Sono Arrivati alle sei e venti di stamani una alta Roccaravindola, presso una ex Struttura ricettiva, i profughi provenienti da Lampedusa e fatti salire sul bus in direzione Molise da Ragusa.
L’arrivo era previsto verso le due di questa mattina, ma per
problemi logistici, i volontari della Croce Rossa e le forze dell’ordine hanno
dovuto attendere le luci dell’alba per accogliere i migranti. Dai 70 ragazzi che
dovevano essere ospitati in provincia di Isernia, ne sono giunti solo 40, di
età compresa tra i 22 ei 24 anni e provenienti la maggioranza dall’Eritrea,
dalla Somalia e solo due Marocchini. Come da prassi, prima di essere collocati nelle strutture
ospitanti, sempre a Roccaravindola, sono stati sottoposti ad un’accurata visita
medica che ha scongiurato malattie e infezioni per i nostri ospiti. Rifocillati, in 15 sono rimasti a Roccaravindola, mentre 7
sono stati accompagnati presso l’albergo Holiday che ne ospita già 130 e i
restanti 18 ragazzi, sono stati condotti presso un’altra struttura ex ricettiva
a Macchiagodena. Parrebbe, che i 30 ragazzi mancanti dei 70 previsti, abbiano
seguito con un bus diverso la destinazione Molise, ma sono stati condotti nell’area
termolese presso altre strutture ospitanti. Sale così a 170 il numero dei nuovi immigrati in provincia
di Isernia, mentre nelle prossime settimane sono previsi ulteriori arrivi, per
strutture alberghiere che ne hanno fatto richiesta al ministero. La questione immigrati “Mare Nostrum” si sta rivelando per i
proprietari di ristoranti ed alberghi sull’orlo del fallimento un vero business
che può risollevare le loro sorti economiche. Ben venga, anche questo tipo di
economica, in una regione che non lascia spazio ad altro. L’attenzione comunque deve essere sempre alta, sia per le
malattie che per la loro permanenza sul nostro territorio e l’utilizzo del loro
tempo e della loro mobilità. Una delle problematiche da non sottovalutare, è legata per l’appunto
alla mobilità. Da quando è iniziata
la fase di ospitalità, si vedono quotidianamente i ragazzi immigrati,
transitare a piedi anche per decine di chilometri lungo la statale 17. Non si era mai vista una cosa simile nella nostra regione.
Tranne per i pellegrinaggi, dove due auto di vigili urbani o della stradale,
sono sempre attive a inizio e fine colonna, come da regolamento stradale, per
rallentare il traffico veicolare e scongiurare incidenti. Nel caso dei nostri ospiti, nessuno si preoccupa della loro
incolumità e di quella degli automobilisti. Li troviamo da Monteroduni che si recano ad Isernia a Piedi. Da Campochiaro proseguono in direzione della città pentra,
senza accompagnamento e su strade a scorrimento veloce. Ci chiediamo se le strutture ospitanti, devono avere a disposizione
anche un pulmino per gli spostamenti di questi giovani immigrati, oppure si è
lasciato alla discrezionalità dell’albergatore la facoltà di poterlo non avere. Noi da queste pagine avvertiamo: si cerchi di evitare l’irreparabile. Anche in questo caso, ci vuole prima il morto affinchè si
possano rispettare le norme di sicurezza, oppure in quanto immigrati se ne può
fare a meno?
P.T.
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