“La strategia per le aree interne e la valorizzazione dei Comuni più piccoli passa da una collaborazione di intelligenze che immaginano non solo lo sviluppo urbanistico, ma anche quello sociale ed economico e culturale”.
Lo afferma Micaela Fanelli, sindaco di Riccia e delegata ANCI alle Politiche comunitarie e Piani di Sviluppo, in apertura dell’intenso workshop sullo sviluppo locale, voluto fortemente dall’amministrazione comunale di Riccia, in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell’Università ‘Federico II’ di Napoli e con la Scuola di Architettura e Design ‘E. Vittoria’ di Ascoli Piceno, che parte oggi venerdì 2 maggio e si concluderà domenica 4 maggio.
Si tratta di una tre-giorni di formazione sul campo. Tra lezioni, conferenze e attività, si realizzeranno degli allestimenti nelle case che poi saranno trasformate nel ‘Borgo del benessere’.
Nello specifico, il seminario di studi ‘Up-living’ si propone di mettere in opera - in cinque case oggetto di prossima trasformazione in residenze per il nuovo ‘Borgo del benessere’ per anziani che nascerà nel centro storico di Riccia - degli allestimenti temporanei partendo dal riutilizzo di materiali ritrovabili in sito. Un'occasione per attivare alcuni tra i tanti e possibili scenari, partendo proprio dalle tracce, reali o immaginate, rintracciabili nell'esistente, attraverso allestimenti provvisori in cinque unità dismesse e abbandonate del centro storico.
I cinque gruppi saranno coordinati dai docenti e dai tutor che guideranno gli studenti durante le fasi di allestimento.
Oltre al Comune di Riccia, le istituzioni che hanno collaborando a questa fase di studio e ricerca sul campo sono: il Dipartimento di Architettura dell’Università ‘Federico II’ di Napoli - DiARC (www.diarch.unina.it); la Scuola di Architettura e Design ‘E. Vittoria’ SAD di Ascoli Piceno - Università di Camerino (www.unicam.it); il Gruppo di Ricerca MOBILARCH (www.mobilarch.it).
“In queste tre giornate – sottolinea Fanelli - discuteremo di come il modello di Riccia, in corso di realizzazione, che fa sì che il centro storico si trasformi in un centro di accoglienza per anziani, una vera e propria Rsa diffusa, diventi anche un format di riferimento per realizzare le stesse cose da altre parti. L’Università di Napoli e la cattedra di Architettura collaborano con noi, accettando queste sfida, e formano delle persone che poi ci auguriamo riescano ad innestare questo modello negli altri centri minori dell’Italia”.
Si tratta di una tre-giorni di formazione sul campo. Tra lezioni, conferenze e attività, si realizzeranno degli allestimenti nelle case che poi saranno trasformate nel ‘Borgo del benessere’.
Nello specifico, il seminario di studi ‘Up-living’ si propone di mettere in opera - in cinque case oggetto di prossima trasformazione in residenze per il nuovo ‘Borgo del benessere’ per anziani che nascerà nel centro storico di Riccia - degli allestimenti temporanei partendo dal riutilizzo di materiali ritrovabili in sito. Un'occasione per attivare alcuni tra i tanti e possibili scenari, partendo proprio dalle tracce, reali o immaginate, rintracciabili nell'esistente, attraverso allestimenti provvisori in cinque unità dismesse e abbandonate del centro storico.
I cinque gruppi saranno coordinati dai docenti e dai tutor che guideranno gli studenti durante le fasi di allestimento.
Oltre al Comune di Riccia, le istituzioni che hanno collaborando a questa fase di studio e ricerca sul campo sono: il Dipartimento di Architettura dell’Università ‘Federico II’ di Napoli - DiARC (www.diarch.unina.it); la Scuola di Architettura e Design ‘E. Vittoria’ SAD di Ascoli Piceno - Università di Camerino (www.unicam.it); il Gruppo di Ricerca MOBILARCH (www.mobilarch.it).
“In queste tre giornate – sottolinea Fanelli - discuteremo di come il modello di Riccia, in corso di realizzazione, che fa sì che il centro storico si trasformi in un centro di accoglienza per anziani, una vera e propria Rsa diffusa, diventi anche un format di riferimento per realizzare le stesse cose da altre parti. L’Università di Napoli e la cattedra di Architettura collaborano con noi, accettando queste sfida, e formano delle persone che poi ci auguriamo riescano ad innestare questo modello negli altri centri minori dell’Italia”.
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