcun motivo per dubitare della loro veridicità) le parole della Ocello, a chi vanno addebitate queste "carenze", queste "mancanze", questo procedere "addirittura senza contratti" e con una "serie impressionante di illegittimità" se non al vecchio rup?
Se avesse continuato lui a gestire il procedimento insieme al suo amico sindaco la "piazza più bella del Molise" ce la saremmo potuti scordare!!! E invece c'è stato chi ci ha messo una "pezza" e chi, molto modestamente, ha contribuito a far correggere il tiro in modo che i lavori potessero riprendere e l'opera - almeno si spera - possa essere conclusa. Il merito più grande va sicuramente al commissario Ocello e, se si arriverà alla fine, anche all'arch. Celino perché lo sanno tutti che la figura più importante in un procedimento amministrativo del genere è quella del rup. Questa è la verità.
Chi parla, anziché chiedere scusa ai venafrani per aver fatto perdere almeno due anni nella realizzazione di questo intervento per le sue idee strampalate e per la sua volontà accentratrice, che si è cercato di imporre anche al di fuori delle regole, addirittura attacca chi ha agito nell'esclusivo interesse dell'Ente comune, della regolarità del procedimento e, in definitiva, degli interessi della comunità. E' vergognoso che altri, anonimamente, si affianchino alle considerazioni del personaggio in questione (sempre che l'anonimo non sia sempre lui...) ed insieme chiedano di sapere quanti posti di lavoro ho creato io durante il mio impegno politico di appena sette anni.
Io posso rispondere: nessuno, perché non è compito di chi fa politica "creare posti di lavoro". Ma mi piacerebbe che il barbuto personaggio rivolgesse la stessa domanda al suo amico ex sindaco, che lo ha nominato "fiduciariamente" e alla sua amministrazione, contro la quale il nostro "Savonarola" negli ultimi anni non ha proferito mezza parola, come se non fosse stata la peggiore amministrazione comunale della storia di Venafro.
Ma soprattutto mi piacerebbe sapere cosa ha prodotto lui in oltre 40 anni di politica in cui ha fatto anche più volte l'assessore, la prima alla fine degli anni '60, l'ultima una decina di anni fa con Enzino Ottaviano sindaco, oltre che opporsi a tanti interventi e a far perdere tanti finanziamenti. Nella risposta spero non voglia computare magari la costruzione di ville in zone inedificabili, di palazzine su aree sportive di palazzi su area destinata a parcheggi. Quelle sono realizzazioni che non contano...
Per finire voglio dire al personaggio in questione che ogni volta che dirà una bugia sul mio conto pubblicamente (non di nascosto e a voce bassa davanti al bancone di Passicrate), mi troverà pronto a rispondergli per le rime. So che non è abituato, ma è meglio che se ne faccia una ragione>...
Una balla colossale che mi sento in dovere di smentire provando a raccontare come sono andate le cose, atti e fatti alla mano, per informare i cittadini di Venafro e per fare chiarezza. Anche se è necessaria una premessa: è paradossale essere accusato di essere "contro" da chi, con la sua azione demolitoria di ogni iniziativa nella quale non ci fosse una sua partecipazione professionale, ha fatto perdere a Venafro milioni di euro di finanziamenti pubblici e opere importanti.
Chi è stato contro l'avvio dei lavori per la sistemazione del Verlasce, i lavori di sistemazione di via Bassano del Grappa e dell'area del lavatoio, il recupero dell'area a ridosso delle scalette "Cuoco", la realizzazione di un parcheggio su via colonia Giulia angolo via dei gladiatori, la sistemazione di piazza mercato con fondi destinati in un primo momento ad un'area a servizio del teatro romano di Sant'Aniello, la sistemazione della Palazzina liberty e, ultimo in ordine di tempo, la sistemazione della villa comunale (ma ne dimentico sicuramente qualcuno).
Parliamo del personaggio che ha partecipato al bando per la realizzazione dell'auditorium di Isernia e per la cementificazione del vecchio campo sportivo e che, all'indomani dell'esito della gara in cui è arrivato quarto, è diventato il principale paladino della lotta contro l'auditorium e la cementificazione del vecchio "X settembre". Colui il quale denuncia come illegittima ogni cosa in cui lui non è parte in causa e per il quale sono tutte legittime, trasparenti e legali le cose dove ci sta lui, anche se magari gli capita, occupandosi di queste cose, di finire imputato per crollo colposo.
