Mons. Vincenzo Chiodi, parroco emerito della Cattedrale di Isernia.
In una circostanza dolorosissima della mia vita volevo morire, Dio Padre mi parlava e mi diceva: “Accanto a te ci sto Io, non temere!”.
“No Signore! Sono stanco e non voglio fare più niente, non voglio fare neppure Comunità di Rifondazione Cristiana!” “La devi fare (io sentivo distintamente le parole; mi parlava solo interiormente? Non lo so!...)” “Chiedimi la grazie che vuoi, te la concederò, ma sappi che soffrirai come mio figlio Gesù Cristo che è morto sulla Croce, per la Salvezza di tutti.” Ci preparammo bene, ho speso circa euro 10.000 per attrezzare tre macchine per le regionali, perraggiungere tutti paesi della regione, e materiale vario.
Parlammo a Sua Eccellenza Mons. Visco della diocesi Isernia-Venafro e inaspettatamente, ci avrebbe presentati agli Eccellentissimi Vescovi della Regione, come buoni cristiani. Al fatto politico ci saremmo interessati noi. I signori candidati cattolici praticanti negli ultimi giorni declinarono l’invito. Con mio grande stupore, mi lamentai con Padre Dio e, nonostante la mia buona volontà, non fu possibile presentare le candidature.
Il giorno precedente la presentazione delle liste, la lettura della Santa Messa, testualmente affermava: “le Mie vie, non sono le vostre vie, i Miei giudizi distano dai vostri giudizi come l’oriente dall’occidente”. “Signore, sarà per un’altra occasione? E propriamente per le amministrative comunali? Anche per queste amministrative, nonostante il mio fervido invito, alcuni parroci della città i quali mi dovevano indicare le persone adatte, intelligenti, attivi nel volontariato e nel servizio a quelli che hanno bisogno in tutti i sensi, non mi hanno detto esplicitamente di no, ma in realtà hanno lasciato cadere la proposta (era l’occasione per formare un’ottima lista che avrebbe riscosso la simpatia di tutti, in questo momento nel quale i partiti non sono più compatti e hanno perso la loro identità).
Una sera, quando andavo cercando le firme per la sottoscrizione della lista ed ero nelle mani di Dio, essendo io un uomo concreto, vedevo la grande difficoltà nell’ottenere le firme e le candidature valide, nonostante le assicurazioni di tanti amici fatte mesi prima che non erano approdate ad un dato di fatto.
Al Signore per l’invito fattomi nel momento più doloroso della mia vita, spettava portare in porto il nostro impegno determinato e soffuso di Speranza. Camminavo un po’ trepidante alla ricerca delle firme. Entrai nel bar di Piazza Carducci per prendere un caffè e mi trovai di fronte il Guerriero Sannita. In pochi secondi, dopo avermi salutato, “Io non lo conoscevo di persona”, con poche parole facenti parte del suo programma elettorale, capii che il Signore me l’aveva mandato.
Al suo invito a collaborare per la realizzazione del programma, ed avendo capito dalle sue poche parole che non era più possibile materialmente presentare le liste, il mio Si fu pronto, decisivo e la decisione fu piena e mi sentii sollevato. La via del Signore è diventata quella del Guerriero Sannita?... Grazie a Dio è credente anche Lui.
La sofferenza lo ha maturato. E insieme raggiungeremo un traguardo che valga, finalmente, a risolvere almeno in parte i problemi che affliggono la povera gente: gli ultimi. Quanto alla candidatura non mi tirerò indietro. Quis contra Deum? (chi contro Dio).
“No Signore! Sono stanco e non voglio fare più niente, non voglio fare neppure Comunità di Rifondazione Cristiana!” “La devi fare (io sentivo distintamente le parole; mi parlava solo interiormente? Non lo so!...)” “Chiedimi la grazie che vuoi, te la concederò, ma sappi che soffrirai come mio figlio Gesù Cristo che è morto sulla Croce, per la Salvezza di tutti.” Ci preparammo bene, ho speso circa euro 10.000 per attrezzare tre macchine per le regionali, perraggiungere tutti paesi della regione, e materiale vario.
Parlammo a Sua Eccellenza Mons. Visco della diocesi Isernia-Venafro e inaspettatamente, ci avrebbe presentati agli Eccellentissimi Vescovi della Regione, come buoni cristiani. Al fatto politico ci saremmo interessati noi. I signori candidati cattolici praticanti negli ultimi giorni declinarono l’invito. Con mio grande stupore, mi lamentai con Padre Dio e, nonostante la mia buona volontà, non fu possibile presentare le candidature.
Il giorno precedente la presentazione delle liste, la lettura della Santa Messa, testualmente affermava: “le Mie vie, non sono le vostre vie, i Miei giudizi distano dai vostri giudizi come l’oriente dall’occidente”. “Signore, sarà per un’altra occasione? E propriamente per le amministrative comunali? Anche per queste amministrative, nonostante il mio fervido invito, alcuni parroci della città i quali mi dovevano indicare le persone adatte, intelligenti, attivi nel volontariato e nel servizio a quelli che hanno bisogno in tutti i sensi, non mi hanno detto esplicitamente di no, ma in realtà hanno lasciato cadere la proposta (era l’occasione per formare un’ottima lista che avrebbe riscosso la simpatia di tutti, in questo momento nel quale i partiti non sono più compatti e hanno perso la loro identità).
Una sera, quando andavo cercando le firme per la sottoscrizione della lista ed ero nelle mani di Dio, essendo io un uomo concreto, vedevo la grande difficoltà nell’ottenere le firme e le candidature valide, nonostante le assicurazioni di tanti amici fatte mesi prima che non erano approdate ad un dato di fatto.
Al Signore per l’invito fattomi nel momento più doloroso della mia vita, spettava portare in porto il nostro impegno determinato e soffuso di Speranza. Camminavo un po’ trepidante alla ricerca delle firme. Entrai nel bar di Piazza Carducci per prendere un caffè e mi trovai di fronte il Guerriero Sannita. In pochi secondi, dopo avermi salutato, “Io non lo conoscevo di persona”, con poche parole facenti parte del suo programma elettorale, capii che il Signore me l’aveva mandato.
Al suo invito a collaborare per la realizzazione del programma, ed avendo capito dalle sue poche parole che non era più possibile materialmente presentare le liste, il mio Si fu pronto, decisivo e la decisione fu piena e mi sentii sollevato. La via del Signore è diventata quella del Guerriero Sannita?... Grazie a Dio è credente anche Lui.
La sofferenza lo ha maturato. E insieme raggiungeremo un traguardo che valga, finalmente, a risolvere almeno in parte i problemi che affliggono la povera gente: gli ultimi. Quanto alla candidatura non mi tirerò indietro. Quis contra Deum? (chi contro Dio).
Nessun commento:
Posta un commento