mercoledì 25 luglio 2012

Paglione ricorda il premio nobel Elinor Ostrom

Circa un mese fa è morta Elinor Ostrom, premio nobel per l’economia nel 2009 grazie all’importanza dei suoi studi sui beni comuni.










È celebre il suo libro “Governing the Commons” nel quale è riuscita a dimostrare quanto sia rischioso lo sfruttamento delle risorse come l’acqua, l’aria, il suolo, i boschi, i pascoli, senza un giusto coinvolgimento delle comunità dove questi beni comuni si trovano. Vale per tutti l’esempio del villaggio svizzero di Torbel che dal lontano 1500 gestisce in maniera comunitaria i pascoli alpini con la semplice regola che si basa sul principio che durante il periodo estivo nessun allevatore può pascolare più mucche di quante ne riesca a mantenere durante l’inverno.

«E’ evidente il vantaggio di questa forma di gestione diretta da parte delle comunità locali, rispetto ad una forma di gestione esclusivamente privatistica oppure da parte dello Stato, per il semplice fatto che la comunità ha tutto l’interesse a tutelare, a preservare e a sviluppare i beni comuni (commons) proprio perché rappresentano risorse essenziali per il mantenimento, da più generazioni, di un sistema economico che continua a funzionare». Così si è espresso Candido Paglione, coordinatore regionale di Sel Molise

«Gli studi e le dimostrazioni sul campo della professoressa Ostrom – ha proseguito Paglione - sono oggi per noi uno straordinario patrimonio di conoscenza ed uno strumento in più per superare la logica della gestione pubblico-privato e per difendere, concretamente, i beni comuni. Quello della gestione diretta a livello territoriale dei beni comuni può essere il meccanismo innovativo da porre alla base di una nuova idea di sussidiarietà da proporre, anche nel Molise, nella riorganizzazione istituzionale del sistema degli enti locali della montagna». Un messaggio particolarmente importante e attuale, dunque, quello della Ostrom.

«Per questo – ha concluso Paglione - ritengo che tutti noi dovremmo essere grati a Elinor Ostrom per gli insegnamenti e le lucide intuizioni che ci lascia, cercando naturalmente di prendere spunti per un’azione concreta, a maggior ragione adesso, a seguito della recente pronuncia della Corte Costituzionale in merito alla gestione privatistica dei beni e dei servizi pubblici».

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