Inquadrato il personaggio, veniamo ai lavori del Castello. E' falso affermare che io è il gruppo politico che rappresentavo in Consiglio comunale siamo stati sempre contro l'intervento in piazza Castello. E' vero l'esatto contrario: siamo stati sempre a favore. Ed è facile dimostrarlo: basta pubblicare (cosa che eventualmente farò) i nostri interventi in consiglio comunale dove, mentre altri esponenti di opposizione attaccavano pesantemente il rup-progettista-direttore dei lavori, con il supporto di qualche organo di stampa, noi sostenevamo sempre, pur consapevoli di qualche forzatura, la necessità di realizzare e completare quest'opera.
Un comportamento responsabile e collaborativo che ci è stato riconosciuto dallo stesso rup-progettista-direttore dei lavori in pieno consiglio comunale quando, intervenendo per rispondere alle accuse rivoltegli, evidenziò il nostro diverso atteggiamento rispetto a chi lo attaccava. E' tutto registrato e trascritto nei verbali. Ed è tanto vero quello che affermo che all'indomani di quel consiglio comunale, il 2 aprile 2010 alle ore 8:30 lo stesso rup-progettista-direttore dei lavori mi inviò una mail (che conservo gelosamente) con una sua relazione tutta per me riconoscendomi, così, lo spirito di collaborazione e l'atteggiamento positivo.
Se così non fosse stato, mai avrebbe scritto una relazione "personalizzata" per me. Quindi noi non abbiamo mai preso posizione contro quell'intervento, nemmeno quando venivamo sollecitati dai colleghi di opposizione o da qualche tv locale. Questa è storia! Certo, sapevamo che il "ribaltone" che c'era stato era frutto della guerra per bande tutta interna al centro-destra venafrano.
Prima c'erano una ditta e un tecnico graditi ad una certa parte politica, quella tanto per intenderci che fa capo all'europarlamentare, poi, siccome l'europarlamentare e il governatore erano in guerra, quando è salito al trono il sindaco voluto dal governatore, ditta e tecnico sono cambiati e il loro posto è stato preso da una impresa e da un professionista (il nostro rup-progettista-direttore dei lavori) di gradimento del sindaco tanto è vero che all'architetto l'incarico è stato affidato "direttamente" e come rup è stato nominato con incarico fiduciario del primo cittadino, roba che se fosse capitata ad uno di noi il "nostro" avrebbe inondato le redazioni dei giornali di mail gridando allo scandalo e all'inciucio! Ma transeat!
Abbiamo pensato: inciucio o non inciucio, l'importante è che l'opera arrivi a conclusione. E mai abbiamo frapposto un ostacolo all'iter di quest'opera, nemmeno quando il rup-progettista-direttore è finito sotto processo per crollo colposo. Però ad un certo punto ci siamo accorti che la gestione del rup-direttore dei lavori-progettista e del sindaco suo amico e sodale aveva condotto questo intervento in un vicolo cieco.
La Regione Molise, dopo aver evidenziato con due note ufficiali le irregolarità compiute e dopo aver invitato l'Amministrazione a porre rimedio, di fronte all'atteggiamento del sindaco e della sua giunta che hanno fatto finta di niente, si è vista costretta a bloccare il finanziamento. A questo punto ci siamo preoccupati di capire cosa stava accadendo. Era l'inizio del 2012. E in effetti, studiando la questione con alcuni esperti, ci siamo accorti che aveva ragione la Regione.
E quindi abbiamo chiesto prima verbalmente e poi per iscritto al sindaco e all'assessore competente di intervenire per riportare il procedimento nella regolarità. Non ci hanno ascoltato costringendoci a presentare, ad aprile 2012, una mozione (allegata a questo post) votata in consiglio comunale a maggioranza anche da persone esperte e competenti tra cui due tecnici esperti di queste questioni (Luigi Viscione e Sergio Petrecca), due valenti avvocati amministrativisti (Alfredo Ricci e Adriano Iannacone) ed alcuni esperti e navigati amministratori (come Benedetto Iannacone).
