giovedì 19 settembre 2013

Cgil, Cisl, Uil: Riforma Giustizia, manifestazione davanti tribunale a Campobasso

Riforme non vuol significare chiusure sommarie: Tribunali, Agenzie, ecc, senza un vero piano riorganizzativo della Pubblica Amministrazione sui Territori. Si continua a tagliare sui servizi utili ai cittadini e si fa finta di non vedere quelle spese inutili di casta che continuano a proliferare senza indugio.









Lettera aperta congiunta Fp-Cgil – Cisl-Fp – Uil-Pa ai cittadini molisani. La riforma della geografia giudiziaria rischia, già da domani, di gettare la Giustizia nel caos organizzativo. La chiusura della sede distaccata del tribunale di Termoli nonché quella delle Agenzie delle Entrate di Larino, avrà gravi ripercussioni negative non solo sui lavoratori ma anche sulla nostra comunità.

Una spoliazione del territorio, diretta conseguenza della logica dei tagli lineari eseguiti sui servizi fondamentali della collettività senza alcuna attenzione ai bisogni delle persone e delle imprese. 

Il piano del Ministri competenti, non può funzionare così com'è. Per fare una riforma seria non serve chiudere Tribunali e Agenzie, non soddisfano i cittadini le deroghe e i provvedimenti improvvisati e francamente incomprensibili, privi di riscontri reali di riduzione della spesa pubblica.

Bisogna mettere mano a una riorganizzazione vera, in grado di generare efficienza e conseguenti benefici per l'economia e per le comunità. I risparmi che derivano dalla chiusura di una sede importante come quella del tribunale di Termoli e delle Agenzie di Larino,  sono ricavi ingannevoli, sono un'operazione di pura e semplice Maquillage della Pubblica Amministrazione, che allontana ancor di più lo Stato dai nostri territori, dai cittadini e dalle imprese. Una riforma  che si possa definire tale dovrebbe permettere di modernizzare e armonizzare le procedure amministrative, i servizi resi ai cittadini, magari con la digitalizzazione, con un piano di risanamento supportato da analisi di economicità e di efficienza della spesa in diretta relazione ai servizi resi dall’operatore pubblico ed alle connesse responsabilità gestionali.

Ciò significa che occorre affiancare ai tradizionali controlli in essere – rivolti, soprattutto, a garantire la correttezza formale delle operazioni di spesa- un sistema di monitoraggio che, partendo dalla formulazione dei programmi da perseguire e attraverso la rilevazione delle modalità di attuazione, permetta di indirizzare la gestione verso gli obiettivi prefissati, apportando opportuni interventi correttivi nel caso di disfunzioni, cioè un sistema volto al controllo di gestione, mediante la valorizzazione delle professionalità interne agli Enti stessi.

Una riorganizzazione degli Uffici, che consenta di realizzare obiettivi, mettendo al centro dell’azione i servizi primari dei cittadini. Una stretta collaborazione in ambito delle relazioni sindacali, ed un uso acuto e imprenditoriale delle tecnologie disponibili, porterebbe ad utile intesa, come poter rendere più comprensibile, chiaro e snello il funzionamento della Pubblica Amministrazione, a questo punto un’esigenza non ulteriormente prorogabile: bisogna eliminare il superfluo e il dannoso, al fine di poter realmente guardare in concreto alla riduzione dei costi di gestione, e non assistere più ha demagogiche e fuorvianti chiusure di Uffici, posti al servizio di cittadini.

Il Governo dei tecnici senz’anima prima, e l’attuale governo poi, si gloriano giustamente, che il problema non può essere affrontato solo a livello macroeconomico e che, per intervenire e salvare il Paese, bisognerà attendere i risultati di una spending review, che sta per essere attuata, con poca trasparenza e priva di motivazioni, sia sotto il profilo contabile sia sotto il profilo di merito, con inarrestabile scelleratezza, senza tener conto del danno che si cagiona ai cittadini e imprese di quei territori.

Paradossalmente, si chiede al cittadino di accettare con le ultime “manovrine” che lo Stato controlli i movimenti del suo conto corrente, ma si nega allo stesso cittadino il diritto di controllare le spese del proprio Comune, Provincia, Regione, o Ministero, o altro settore della Pubblica Amministrazione.

La vera spending review nella PA non e chiudere, ma è l’innovazione e l’anti-corruzione: l’innovazione è il principale driver di sviluppo e serve per creare “scenari”.

La PA non sa valutare il suo operato e, quindi, non può crescere e non facilita la crescita del Paese, declassandoci da soli.

Non è possibile che di un intervento pubblico non si conoscano gli esiti; è importante sapere cosa si è fatto, e come lo si è fatto e, soprattutto, cosa è andato a buon fine e cosa no.

Occorre fare in modo che i risultati - attesi e realizzati - diventino componente essenziale dei meccanismi operativi delle decisioni allocative e guidino la governance, per essere efficienti e positivamente semplici.

Insieme si può evitare il declassamento reale delle nostre vite.

Come Cgil Cisl e Uil abbiamo manifestato le nostre preoccupazioni e fatto proposte ciò non vuol dire opporsi a qualsiasi cambiamento, ma avere il tempo di progettare insieme i cambiamenti che servono davvero a far funzionare meglio l'amministrazione pubblica. Non abbiamo ottenuto nessuna risposta convincente fino ad oggi. Non possiamo permettere, nell'interesse dei cittadini e dei lavoratori tutti, che invece di un percorso coerente di efficientamento si porti avanti un progetto sbagliato e devastatore di comunità.

Per questo ora passiamo alla mobilitazione: per dire no alla chiusura senza motivi documentati di risparmio della sede distaccata del tribunale di Termoli e della sede delle Agenzie di Larino, l'ennesima penalizzazione per cittadini lavoratori, e dire sì ad una riorganizzazione vera della Pubblica Amministrazione, che renda anche il nostro territorio più coeso, più competitivo, più capace di generare sviluppo.

Per le su citate ragioni domani 20 settembre a partire dalle ore 10.00 davanti la sede del tribunale di Campobasso in viale Elena, in contemporanea con la protesta che si svolgerà in ambito nazionale davanti il Ministero della Giustizia a Roma, abbiamo organizzato una manifestazione con la quale informeremo l’opinione pubblica, i cittadini e i lavoratori sulle problematiche esistenti nei settori della Pubblica Amministrazione.

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