Indispensabile trovare risorse per non aumento. Gli effetti recessivi e depressivi dell'eventuale aumento dell'Iva sono ormai certi: è già successo nel drammatico anno 2012 dopo l'incremento dell'aliquota standard dal 20 al 21% del settembre 2011.
Ed è altrettanto evidente che le risorse necessarie si possono e si devono trovare attraverso un atteggiamento più coraggioso e determinato nel taglio della spesa pubblica che ancora oggi è molto timido: così Confcommercio nel dibattito in corso sull'Iva.
In una situazione in cui si registrano i primi timidi segnali di ripresa, per il momento solo annunciata, aumentare l'Iva – continua la Confederazione - significherebbe penalizzare ulteriormente la capacità di consumo delle famiglie, stremate da una crisi senza precedenti, e, soprattutto, incidere negativamente sul clima di fiducia.
Confcommercio – conclude la nota - chiede al Governo e alla politica tutta un supplemento di impegno e responsabilità per evitare l'aumento dell'Iva perché oggi è più che mai necessario sostenere con ogni mezzo la domanda interna che è e rimane la vera priorità della nostra economia.
In una situazione in cui si registrano i primi timidi segnali di ripresa, per il momento solo annunciata, aumentare l'Iva – continua la Confederazione - significherebbe penalizzare ulteriormente la capacità di consumo delle famiglie, stremate da una crisi senza precedenti, e, soprattutto, incidere negativamente sul clima di fiducia.
Confcommercio – conclude la nota - chiede al Governo e alla politica tutta un supplemento di impegno e responsabilità per evitare l'aumento dell'Iva perché oggi è più che mai necessario sostenere con ogni mezzo la domanda interna che è e rimane la vera priorità della nostra economia.
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