lunedì 23 settembre 2013

Telecom, impedire che diventi colonia spagnola a prezzi di realizzo

CDP intervenga per evitare svendita asset importante, azienda strategica la cui rete è stata pagata nel tempo da bollette utenti.








Adusbef e Federconsumatori, preoccupate dall’ennesima manovra, che vorrebbe scippare un asset  importante di un’azienda strategica italiana come Telecom Italia a prezzi di realizzo, la cui rete è stata finanziata dai consumatori italiani tramite il pagamento del canone e delle bollette telefoniche, chiedono che il governo intervenga, anche tramite la Cassa Depositi e Prestiti,  per impedire che possa diventare una colonia spagnola, in ossequio ai desiderata di Telefonica ed alle smodate ambizioni di Cesar Alierta.

Telecom Italia è attualmente controllata da Telco (Generali, Intesa San Paolo, Mediobanca e Telefonica) con appena il 22,4 %, ma tale veicolo societario ad egemonia iberica, ha provocato lo stallo negli investimenti e nelle trattative per rafforzare Telecom Italia, dai conflitti di interesse  di César Alierta, dal momento del suo arrivo nel 2007, specie in Argentina e Brasile, vista la concorrenza con la stessa Telefonica con Tim Brasil e Telefonica Argentina, controllate da Telecom.

Cedere l’esclusiva della trattativa a Telefonica,  la cui ventilata prospettiva ha punito ieri il titolo a Piazza Affari, che è calato del 3,39% a quota 0,57 euro, staccandosi dal resto del settore europeo (sostanzialmente invariato -0,12% l' indice Stoxx delle Tlc),   avrebbe l' effetto di allontanare  gli altri potenziali pretendenti, sondati nelle ultime settimane dai soci venditori di Telco, significherebbe svilirne il prezzo in borsa facendolo crollare a prezzi di realizzo ed offrire all’azienda spagnola, un ruolo egemone nel settore TLC italiane.

Adusbef e Federconsumatori, indignate per la probabile ennesima svendita di un’azienda strategica italiana ad avventurieri stranieri, dopo i settori della moda e della grande distribuzione ai francesi e la stessa Parmalat, in una operazione delittuosa oggetto proprio in questi giorni dello scrutinio del Tribunale di Parma, nel chiedere al Governo di porre il veto così come previsto dalle normative  di legge su Telefonica, la cui finalità è stata quella di paralizzare l’azione del cda della Telecom per impedire la concorrenza, ed in futuro di puntare sullo spezzatino per fare di Telecom un’azienda residuale, auspicano un intervento decisivo della Cdp, lo scioglimento del patto Telco, per restituire a ben 600.000  piccoli azionisti i loro diritti ed all’Italia l’orgoglio di un’azienda fiore all’occhiello nel settore delle Tlc.

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