E’ necessaria l'esenzione totale, già stabilita per l' Abruzzo, e la sua estensione ai comuni del Molise.
"Il rinvio del pagamento dell'Imu per gli immobili colpiti dal terremoto dell'Emilia annunciata dal Governo è indispensabile, ma non e' sufficiente. E' necessario disporre l'esenzione totale dell'imposta, gia' stabilita per il sisma dell'Abruzzo, e la sua estensione ai Comuni del Molise e della Puglia colpiti da quello del 2002". E' quanto ribadisce Micaela Fanelli, sindaco di Riccia e delegata Anci alle politiche comunitarie.
Riferendosi ad un'interrogazione parlamentare che l'Idv ha presentato mercoledì, sulla scorta di un ordine del giorno approvato dal Direttivo dell’Anci e di una sua mozione approvata dal consiglio provinciale di Campobasso, Fanelli auspica che "il governo ristabilisca una situazione di eguaglianza tra i territori delle varie Regioni italiane. E' ingiusto oltre che contrario al principio di eguaglianza - sottolinea - che l'esenzione totale dell'Imu non venga applicata al Molise ed alla Puglia, dove gli immobili colpiti sono ancora inagibili, oltre che ai fabbricati colpiti dal terremoto di sabato scorso in Emilia".
La delegata Anci torna poi sull'allentamento del patto di stabilità e crescita, annunciata dal governo per i Comuni emiliani, auspicando "meccanismi più estesi" di esclusione delle spese dai suoi vincoli. "Per affrontare la fase di emergenza va seguita la strada della 'nettizzazione' dal patto delle somme spese dai Comuni colpiti dal terremoto. Molte di queste saranno riferite alla gestione speciale della protezione civile e vanno escluse ab origine per la propria natura giuridica", spiega Fanelli. Ma la sua convinzione è che bisogna allargare lo sguardo anche alla fase post-emergenza, "immaginando una flessibilità maggiore per le risorse che le amministrazioni dovranno spendere per la ricostruzione fisica, ma anche del tessuto economico, ben oltre le somme che verranno erogate dallo Stato in attuazione delle norme emergenziali. Una flessibilità tanto più necessaria - conclude Fanelli - alla luce dei nuovi meccanismi di finanziamento previsti dagli ultimi provvedimenti del governo in tema di protezione civile".
Riferendosi ad un'interrogazione parlamentare che l'Idv ha presentato mercoledì, sulla scorta di un ordine del giorno approvato dal Direttivo dell’Anci e di una sua mozione approvata dal consiglio provinciale di Campobasso, Fanelli auspica che "il governo ristabilisca una situazione di eguaglianza tra i territori delle varie Regioni italiane. E' ingiusto oltre che contrario al principio di eguaglianza - sottolinea - che l'esenzione totale dell'Imu non venga applicata al Molise ed alla Puglia, dove gli immobili colpiti sono ancora inagibili, oltre che ai fabbricati colpiti dal terremoto di sabato scorso in Emilia".
La delegata Anci torna poi sull'allentamento del patto di stabilità e crescita, annunciata dal governo per i Comuni emiliani, auspicando "meccanismi più estesi" di esclusione delle spese dai suoi vincoli. "Per affrontare la fase di emergenza va seguita la strada della 'nettizzazione' dal patto delle somme spese dai Comuni colpiti dal terremoto. Molte di queste saranno riferite alla gestione speciale della protezione civile e vanno escluse ab origine per la propria natura giuridica", spiega Fanelli. Ma la sua convinzione è che bisogna allargare lo sguardo anche alla fase post-emergenza, "immaginando una flessibilità maggiore per le risorse che le amministrazioni dovranno spendere per la ricostruzione fisica, ma anche del tessuto economico, ben oltre le somme che verranno erogate dallo Stato in attuazione delle norme emergenziali. Una flessibilità tanto più necessaria - conclude Fanelli - alla luce dei nuovi meccanismi di finanziamento previsti dagli ultimi provvedimenti del governo in tema di protezione civile".
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