martedì 7 ottobre 2014

MAURO NATALE: “IL CONSORZIO INDUSTRIALE DI BOJANO VA CHIUSO!”

Mauro Natale-Presidente di Confindustria Molise


Mauro Natale, Presidente di Confindustria Molise, interviene ancora sui problemi dell’industrializzazione e della  vicenda delle biomasse: “Credo che sia arrivato il momento di chiudere il Consorzio Industriale di Bojano, perché l’area matesina rifiuta lo sviluppo industriale, a meno che non si tratti di aziende partecipate dalla Regione, per le quali c’è il sostegno di tutte le parti politiche, impegnate  da sempre a mantenerle per ovvi motivi clientelari.


Quanto sta accadendo oggi per la costruzione dell’impianto a biomasse richiama alla nostra mente l’esperienza del Contratto d’Area che, insieme al Patto territoriale per il Matese, alla fine degli anni Novanta nacque per dare nuova linfa al processo di industrializzazione dell’area che va da Bojano verso Isernia. Un’area che stava scontando, in quel periodo, una delle tanti crisi che ha attraversato il settore avicolo.

Nel progetto del Contratto d’Area era stato inserito un investimento di oltre 65 miliardi di lire (pari a circa 33 milioni di euro) per la realizzazione di un impianto per il trattamento dei rifiuti industriali! Impianto proposto dall’azienda De Vizia.

Si trattava di un’industria che, per il tipo di attività che svolgeva, avrebbe potuto rappresentare un elemento di attrazione molto forte per altre aziende che ne avrebbero potuto utilizzare i servizi (il trattamento di rifiuti industriali, non nocivi e non tossici), piuttosto che non saper come risolvere questo problema fondamentale del ciclo produttivo. Come, al contrario, ancora oggi avviene in molte aree della regione, soprattutto quella matesina, dove alcune aziende, come quelle del settore avicolo e del lattiero-caseario hanno ancora problemi enormi per i rifiuti industriali che non riescono a trattare nei territori di trasformazione.

La storia ci ricorda ancora che la comunità del Matese, mentre alzò le barricate contro un’azienda che avrebbe potuto favorire lo sviluppo industriale dell’area (la De Vizia, appunto), nulla disse nei confronti di una tinto stamperia tessile che produceva rifiuti di ben altro genere, che in contemporanea si insediava nell’area. Azienda sulla quale confluirono ingenti risorse pubbliche regionali, ma che dopo pochi anni è fallita.

Lo sviluppo industriale dell’area del Matese, lo si è visto negli anni successivi: oggi siamo testimoni di quello che sta succedendo per le biomasse e del fatto che i cittadini dell’area non hanno modificato il loro atteggiamento nei confronti dello sviluppo industriale.

Non si capisce perché oggi il Consorzio industriale di Bojano debba ancora esistere. A questo punto è doveroso chiudere una struttura inutile, anzi dannosa per lo sviluppo di quel territorio.

Resta la domanda, da noi più volte espressa. Ricordata la storia che per quel territorio hanno avuto il Contratto d’area e il Patto territoriale del Matese, ricordata la reazione dei  cittadini dei comuni matesini, perché far partire oggi l’area di crisi per un territorio che conferma una sua vocazione contraria ai processi industriali?

Perché impegnarsi a mantenere in vita aziende - anche del settore agroindustriale come ho detto prima - che hanno difficoltà a rispettare le normative perché comunque producono rifiuti che non possono essere trattati nel territorio, generando così dei costi eccessivi per la loro competitività?”

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