A distanza di una settimana dal grido d’allarme lanciato dal Presidente della Provincia di Isernia, Luigi Mazzuto, circa la paventata chiusura delle sedi delle facoltà di Lettere e Scienze Politiche dell’Università degli Studi del Molise situate nel centro storico di Isernia, arriva la soluzione: la Regione ha individuato i fondi per mantenere operative le sedi universitarie in questione.
"Esprimo soddisfazione – ha spiegato Mazzuto – per gli sforzi compiuti nell’individuazione di una soluzione che garantisca continuità e futuro alle sedi isernine dell’Università degli Studi del Molise. Terremo alta la guardia sul territorio e sui suoi presidi principali, a tutela della dignità storica, sociale ed economica della nostra Provincia. Sono fermamente convinto del fatto che investire nell’università e, più in generale, nell’istruzione può invertire la rotta del trend negativo che affligge la nostra economia.
Eppure sempre più spesso da Roma si affannano a tagliare le spese più facilmente aggredibili, tra cui quelle destinate alla cultura e all’istruzione. Decisioni queste, che si ripercuotono per effetto domino a livello locale, con conseguenze dannose per il tessuto socio-economico delle popolazioni. Grande sensibilità ha dimostrato il Governo regionale a individuare risorse da destinare al mantenimento dell’operatività delle sedi universitarie nel centro storico di Isernia. Rimane in piedi, però, la questione delle strutture da individuare una volta che si dovrà riconsegnare alla Curia diocesana l’attuale sede di via Mazzini.
Una soluzione potrebbe essere individuata nel destinare l’edificio del Liceo classico 'Fascitelli' di corso Garibaldi, in fase di ristrutturazione, a sede principale delle università di Isernia. La struttura appare quanto mai adeguata a una tale destinazione d’uso. La sua centralità, innanzitutto, favorirebbe il collegamento a mezzi di trasporto pubblici su rotaia o su gomma, raggiungibili a piedi nel giro di pochi minuti. L’autorevolezza storica e architettonica dell’edificio, inoltre, faciliterebbe una naturale attribuzione al ‘Fascitelli’ di sede universitaria centrale della città di Isernia.
Sono molteplici, insomma, gli aspetti vantaggiosi. È necessario, però, che vi sia una convergenza di intenti e costante confronto sul futuro dell’università di Isernia, in primis da parte di tutti gli amministratori del territorio, non solo quanti operano nella città di Isernia, ma almeno di tutti quei comuni che ricadono nell’hinterland isernino. Difficoltà di carattere logistico possono e devono essere superate mediante accordi interistituzionali, – ha concluso il presidente della Provincia – per garantire non solo il potenziamento dell’offerta formativa sul territorio, ma per incrementarne gli indirizzi di studio".
Eppure sempre più spesso da Roma si affannano a tagliare le spese più facilmente aggredibili, tra cui quelle destinate alla cultura e all’istruzione. Decisioni queste, che si ripercuotono per effetto domino a livello locale, con conseguenze dannose per il tessuto socio-economico delle popolazioni. Grande sensibilità ha dimostrato il Governo regionale a individuare risorse da destinare al mantenimento dell’operatività delle sedi universitarie nel centro storico di Isernia. Rimane in piedi, però, la questione delle strutture da individuare una volta che si dovrà riconsegnare alla Curia diocesana l’attuale sede di via Mazzini.
Una soluzione potrebbe essere individuata nel destinare l’edificio del Liceo classico 'Fascitelli' di corso Garibaldi, in fase di ristrutturazione, a sede principale delle università di Isernia. La struttura appare quanto mai adeguata a una tale destinazione d’uso. La sua centralità, innanzitutto, favorirebbe il collegamento a mezzi di trasporto pubblici su rotaia o su gomma, raggiungibili a piedi nel giro di pochi minuti. L’autorevolezza storica e architettonica dell’edificio, inoltre, faciliterebbe una naturale attribuzione al ‘Fascitelli’ di sede universitaria centrale della città di Isernia.
Sono molteplici, insomma, gli aspetti vantaggiosi. È necessario, però, che vi sia una convergenza di intenti e costante confronto sul futuro dell’università di Isernia, in primis da parte di tutti gli amministratori del territorio, non solo quanti operano nella città di Isernia, ma almeno di tutti quei comuni che ricadono nell’hinterland isernino. Difficoltà di carattere logistico possono e devono essere superate mediante accordi interistituzionali, – ha concluso il presidente della Provincia – per garantire non solo il potenziamento dell’offerta formativa sul territorio, ma per incrementarne gli indirizzi di studio".
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