giovedì 17 luglio 2014

Cane randagio attacca al cranio una bimba. Si ripropone nella sua preoccupante interezza il problema randagi dopo l'allarme di movimenti civici in alto Molise

E’ solo di qualche giorno fa la notizia riportata dal nostro quotidiano, dell’apprensione degli abitanti dell’alto Molise, per i branchi di cani randagi che arrivano ad aggredire anche l’uomo.




Si è creato un comitato spontaneo per chiedere alle istituzioni di intervenire e porre un rimedio a questa situazione di grave pericolo che investe i cittadini dei comuni di Capracotta, Vastogirardi, Carovilli e Agnone; oltre a tutte le frazioni dell’interland di questi comuni, tra cui Villa San Michele. Le istituzioni sono impreparate a questa emergenza, e vi sono delle leggi molto restrittive che proteggono oltre il limite i cani, senza che a questo punto l’uomo goda del diritto a salvaguardare la propria incolumità.

Abbiamo ricevuto, in merito, anche alcune critiche da esponenti dell’Enpa e privati animalisti, di voler artatamente allarmare la popolazione, per reprimere il diritto dei cani a vivere liberamente la loro esistenza. Ed ecco che puntuale la situazione, anche se in un comune più a valle, a Santa Maria del Molise, è accaduto quello che vogliono evitare a tutti i costi gli abitanti dei comuni alto molisani: l’aggressione dei loro figli da parte di poveri cani affamati.

Oggi la cronaca che non avremmo mai voluto scrivere.  Una bimba di otto anni è stata attaccata da un cane randagio che l’ha azzannata, più volte, alla testa. Il tragico evento si è registrato alla periferia di Santa Maria del Molise (Isernia). Alla piccola i medici del Pronto Soccorso di Isernia hanno dovuto praticare diversi punti di sutura al cranio. La bimba è stata dimessa con una prognosi di 10 giorni. Il cane è stato catturato e preso in consegna dai veterinari dell’Asrem per escludere che abbia malattie trasmissibili all’uomo. Seguono il caso i Carabinieri del comando provinciale di Isernia.

In altri stati i cani randagi sono presi in consegna dalle associazioni, dopo 90 giorni se non vi è nessuno che vuole adottarli, si abbattono. Non è questo che vogliamo, ma la questione randagi sta assumendo livelli di guardia molto pericolosi.


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