Post terremoto e governo Regionale, l' On. Di Pietro al Presidente del Consiglio e Ministro Interno: "Michele Iorio coinvolto da fatti incompatibili con le sue cariche".
"Alla luce del nuovo rinvio a giudizio a carico di Michele Iorio, in questa occasione con l’accusa di abuso d’ufficio ed indebita erogazione di fondi statali nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dei fondi erogati dopo il sisma del 2002 e alla luce del danno erariale ipotizzato dalla Guardia di Finanza che ha indagato per conto della Procura della Corte dei Conti, di 158 milioni di euro, il governo ritiene che i fatti giudiziari che hanno coinvolto la persona di Michele Iorio siano compatibili con le cariche che continua a ricoprire, in particolare quella inerenti alle funzioni di commissario straordinario, di nomina governativa?”
È quanto chiesto dal leader dell’Italia dei Valori, on. Di Pietro, nell’ambito di un’interrogazione indirizzata al presidente del Consiglio dei Ministri, e al ministro dell’Interno in merito alla nostra regione.
"Fermo il principio della presunzione di non colpevolezza di cui al secondo comma dell'articolo 27 della Costituzione – ha precisato Di Pietro - appare del tutto inopportuna la permanenza in carica di Michele Iorio nelle funzioni commissariali, che non possono essere disgiunte dalle capacità di buon governo.
Funzioni, queste, da ascriversi a quelle funzioni pubbliche da adempiersi con disciplina e onore, ai sensi dell’art. 54, comma secondo, della Costituzione".
Questi i fatti riportati nel testo dell’interrogazione:
"Secondo la Procura – si legge - Michele Iorio, immediatamente dopo la nomina a commissario per l’emergenza post-terremoto, con atto monocratico e quale "favore elettorale propagandistico", allargò "abusivamente" l’area del cratere ad altri 69 comuni della Provincia di Campobasso, rispetto ai 14 inclusi nell’elenco stilato dall’Ordinanza della Protezione civile. Oltre ai 69 Comuni, risultano incluse tra i beneficiari del Fondo per l’emergenza del terremoto e cioè di fondi pubblici destinati al risarcimento dei territori colpiti, anche 19 parrocchie, le quali ottennero circa nove milioni di euro.
I 69 comuni e le 19 parrocchie risulterebbero, dunque, indebiti percettori di fondi pubblici, per un totale di 143 milioni di euro.
Va da sé che l’indebito allargamento del novero dei beneficiari ha senza dubbio penalizzato i 14 comuni legittimamente riconosciuti colpiti dalla relativa Ordinanza, che avrebbero dovuto percepire tutti i fondi pubblici e che sono stati considerati dalla Procura, al pari del ministero dell’economia e della Presidenza del Consiglio dei ministri, parti lese.
La ricostruzione post-sisma poi, ferma, a distanza di dieci anni, al 30/35% nonostante il miliardo stanziato, sembra assumere i caratteri di un sistema clientelare cui consegue un uso personale e disinvolto delle risorse pubbliche, a scapito dei cittadini molisani tutti.
Occorre ricordare – ha continuato l’on. Di Pietro – che presso la Procura di Campobasso sono aperte almeno 8 inchieste inerenti a fatti ed atti compiuti dal Governatore Iorio nelle molteplici funzioni cumulate negli anni, di governatore e di commissario per le diverse emergenze".
Ecco perché secondo il leader IdV, fermo restando il corso giudiziario degli eventi descritti, occorre che i ministri competenti valutino se risulti o meno opportuno mantenere in Molise questo stato di cose.
È quanto chiesto dal leader dell’Italia dei Valori, on. Di Pietro, nell’ambito di un’interrogazione indirizzata al presidente del Consiglio dei Ministri, e al ministro dell’Interno in merito alla nostra regione.
"Fermo il principio della presunzione di non colpevolezza di cui al secondo comma dell'articolo 27 della Costituzione – ha precisato Di Pietro - appare del tutto inopportuna la permanenza in carica di Michele Iorio nelle funzioni commissariali, che non possono essere disgiunte dalle capacità di buon governo.
Funzioni, queste, da ascriversi a quelle funzioni pubbliche da adempiersi con disciplina e onore, ai sensi dell’art. 54, comma secondo, della Costituzione".
Questi i fatti riportati nel testo dell’interrogazione:
"Secondo la Procura – si legge - Michele Iorio, immediatamente dopo la nomina a commissario per l’emergenza post-terremoto, con atto monocratico e quale "favore elettorale propagandistico", allargò "abusivamente" l’area del cratere ad altri 69 comuni della Provincia di Campobasso, rispetto ai 14 inclusi nell’elenco stilato dall’Ordinanza della Protezione civile. Oltre ai 69 Comuni, risultano incluse tra i beneficiari del Fondo per l’emergenza del terremoto e cioè di fondi pubblici destinati al risarcimento dei territori colpiti, anche 19 parrocchie, le quali ottennero circa nove milioni di euro.
I 69 comuni e le 19 parrocchie risulterebbero, dunque, indebiti percettori di fondi pubblici, per un totale di 143 milioni di euro.
Va da sé che l’indebito allargamento del novero dei beneficiari ha senza dubbio penalizzato i 14 comuni legittimamente riconosciuti colpiti dalla relativa Ordinanza, che avrebbero dovuto percepire tutti i fondi pubblici e che sono stati considerati dalla Procura, al pari del ministero dell’economia e della Presidenza del Consiglio dei ministri, parti lese.
La ricostruzione post-sisma poi, ferma, a distanza di dieci anni, al 30/35% nonostante il miliardo stanziato, sembra assumere i caratteri di un sistema clientelare cui consegue un uso personale e disinvolto delle risorse pubbliche, a scapito dei cittadini molisani tutti.
Occorre ricordare – ha continuato l’on. Di Pietro – che presso la Procura di Campobasso sono aperte almeno 8 inchieste inerenti a fatti ed atti compiuti dal Governatore Iorio nelle molteplici funzioni cumulate negli anni, di governatore e di commissario per le diverse emergenze".
Ecco perché secondo il leader IdV, fermo restando il corso giudiziario degli eventi descritti, occorre che i ministri competenti valutino se risulti o meno opportuno mantenere in Molise questo stato di cose.

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