giovedì 3 luglio 2014

Il Presidente Mazzuto neo leghista. Cosa si cela nell'insolita decisione?

Abbiamo da qualche giorno una provincia di Isernia alle ultime battute con un presidente dalla camicia verde della Lega Nord.





Luigi Mazzuto al di sopra di ogni aspettativa, ha lasciato il vessillo tricolore di Forza Italia per sposare la causa leghista euroscettica.
Cosa si nasconde dietro questa scelta inimmaginabile per l’uomo numero uno per la provincia pentra?
Mazzuto si è allontanato dal suo più grande sostenitore e portatore di consensi, amico di sempre ed ex  leader di F.I. Michele Iorio?
Abbiamo cercato di approfondire per raccapezzare le idee su questa insolita scelta.
Raggiunto telefonicamente Mazzuto ha evitato l’intervista, ma non si è sottratto a giustificare il suo cambiamento di casacca a scelte personali ponderate nel tempo, e al riconoscersi nelle linee guida della Lega Nord di Matteo Salvini.
Fino a questo punto nulla da dire.
La Lega è in campagna acquisti al Sud e nella scelta politica il nostro presidente si è confrontato con il senatore Raffaele Volpi che ha l’incarico di coordinatore del progetto politico leghista al sud, e con il deputato Angelo Attaquile: Mazzuto seguirà attivamente la Lega.
Analizzando la realtà regionale nella scelta del Presidente Mazzuto, non possiamo esimerci da valutazioni politiche più ampie.
In questo quadro vediamo un leader indiscusso per Forza Italia che ha dato gran prova di esserlo diventato alle elezioni europee: Aldo Patriciello.
Osserviamo nel Centro Destra l’ex Presidente Michele Iorio che ha perso la leadership in F.I. e da navigato politico qual’ è, sicuramente non vorrà scontrarsi con il gigante Patriciello e guarda all’esterno del partito di Berlusconi pur restando nella coalizione.
La migrazione “mazzutiana” nel verde intenso del nord, potrebbe nascondere un preludio di sviluppo più sostanzioso dell’elettorato del presidente della provincia, con l’ingresso in Lega anche del suo mentore Michele Iorio?
Potrebbe anche essere esatta questa considerazione, ma potrebbe essere anche un “dividi et impera”.
Premesso che lo spazio di rappresentatività in F.I. è minato da Patriciello, Mazzuto con la Lega, avrebbe un suo rilevante posto al tavolo delle trattative della coalizione di centro destra, mentre Iorio potrebbe decidere di migrare in un altro partito, per esempio il nuovo Centro Destra di Angelino Alfano e avere anch’egli un rilevante ruolo di leader nelle decisioni che contano nel centro destra.
Ponendo per scontato il rispetto e l’accordo che da sempre lega il duo Mazzuto/Iorio ci sarebbero due partiti uniti contro le decisioni di F.I. più rappresentativo nelle percentuali di voto.
Il quadro potrebbe rivelarsi attendibile, sempre se, Filoteo Di Sandro di Fratelli D’Italia, ago della bilancia nella coalizione, non decida di sottrarsi allo scacchiere “Ioriesco” e appoggi F.I. di Patriciello, guardando a elezioni future con ruoli di grande rilievo politico.
Sommando i voti di Patriciello a quelli di Di Sandro, si metterebbe in grossa difficoltà l’idea di rilancio di Iorio nel centro destra che dovrebbe accontentarsi di ruoli minoritari.
Per voi lettori, stiamo parlando di fantapolitica regionale?

Forse: ma il dubbio è sovrano.
                                                                  P.T.

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