giovedì 20 marzo 2014

Ok dal Senato, parità di genere passa con 157 sì

Ok del Senato alla parità di genere come regola per l'elezione dei componenti del Parlamento Europeo. I voti a favore sono stati 157, contrari 34 e 23 gli astenuti. 









Nella seduta antimeridiana di ieri si è conclusa la discussione generale e sono iniziate le votazioni. Oggi è stato approvato l'emendamento 1.1000 presentato dalla relatrice, sen. Lo Moro (PD), quale esito di una mediazione tra posizioni diverse all'interno della maggioranza. L'emendamento, interamente sostitutivo dell'articolo 1, fa slittare alle elezioni del Parlamento europeo nel 2019 l'introduzione della tripla preferenza di genere: nel caso di tre preferenze espresse, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l'annullamento della terza. 

Prevede inoltre che all'atto della presentazione delle liste nessuno dei due sessi sia rappresentato in misura superiore al 50 per cento. L'ufficio elettorale della circoscrizionale verifica il rispetto della parità di genere in ciascuna lista, cancellando i nomi dei candidati appartenenti al genere più rappresentato. La lista è ricusata qualora, all'esito della cancellazione delle candidature eccedenti, contenga un numero di candidati inferiore al numero prescritto. Una norma transitoria per le elezioni europee del prossimo 25 maggio prevede soltanto la possibilità di esprimere due preferenze per persone dello stesso genere, pena l'annullamento della terza se non si rispetta l'alternanza.

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