sabato 25 agosto 2012

Assoviaggi-Confesercenti: Consuntivo estate 2012, la crisi fa riscoprire l'Italian agli italiani

Ma le partenze sono diminuite e il conto è sempre più magro; per le agenzie di viaggio fatturato in calo del 30%, in tre anni perso il 50% del giro d'affari. Crescono le prenotazioni all'ultimo minuto e i viaggi fai da te.






Le minori disponibilità economiche e i timori per l’instabilità di alcuni paesi del mediterraneo fanno riscoprire agli italiani il piacere delle vacanze in Italia. E’ quanto emerge dal sondaggio condotto da Assoviaggi-Confesercenti, l’associazione di categoria che riunisce le agenzie di viaggio, attraverso le quali passa il 25%-30% del turismo outgoing italiano. “I dati dipingono un quadro fortemente influenzato dalla crisi, con partenze in diminuzione e fatturati in calo”, spiega Amalio Guerra, presidente di Assoviaggi.  "Nell’estate 2012 – continua - le agenzie di viaggio hanno registrato una diminuzione del 30%. E’ il terzo anno consecutivo: dalla stagione estiva 2010 a quella di quest’anno si è perduto il 50% del giro d’affari".

In vacanza all’ultimo minuto. E la meta si sceglie in base alla disponibilità.

Rispetto agli altri anni – segnalano le agenzie – gli italiani nel 2012 hanno atteso a prenotare fino all’ultimo minuto, probabilmente per cause economiche. E se prima era giugno il mese di maggiore attività per le agenzie di viaggio, quest’anno il periodo clou si è spostato alla seconda metà di luglio, a ridosso della stagione canonica delle ferie. Poche idee precise sulla meta delle vacanze: la scelta è stata effettuata soprattutto in base alla disponibilità di posti e al costo.

Le destinazioni: Sud Italia e grandi città europee in testa, in calo i Paesi arabi

Per le loro vacanze, quest’anno, gli italiani hanno preferito le grandi città europee, la Spagna (Baleari e Canarie) e i villaggi ed alberghi marittimi di Campania, Puglia e Calabria, attratti dalle promozioni, dalla convenienza e dalla sicurezza offerte loro dalle tre regioni del mezzogiorno. In calo la Grecia, dove resistono solo le isole. Ferme, invece, Tunisia, Marocco e Turchia, per timori legati alla stabilità politica e sociale. Stesso discorso per l’Egitto, che vede una forte riduzione del flusso di italiani diretti verso il Mar Rosso, precedentemente meta tra le più gettonate. Cresce l’oriente, soprattutto l’Indonesia, le cui isole offrono prezzi convenienti.  Poco movimento verso gli Stati Uniti o il Sud America.

Crociere: tengono grazie al taglio dei prezzi

Le crociere, a sorpresa, tengono. Soprattutto quelle dirette verso lidi mediterranei. Ma la mancata diminuzione di afflusso è dovuta a un sostanziale taglio dei prezzi: il che vuol dire che, a parità di persone trasportate, sono calati fatturati e margini.

Cresce il turismo "fai da te"

La mancanza di disponibilità economica ha incrementato il turismo fai da te, di solito scelto nella declinazione "volo + hotel". In questo caso le mete preferite sono le grandi città d’Europa raggiunte da voli low-cost, soprattutto Parigi, Londra e Valencia. Va bene anche il turismo in Croazia, autogestito, che non passa attraverso le agenzie di viaggio. Stesso discorso per le mete di montagna, che comunque segnano un calo rispetto alle altre destinazioni.

Turismo intermediato, un settore in difficoltà tra crisi e giungla delle tariffe. E in Sicilia pesa la cancellazione dei voli Wind Jet.

La crisi ha esacerbato i problemi delle agenzie di viaggio. Il rischio Italia, la paura del crollo dell’euro, l’aumento del costo della benzina e la ridotta disponibilità economica hanno trascinato verso il basso i fatturati, che calano ancora più delle partenze. Sulla Sicilia, poi, ha pesato anche la questione della compagnia Wind Jet, a causa delle cancellazioni dei voli. 

"La situazione del settore è aggravata dai rapporti con Tour Operator e vettori – sottolinea a tal proposito Guerra - con una giungla di tariffe che rende ancora più complesso interagire tra clienti che cercano di spendere meno e fornitori che invece sperano di fare profitto. Per questo molte agenzie di viaggio si vendono costrette a ridurre i costi: qualcuna ha cominciato a non confermare il personale con contratti a termine, e da settembre si penserà anche a misure più drastiche".

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