Il segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista Tiziano di Clemente, invia una missiva al calor bianco indirizzata al Ministro della Giustizia Orlando, per la paventata riforma della Giustizia che prevede tra le soppressioni, oltre al tribunale di Larino e la Corte d'Appello di Campobasso anche la scomparsa del tribunale di Isernia.
Questo il contenuto integrale della lettera:
Il tribunale di Isernia
<<Egregio
sig. Ministro,
essendo in
forza presso l’INPS di Isernia ho svolto e continuo a svolgere, tra l’altro, la
funzione di supporto tecnico in numerose udienze presso il Tribunale di
Isernia (oltre 100 l’anno) , afferenti a risvolti penali connessi ad
omissioni contributive nel settore previdenziale, che si consumano in danno ai
lavoratori ed allo stato sociale.
Nella
nostra realtà (come nelle altre) tale funzione di accertamento tecnico ha
concorso e concorre, per diversi milioni di euro, al recupero di crediti
previdenziali, necessari al finanziamento delle prestazioni previdenziali e
sociali (tanto più nella situazione di acuta crisi attuale).
Le
ho fatto questa premessa afferente alla mia
attività lavorativa quotidiana, per porre l’attenzione su uno dei
tantissimi esempi, che dimostrano come la Sua “riforma della giustizia” ,
laddove paventa la soppressione del Tribunale di Isernia (come di altri), non
solo è antisociale, ma appare irrazionale ed in palese contraddizione anche con
la enunciata finalità del “risparmio”.
Infatti
Le chiedo: se essa dovesse essere attuata, quanta spesa pubblica in più vi
sarebbe ad esempio per l’INPS di Isernia, laddove la predetta funzione di
servizio dovesse essere svolta presso tribunali di Roma o di Napoli o comunque
altrove a centinaia di chilometri? Quanto costerebbero in termini di energie e
tempi lavorativi, rischi di infortunio, e spese materiali, all’INPS di Isernia, 100
viaggi-missione l’anno per udienze che peraltro impegnano tutta la giornata date
le note attese ? E se moltiplichiamo per tutte le sedi d’Italia dell’INPS tale
misfatto, quanto costerebbe in più la sua “riforma” già solo per questo
“dettaglio” ?
Certo,
questo è solo un banalissimo esempio e neanche il più importante; però già è emblematico
per disvelare come le Vs decisioni siano totalmente scevre dalle esigenze
sociali cui dovrebbero essere finalizzati i servizi pubblici. E per dimostrare che
in realtà i Vostri provvedimenti, dietro le astratte enunciazioni di
miglioramento, rispondano a ben altri interessi: risparmiare sulla pelle delle
classi meno agiate, per garantire miliardi di interessi annui sui titoli
pubblici, passati, come frutto di anni di rapine sociali, nella titolarità di capitalisti
e banchieri, cioè di coloro che hanno in
mano il governo reale del paese.
Tralascio
altre e superiori argomentazioni, data la qualità in cui mi esprimo in questa
sede; esse saranno poste sul piano politico ed in altra veste, di fronte alle
masse popolari molisane.
Tuttavia
vorrei chiosare accennando ad un problema di fondo: a parte le diffuse ed
impunite ingiustizie giudiziarie contro le parti deboli, che annullano il buon
operato dei pochi magistrati seri non avvezzi a coprire i soprusi, la questione
di fondo di cui mai si parla nelle vostre (contro)riforme reazionarie è il
carattere di classe della giustizia, sempre meno accessibile ai ceti popolari e
sempre più appannaggio dei ceti benestanti e potenti>>.
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