Dalle ultime analisi
effettuate nel corso dell’anno è emerso che il livello del gas è inferiore alla
media nazionale.
ISERNIA. Nessun rischio
di gas radon nella scuola materna di San Lazzaro. La struttura, che negli
ultimi anni ha ospitato gli alunni della San Giovanni Bosco, è stata sottoposta
a ulteriori verifiche di controllo da parte del dott. Domenico Lucarelli della
A&Elle Group, azienda specializzata in rilevamenti ambientali. ‘L'esito delle indagini – spiega il
tecnico - mostra valori conformi ai
livelli naturali e residui dell'area’.
Nessun pericolo quindi nella scuola in Viale 3 Marzo 1970, n° 57 nel quartiere San Lazzaro, messa alla gogna dall’amministrazione comunale, dall’Arpa e dalla ASL. Infatti, lo scorso dicembre, il sindaco di Isernia Luigi Brasiello aveva confermato che i bambini sarebbero rimasti nella sede in corso Garibaldi, decisione presa sulla base delle verifiche dell’Arpa, la quale aveva espresso parere sfavorevole alla permanenza dei ragazzi nella scuola, dato il superamento dei limiti massimi di radon. Ma i dati pubblicati dall’Agenzia regionale per l’ambiente erano stati diffusi sulla base di rilievi effettuati con campionatori posti, in alcuni casi, in punti tali da non poter escludere una contaminazione da polveri da calpestio e da spazzamento. Gli elettreti (dosimetri utilizzati dall’Agenzia) sono molto sensibili alle polveri che ne altera il funzionamento facendo registrare valori molto più elevati di quelli effettivi.‘Dal quattro settembre dello scorso anno – precisa Lucarelli – su richiesta della proprietà dello stabile, abbiamo installato per ogni aula e area di passaggio rilevatori del tipo a pellicola (Radonalfa-C), la quale se attraversata dalle particelle di gas radon rimane tracciata. I dosimetri sono stati posti tutti in sospensione, lontano dalle pareti e a circa 1,50 m dal pavimento come prescrivono le norme tecniche di campionamento.
Nessun pericolo quindi nella scuola in Viale 3 Marzo 1970, n° 57 nel quartiere San Lazzaro, messa alla gogna dall’amministrazione comunale, dall’Arpa e dalla ASL. Infatti, lo scorso dicembre, il sindaco di Isernia Luigi Brasiello aveva confermato che i bambini sarebbero rimasti nella sede in corso Garibaldi, decisione presa sulla base delle verifiche dell’Arpa, la quale aveva espresso parere sfavorevole alla permanenza dei ragazzi nella scuola, dato il superamento dei limiti massimi di radon. Ma i dati pubblicati dall’Agenzia regionale per l’ambiente erano stati diffusi sulla base di rilievi effettuati con campionatori posti, in alcuni casi, in punti tali da non poter escludere una contaminazione da polveri da calpestio e da spazzamento. Gli elettreti (dosimetri utilizzati dall’Agenzia) sono molto sensibili alle polveri che ne altera il funzionamento facendo registrare valori molto più elevati di quelli effettivi.‘Dal quattro settembre dello scorso anno – precisa Lucarelli – su richiesta della proprietà dello stabile, abbiamo installato per ogni aula e area di passaggio rilevatori del tipo a pellicola (Radonalfa-C), la quale se attraversata dalle particelle di gas radon rimane tracciata. I dosimetri sono stati posti tutti in sospensione, lontano dalle pareti e a circa 1,50 m dal pavimento come prescrivono le norme tecniche di campionamento.
Dalle indagini svolte in un
anno, si è arrivati alla conclusione che in quella scuola il livello è addirittura
inferiore alla media nazionale, poiché attestato sui 50-60 Bq medi, a fronte
degli 80Bq, soglia naturale del gas in molte zone dell’Italia meridionale’.
Nessun rischio per i bambini e per gli operai che lavorano nello stabile. ‘Le
verifiche sono state registrate periodicamente. Già a Gennaio, dopo pochi mesi,
i risultati garantivano l’agibilità. Ad oggi ne abbiamo la certezza’. Sotto
esame non solo la scuola, ma tutta l’area limitrofa per accertarsi che le fuoriuscite
del gas, legate a situazioni ambientali, non provenissero dalla scuola bensì da
zone adiacenti. Nulla di fatto: una volta acquisiti i dati, il dott. Lucarelli,
insieme a Franco Torello, il tecnico specializzato in radiazioni, ha inviato le
pellicole in un centro nazionale specializzato, con sede in Albano Terme. Tutto
tranquillo e tutto in regola. Le relazioni evidenziano in maniera palese una
presenza di gas radon al di sotto delle soglie di rischio e quindi la completa agibilità
dell’edificio. I ragazzi quindi, insieme agli insegnanti e gli operatori,
possono tornare a lavorare nella scuola d’infanzia di San Lazzaro, con la
consapevolezza che i livelli di gas radon sono rientrati negli standard e anzi
sono al di sotto della media. ‘Siamo felici dei risultati – dichiara
l’imprenditore e proprietario Mimmo Cicchetti –. In un anno la scuola si è
trovata al centro di una polemica inutile, subendo le offensive nate da rilievi
effettuati in maniera un po’approssimativa e dalla pubblicazione di dati che
sarebbero dovuti essere verificati prima di una diffusione incontrollata. Siamo stati penalizzati per un errore altrui.
L’importante è che i genitori, i bambini e i lavoratori adesso hanno la
certezza che in quella scuola non c’è pericolo, anzi: è tra le più sicure in
assoluto’.
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