mercoledì 18 settembre 2013

Comuni, Pd: Al via la legge su piccoli comuni e aree montane

Le commissioni congiunte Bilancio e Ambiente della Camera hanno incardinato la proposta di legge che contiene misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni ( popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti) e dei territori montani e rurali.






La proposta, che contiene anche le deleghe al Governo per la riforma del sistema di governo di queste aree e per l'introduzione di sistemi di remunerazione dei servizi ambientali, è stata presentata da 73 deputati, tra i quali il presidente della commissione Ambiente, Ermete Realacci, e il presidente dei Deputati del Pd, Roberto Speranza, ed Enrico Borghi, capogruppo del Pd in commissione Ambiente, relatore del provvedimento per la parte di competenza della commissione ambiente.

"La proposta di legge – spiega Borghi – è composta da 19 articoli, mira ad inserire le aree montane e rurali italiane (composte tutte da piccoli e piccolissimi comuni) nel contesto dello sviluppo sostenibile, e in funzione di ciò stabilisce misure di semplificazione amministrativa (art. 2), valorizzazione dei prodotti agroalimentari tradizionali (art. 5), programmi di e-government (art. 6), riconoscimento della specificità territoriale nel riordino sanitario (art.8), interventi sugli istituti scolastici (art.9) e sul servizio idrico (art. 10).

Si propone di istituire un fondo per l'incentivazione della residenza nei piccoli comuni e un fondo per lo sviluppo strutturale ed economico-sociale di tali realtà (art. 11 e 12), e si prevede l'istituzione (art. 13) di un Piano nazionale per i territori rurali che coordini e finalizzi le risorse europee presenti e future in questo settore, oggi troppo disperse in mille rivoli. Attenzione anche alle politiche di riforestazione (art. 14) e riordino del fondo nazionale della montagna (art. 16).

Di particolare rilievo l'articolo 15 che delega il Governo all'introduzione di sistemi di remunerazione dei servizi ecosistemici e ambientali, stabilendo che vengano remunerati i servizi di fissazione del carbonio delle foreste di proprietà demaniale e collettiva, la regimazione delle acque nei bacini montani, la salvaguardia della biodiversità e delle qualità paesaggistiche.

"Si tratta di un disegno organico e innovativo - osserva Enrico Borghi - finalizzato a fornire ai piccoli comuni e ai territori montani e rurali da essi amministrati una chiave di lettura per la riorganizzazione dei servizi di cittadinanza e delle politiche di sviluppo alla luce delle più recenti innovazioni in chiave internazionale.

Tale provvedimento dovrà necessariamente andare in parallelo con il percorso di riordino istituzionale e amministrativo che il Governo ha già avviato, e in qualche misura è già stato concepito sui principi e le caratteristiche di tale riordino prefigurando lo strumento delle Unioni dei Comuni e delle Unioni dei Comuni montani come soggetto per la riorganizzazione funzionale dei territori e per l'attuazione delle politiche di sviluppo dei medesimi. Spero che ogni gruppo possa contribuire proficuamente alla discussione che apriremo non appena ci verrà assegnata una "finestra" nell'impegnativo calendario autunnale".

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