Mozione di cui il sindaco non ha tenuto conto andando avanti per la sua linea, suggerita dal rup-progettista-direttore dei lavori, che avrebbe portato inesorabilmente alla perdita del finanziamento e al mancato completamento dell'opera. Per fortuna è arrivato il commissario Ocello a cui ad inizio giugno abbiamo inoltrato una nota chiedendo a lei di fare quello che il sindaco non aveva voluto fare. La commissaria, d'intesa e in collaborazione con il dirigente regionale competente, ha adottato i provvedimenti necessari rimuovendo l'architetto barbuto dall'incarico di rup e nominando al suo posto un dipendente del Comune, l'arch. Celino.
E' bastata questa "correzione" per sbloccare i finanziamenti che finalmente sono arrivati consentendo la ripresa dei lavori. Che la gestione amministrativa da parte del rup e del sindaco sia stata disastrosa lo dimostrano le parole della stessa commissaria Ocello che appena pochi giorni fa ha dichiarato ad un giornale che è stato necessario perfezionare “tutte le procedure – riportiamo le parole testuali - che erano molto ma molto carenti. Proprio per queste mancanze la Regione Molise non poteva elargire il finanziamento.
Si andava avanti addirittura senza contratti, con una serie impressionante di illegittimità. Parole che nessuno ha avuto il coraggio di smentire. Ora se sono vere (e non ho alcun motivo per dubitare della loro veridicità) le parole della Ocello, a chi vanno addebitate queste "carenze", queste "mancanze", questo procedere "addirittura senza contratti" e con una "serie impressionante di illegittimità" se non al vecchio rup?
Se avesse continuato lui a gestire il procedimento insieme al suo amico sindaco la "piazza più bella del Molise" ce la saremmo potuti scordare!!! E invece c'è stato chi ci ha messo una "pezza" e chi, molto modestamente, ha contribuito a far correggere il tiro in modo che i lavori potessero riprendere e l'opera - almeno si spera - possa essere conclusa. Il merito più grande va sicuramente al commissario Ocello e, se si arriverà alla fine, anche all'arch. Celino perché lo sanno tutti che la figura più importante in un procedimento amministrativo del genere è quella del rup. Questa è la verità.
Chi parla, anziché chiedere scusa ai venafrani per aver fatto perdere almeno due anni nella realizzazione di questo intervento per le sue idee strampalate e per la sua volontà accentratrice, che si è cercato di imporre anche al di fuori delle regole, addirittura attacca chi ha agito nell'esclusivo interesse dell'Ente comune, della regolarità del procedimento e, in definitiva, degli interessi della comunità. E' vergognoso che altri, anonimamente, si affianchino alle considerazioni del personaggio in questione (sempre che l'anonimo non sia sempre lui...) ed insieme chiedano di sapere quanti posti di lavoro ho creato io durante il mio impegno politico di appena sette anni.
Io posso rispondere: nessuno, perché non è compito di chi fa politica "creare posti di lavoro". Ma mi piacerebbe che il barbuto personaggio rivolgesse la stessa domanda al suo amico ex sindaco, che lo ha nominato "fiduciariamente" e alla sua amministrazione, contro la quale il nostro "Savonarola" negli ultimi anni non ha proferito mezza parola, come se non fosse stata la peggiore amministrazione comunale della storia di Venafro.
Ma soprattutto mi piacerebbe sapere cosa ha prodotto lui in oltre 40 anni di politica in cui ha fatto anche più volte l'assessore, la prima alla fine degli anni '60, l'ultima una decina di anni fa con Enzino Ottaviano sindaco, oltre che opporsi a tanti interventi e a far perdere tanti finanziamenti. Nella risposta spero non voglia computare magari la costruzione di ville in zone inedificabili, di palazzine su aree sportive di palazzi su area destinata a parcheggi. Quelle sono realizzazioni che non contano...
Per finire voglio dire al personaggio in questione che ogni volta che dirà una bugia sul mio conto pubblicamente (non di nascosto e a voce bassa davanti al bancone di Passicrate), mi troverà pronto a rispondergli per le rime. So che non è abituato, ma è meglio che se ne faccia una ragione>...
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