Il nostro voto ha ancora qualche valore? Alcune riflessioni sulla morente democrazia.
Nel 2006 alle elezioni politiche vinse Romano Prodi.
La legge elettorale da quell'occasione in poi non ha più permesso quell'opzione che avrebbe potuto far conservare una parvenza di democraticità
al nostro sistema. Il porcellum di calderoliana memoria
attraverso un meccanismo astruso e ingarbugliato ha permesso risultati
elettorali davvero esilaranti, ma ciò che più importa è che non ha più
dato agli elettori la possibilità di scegliere chi votare per mezzo
delle preferenze. Solo una x sulla coalizione scelta e i candidati erano
quelli voluti dai partiti.
In ambito tecnico, il porcellum garantiva (e garantirà se mai verrà cambiato) una maggioranza certa alla
Camera appunto attraverso il premio di maggioranza, mentre al Senato ciò
non era scontato. E infatti la coalizioni di Prodi pur ottenendo una
maggioranza solida e garantita alla Camera, al Senato non poteva contare
su tale appoggio. Infatti, al Senato la coalizione di Berlusconi prese
circa 200.000 voti in più di quella di Prodi. Il governo si reggeva,
quindi, sull'appoggio dei senatori a vita, non eletti ma nominati.
Poi vennero la Forleo e De Magistris e la situazione cambiò. Si stava
scoperchiando un vaso che avrebbe potuto destabilizzare l'intero paese e
così il male minore fu quello di insabbiare tutto e far cadere il
governo. La Forleo fu trasferita, De Magistris si buttò in politica e
Mastella venne ricordato per aver fatto cadere il governo.
Nel 2008 sull'onda dell'emergenza rifiuti a Napoli, Berlusconi vinse
nuovamente le elezioni. Questa volta il porcellum gli garantì una
maggioranza solida in tutto il Parlamento. Come nel 2006, al popolo sovrano (?) venne data la possibilità di votare e la x fu concessa per l'ennesima
volta. Di nuovo un Parlamento di nominati e non eletti. Da notare che il
primo partito del 2008 fu quello degli astenuti, mai così alto nella
storia (1 italiano su 4 si astenne).
E vennero gli scandali sessuali, nuove rivelazioni di pentiti di mafia,
lo strappo con Fini e via dicendo, è storia ormai. Berlusconi, però, rimase sempre
al suo posto.
Prima di continuare, è bene ricordare che Napolitano, eletto nel 2006, è stato scelto dai Parlamentari espressione dei partiti e non della
volontà popolare. Questo è un passaggio fondamentale. Un altro nominato da una serie di nominati non scelti dal popolo.
In questo si esplica all'ennesima potenza quella finzione della rappresentatività che è il gioco su cui si regge il sistema in cui viviamo. Viviamo in democrazia, ma per finta.
Infine, arrivò lo spread il differenziale di rendimento tra i btp italiani e i bund tedeschi e Silvio fu costretto a cedere.
Arriviamo al punto di questo articolo: lo spread (non eletto...) fa cadere
Berlusconi e Napolitano (nominato) designa Monti (nominato dal nominato)
che sceglie i ministri (nominati dal nominato del nominato, insomma n
alla terza). Per far cosa? Per fare gli interessi di altri gruppi di
nominati (BCE, Commissione Europea, ecc.) i quali hanno paura che il
loro sogno europeo possa svanire.
"Che cosa garantisce una democrazia che una dittatura non possa garantire?"
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