giovedì 27 settembre 2012

Costi Molise, riflessione sulla scena regionale e nazionale

Fanelli: "Basta! Ritrovare il senso etico e delle istituzioni".












"Oggi 27 settembre il Consiglio provinciale dovrebbe approvare un assestamento di bilancio discutibile e che, come capogruppo dell'opposizione, non voterò. Il motivo? Prevede la "ratifica" dell'aumento delle entrate da tasse sui cittadini (600 mila Euro da RC Auto) per fronteggiare spese intermedie e del personale. Non è più tempo! Lo dico all'opinione pubblica, al Presidente De Matteis e alla maggioranza. Basta!

Ha ragione, infatti, il Capo dello Stato: occorre un radicale e profondo rinnovamento all'insegna dell'etica. Il caso Lazio - ovviamente non paragonabile alle questioni locali, ma che offre sicuramente l'occasione per un esame di coscienza collettivo - ha messo in scena fenomeni di corruzione vergognosi, che contribuiscono al deterioramento del quadro politico e della legalità e al crescere dell'antipolitica.

L'uscita di scena della Polverini, nel suo discorso finale senza riferimenti ai principi morali o scuse ai cittadini, ha evidenziato la pochezza di una classe politica proliferata senza selezioni e merito. Tutto accentua in me una sensazione di disprezzo verso la pochezza del momento, di comprensione del disgusto del comune sentire verso i politici e di voglia di forte ribellione.

I Presidenti delle Regioni ne hanno discusso ieri a Roma. Errani, Presidente della Conferenza delle Regioni, avanza proposte serie. Il Sole 24 ore (da fonte Siope) calcola in 4 miliardi di Euro annui il potenziale risparmio. Tredici milioni sarebbero le risorse per i gruppi; ben 1,3 miliardi per il personale. E il Molise? Nel 2011, ogni cittadino molisano paga per il personale e le strutture regionali ben 194 Euro, pari a 62 milioni totali. La media per le regioni è di 64 euro ad abitante.

Si tratta di un calcolo che prende a riferimento unicamente i dipendenti e co.co.co. (770) e non i collaboratori autonomi, che in Molise raggiungono numeri senza paragoni con le altre regioni. Dopo la Sicilia, siamo i peggiori. Quello che balza agli occhi è il rapporto con il numero degli abitanti (240 ogni 100mila) che risulta più del doppio della media nazionale, già elevatissima, di circa 100 ogni 100mila. Non saliamo sul podio delle peggiori tre regioni solo perché ci sono le cd "Speciali", le Regioni ad autonomia differenziata.

Sui giornali locali si riprendono i dati del sole24ore della scorsa settimana sui costi del Consiglio; fra le spese più eclatanti quasi 5 milioni per i vitalizi e siamo al primo posto per il costo dei gruppi consiliari: 2 milioni, secondi per indennità con 5,4 milioni. Per non parlare dell'efficienza degli organi (cioè della quantità e dei risultati del lavoro) in merito alla quale non le opposizioni, ma sempre il Sole 24 ore certifica quello del Molise come il peggior Consiglio regionale.

Iorio, intervenendo sul giornale "Il piccolo", si dice pronto a concordare con Errani sulla riduzione delle spese di Consigli, a partire dai gruppi, sulla trasparenza, sui controlli. Facile a dirsi, ma come può, stante le spese salatissime dei gruppi che ha sempre avallato? Così come ha avallato la costituzione di ben diciassette gruppi nella presente legislatura, di cui uno a Consiglio "sciolto"? Dia i numeri precisi e sarà semplice verificare come la situazione del consiglio regionale del Molise è peggiore di quella delle altre Regioni.  Ci auguriamo molto differente per corruttela.

In Provincia, non ci sono costi per queste spese, per fortuna. Personalmente, ho rinunciato anche agli strumenti di lavoro, su cui si è fatta demagogia, per evitare confusioni. Idem per il Comune che amministro. Più ci si avvicina al territorio, infatti, e più non si registrano sprechi, il senso etico aumenta, il controllo sociale cresce e le occasioni di sperpero decrescono. Diventa evidente, quindi, che verso il territorio i tagli dovrebbero ridursi, per concentrarsi sui livelli di governo più lontani dalle esigenze della gente. Oggi, per fortuna il tema si pone per le Regioni.

Iorio, quindi, farebbe bene a non trattare solo l'argomento dei costi del Consiglio, di forte attualità, ma soprattutto dei costi e degli sprechi dalla Giunta. D'altronde porta il peso politico di entrambi gli organi. Lui, come la Polverini, non può nascondersi dietro formalismi di divisioni di responsabilità. Oggi, si torna a ragionare dell'utilità di un livello di governo, con grandi poteri e senza sostanziali controlli. In un quadro di riforme istituzionali, bisogna infatti ripensare al titolo V della Costituzione.

Quale dovrebbe essere il modello riformato e più accettabile? Regioni più grandi, meno pesanti e con costi radicalmente minori, con più controlli e assoluta trasparenza. Province eliminate a fronte di leggerissimi coordinamenti di secondo livello. Comuni più associati e con servizi potenziati, soprattutto per far fronte alle esigenze sociali e delle fasce deboli.

Il resto dovrebbe farlo la morale personale, per la quale temo non ci siano riforme che tengano. Mi auguro solo che i cittadini disgustati non se ne lavino le mani e, arrabbiandosi, esprimano la voglia di distinguere e punire i malfattori. Dove fallisce l'etica personale, dove la giustizia stenta ad agire, e dove le riforme non arrivano per gli egoismi singoli, mi auguro torni a esercitarsi il controllo sociale attivo. Non l'abbandono dell'astensione o la tentazione di un'uscita comica e distruttiva.

Rottamiamo tutto quello che di vecchio ha causato degenerazione e costi inutili, regole e persone. Perché rottamare non sia uno slogan, ma una pratica di pulizia. Solo così noi, cittadini e amministratori onesti, potremo salvarci".

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