mercoledì 25 luglio 2012

Maio: Si applichi subito la sentenza della Corte Costituzionale

La sentenza della Corte Costituzionale, che ha giudicato legittima la decisione dello Stato di ridurre il numero dei consiglieri regionali, deve essere applicata senza indugio sin dalla probabile prossima tornata elettorale delle regionali.






Un taglio al numero di poltrone inevitabile e necessario che porterà da 30 a 20 gli inquilini di Palazzo Moffa ed un risparmio annuo di oltre un milione di euro. L’unico vero rischio è il deficit di democrazia che  potrebbe penalizzare soprattutto le formazioni politiche più piccole che avranno maggiori difficoltà ad eleggere propri rappresentanti in seno al Consiglio regionale dove siederanno 12 consiglieri di maggioranza, più il presidente, e 8 consiglieri di opposizione. Bene anche l’esecutivo regionale snello a 4 assessori che consente, oltre al risparmio, anche di lavorare meglio e più celermente.

Ora bisognerebbe procedere, con immediatezza, dopo il taglio delle Assemblee regionali, provinciali e comunali, alla riduzione del numero dei Parlamentari. Questo contribuirebbe a ridare credibilità alla politica e nel contempo consentirebbe ulteriori risparmi da utilizzare per le tutele sociali,  i servizi pubblici locali, la crescita, l’occupazione e lo sviluppo. Economie utili anche per dare una boccata di ossigeno alle imprese, per combattere il precariato a favore del lavoro stabile e delle tutele sociali per i più deboli ed indifesi che pagano oltremodo il dramma della crisi economica in atto.

Evitiamo, dunque, che a rimetterci siano solo e sempre i lavoratori, i pensionati ed i più deboli che si ritrovano senza tutele, senza diritti e senza speranze per il futuro. E’, quindi, giunto il momento della buona politica che intercetti le esigenze dei cittadini o verrà inevitabilmente spazzata via dal qualunquismo imperante di questi giorni. La politica sana  torni  a tutti i livelli istituzionali ad essere utile e credibile, non stia a guardare e sostenga convintamene il progetto di riforme istituzionali in atto.

La riduzione dei consiglieri delle Assemblee elettive deve rappresentare solo un primo cambiamento verso una nuova era della politica chiamata a fare un passo in avanti verso la gente comune, scendendo dal piedistallo dei privilegi su cui si è da troppo tempo seduta. E’ inaccettabile che davanti ad una crisi economica che sta distruggendo migliaia di posti di lavoro, i risparmi delle famiglie italiane e  mette un’ipoteca pluriennale sulla ripresa futura del paese, la politica, soprattutto quella della nomenclatura e delle  nomine, non abbia mai dato un segnale forte di cambiamento e di partecipazione.

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