Buona affluenza al 1° forum
d’Italia sull'associativismo e la cooperazione tra le pro-loco e
le associazioni culturali.
MONTERODUNI
– Un messaggio a chiare lettere si è alzato dal 1° forum d’Italia
sull’associativismo e la cooperazione tra le pro-loco e le
associazioni culturali svoltosi al castello Pignatelli di
Monteroduni: il tessuto connettivo del territorio regionale crede
fortemente nelle potenzialità, nel patrimonio, nelle peculiarità,
nella cultura espressa e legata a doppia mandata con i borghi dalla
terra molisana e nella cooperazione e creazione di una rete sia
turistica sia di persone, ora spetta alle istituzioni, alla classe
politica, agli imprenditori crederci in egual misura. L’entusiasmo
scatenato dall’iniziativa promossa dall’associazione Borghi
d’Eccellenza del Molise e dal suo coordinatore, Maurizio Varriano,
ha fatto giungere a Monteroduni una moltitudine di politici, sindaci,
pro-loco, associazioni culturali, uomini e donne di cultura, semplici
curiosi e volontari da tutte le regioni d’Italia, segno evidente
che la tematica è sia molto calda sia molto sentita. Una moltitudine
che la sala convegni del castello Pignatelli a stento è riuscita a
contenere. Una platea che è stata molto attenta ad ogni singolo
intervento proposto, effettuato sia da numerosi rappresentanti delle
istituzioni, non solo locali, sia da chi da una vita è impegnato
nella promozione del cosiddetto turismo di nicchia, di qualità di
cui il Molise potrebbe essere una delle regioni capofila. Il forum ha
avuto il merito di accendere il dibattito e la discussione su di un
tema che da sempre è conosciuto da tutti, ma che ancora oggi non si
riesce ad attuare nei tempi e modi migliori. Nel suo intervento il
coordinatore regionale dell’associazione Borghi d’Eccellenza del
Molise, Maurizio Varriano, ha sottolineato che “… l’associazione
è nata con il preciso fine di puntare sul senso reale delle reti
turistiche e umane, dovendo dare il giusto e meritato risalto
all’arte, alla cultura, al patrimonio, alle peculiarità di un
territorio come quello molisano a 360 gradi. Solo creando rete tra le
varie associazioni che operano da anni sul territorio il nostro
parlare si potrà trasformare un una grande voce con la quale poter
gridare che l’Italia è bella nelle sue tipicità dei suoi borghi”.
Tutti di comune accordo sulla necessità impellente di puntare sulle
peculiarità turistiche del Molise che, evidentemente, non potrà mai
puntare su di un turismo di massa ma su di un flusso di viaggiatori
che amano riscoprire quei valori, quelle tradizioni, quella cultura
che è legata al territorio, al vissute di generazioni che nei secoli
hanno tramandato ai posteri tutto il loro sapere, tutta la loro
conoscenza. Tesori che, spesso, sono rimasti chiusi in forzieri,
archivi, soffitte e che le pro-loco e le associazioni culturali hanno
saputo rispolverare e riportare a nuova e vitale luce. Come ben
sottolineato dal sindaco di Monteroduni, Custode Russo, “ … il
Molise possiede delle bellezze pressoché nascoste che devono e
meritano di essere portare all’attenzione del mercato turistico non
solo italiano. Ci sono delle peculiarità più uniche che rare e sono
orgoglioso che questo tema così importante abbia avuto come cornice
il castello Pignatelli che, come peculiarità tutta molisana, non ha
paragone in tutto il centro-sud Italia”. Tutti concordi, dunque,
nell’affermare che l’unica via d’uscita per promuovere
efficacemente il Molise e i suoi tesori “nascosti” è quello
della cooperazione, della realizzazione di un gruppo, di una squadra
che vada al di là del puro e semplice individualismo, mascherato
dall’arcinoto campanilismo, e che possa iniziare a ragionare come
una unica identità, come una unica mente. Un motore propulsivo che
possa lavorare e pianificare un percorso e un programma turistico
unico e complementare su tutta la regione e che, tra le altre cose,
possa scrollarsi di dosso la cosiddetta “stagionalità”, vale a
dire che non si racchiuda più in 30 o 60 giorni nella stagione
estiva, ma che possa abbracciare tutto l’arco di un anno. La
ricetta è dunque, apparentemente, semplice: puntare sulla
valorizzazione di quanto il Molise possiede in eccellenza in ambito
storico, culturale, ambientale, archeologico, architettonico,
enogastronomico e creare una rete. A questo, poi, va aggiunto un
ingrediente che è il miglior collante che possa esistere in natura e
che è, nuovamente, particolarmente inserito nel Dna dei molisani:
l’ospitalità e la generosità. Vivere in maniera intensa e vivace
le piccole realtà che costituiscono il Molise. Tutti coloro che
hanno preso parte al forum hanno compreso, o meglio erano già a
conoscenza, la validità di un simile progetto e l’auspicio di
tutti è che gli intenti emersi dal forum possano viaggiare con la
forza del vento al di là delle mura del castello Pignatelli ed
investire con la forza di una vera tormenta tutto il popolo italiano.
Così Franco Valente nel suo intervento “ … oggi a Monteroduni i
piccoli borghi italiani stanno dimostrando di essere diventati un
popolo unito. Un movimento interregionale che coinvolge soggetti
pensanti. Durante i periodi di pace, tra una guerra e l’altra, chi
traccia la storia è la cultura e tutti coloro che lavorano per essa.
Oggi a Monteroduni abbiamo scritto una pagina importante della storia
della nostra regione e della nostra Italia. Bisogna preservare e
promuovere il valore storico di ogni luogo che è l’unico legame
che ci lega al nostro passato e al nostro futuro o meglio al futuro
delle giovani generazioni. Ci auguriamo che il seme della cultura che
abbiamo seminato oggi possa germogliare e diventare albero per dare
così ricchi frutti per il bene e la tutela della nostra identità”.
Stefano Venditti
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