Una mostra particolare, affascinante. Unica nel suo genere. L’inaugurazione si terrà sabato 21 settembre, a Campobasso, alle 18.30 presso la Galleria Artes (viale Elena 60). Resterà aperta fino al 20 ottobre 2013, e potrà essere visitata tutti i giorni, sia al mattino che di pomeriggio.
Curata da Tommaso Evangelista, la mostra è denominata “Ipotesi di unione”: è un’esposizione di opere scultoree realizzate con il polistirolo e ricoperte di mosaico (www.arsnovamosaici.com).
Lui, l’artigiano/artista, è Antonio Natale Di Maria. Nato a Gambatesa ma residente a Riccia da più di trent’anni, è autore di opere il cui appeal va oltre i confini regionali.
La mostra, con il patrocinio della Regione Molise, della Provincia di Campobasso, del Comune di Riccia e dell’Union Camere di Campobasso, rappresenta una tappa importante nella biografia artistica dell’autore. E, soprattutto, è un appuntamento da non perdere, in particolare per chi non conoscesse il lavoro artigianale ed artistico più che trentennale dell’autore fortorino.
A Riccia si trova il laboratorio artigianale, l’‘Ars Nova’, che è poi anche la bottega d’artista di Di Maria, luogo delle sue creazioni, dove l’artigianato diviene arte, passando per la porta stretta del rigore e della ricerca incessante, estetica e dei materiali. Marmo, pietra, pegno, ferro, polistirolo dipinto: tutto si fonde nell’armonia e nell’equilibrio dato dalle mani sapienti di Antonio Di Maria, conferendo plasticità e leggerezza alla materia così plasmata.
Dopo gli studi presso il ‘Pilla’ di Campobasso, giovanissimo si trasferisce in Svizzera e lì realizza le prime opere in legno ed i primi ritratti per conto di privati. A Cantù, una volta tornato in Italia, si cimenta nell’intaglio e realizza modelli per una fonderia.
Nel 1976, sotto la guida del maestro Amedeo Cicchitti, frequenta un corso di restauro della pietra e con lo stesso maestro collabora al restauro del soffitto di legno della cattedrale di Vieste. Di lì inizia a partecipare alle prime mostre ed estemporanee. Nel 1978 coglie il primo successo al concorso nazionale d’arte contemporanea di Gambatesa con l’opera lignea ‘Lager’, conservata presso la Banca di Credito Cooperativa di Gambatesa che ne è la proprietaria.
Per tutti gli anni ottanta realizza numerose opere d’arte sacra; nel 1984 è suo il modello per la realizzazione della fonderia Marinelli del busto di Giacomo Sedati, opera posta nell’aula consiliare del Comune di Riccia.
Negli anni duemila inizia i primi lavori mosaicali da cui nasce l’intuizione del mosaico retroilluminato, fruibile come elemento d’arredo o come elemento di ornamento a complementi d’arredo. Alla fine della prima decade del 2000, precisamente nel 2009, partecipa alla Fiera Internazionale dell’Artigianato a Milano; inizia per lui un’intensa collaborazione con una primaria azienda di Murano che lo porta ad esporre i suoi lavori in varie fiere internazionali (Dubai, Mosca e New York).
Dal 2011, iniziando la frequentazione di una scuola di mosaico di Ravenna, sviluppa l’idea di realizzare sculture ricoperte parzialmente da composizioni in mosaico. Del 2012 e sino ad oggi si dedica così alla realizzazione di opere e composizioni in polistirolo, ricoperte da mosaici con effetti di notevole plasticità e di forte impatto innovativo.
La mostra rende dunque possibile l’approccio e la conoscenza di un artista la cui arte, frutto di una lunga e matura evoluzione, presenta elementi di novità nell’uso dei materiali e nella loro armoniosa fusione: senza dubbio un elemento di originalità nel panorama artistico locale e non solo.
Lui, l’artigiano/artista, è Antonio Natale Di Maria. Nato a Gambatesa ma residente a Riccia da più di trent’anni, è autore di opere il cui appeal va oltre i confini regionali.
La mostra, con il patrocinio della Regione Molise, della Provincia di Campobasso, del Comune di Riccia e dell’Union Camere di Campobasso, rappresenta una tappa importante nella biografia artistica dell’autore. E, soprattutto, è un appuntamento da non perdere, in particolare per chi non conoscesse il lavoro artigianale ed artistico più che trentennale dell’autore fortorino.
A Riccia si trova il laboratorio artigianale, l’‘Ars Nova’, che è poi anche la bottega d’artista di Di Maria, luogo delle sue creazioni, dove l’artigianato diviene arte, passando per la porta stretta del rigore e della ricerca incessante, estetica e dei materiali. Marmo, pietra, pegno, ferro, polistirolo dipinto: tutto si fonde nell’armonia e nell’equilibrio dato dalle mani sapienti di Antonio Di Maria, conferendo plasticità e leggerezza alla materia così plasmata.
Dopo gli studi presso il ‘Pilla’ di Campobasso, giovanissimo si trasferisce in Svizzera e lì realizza le prime opere in legno ed i primi ritratti per conto di privati. A Cantù, una volta tornato in Italia, si cimenta nell’intaglio e realizza modelli per una fonderia.
Nel 1976, sotto la guida del maestro Amedeo Cicchitti, frequenta un corso di restauro della pietra e con lo stesso maestro collabora al restauro del soffitto di legno della cattedrale di Vieste. Di lì inizia a partecipare alle prime mostre ed estemporanee. Nel 1978 coglie il primo successo al concorso nazionale d’arte contemporanea di Gambatesa con l’opera lignea ‘Lager’, conservata presso la Banca di Credito Cooperativa di Gambatesa che ne è la proprietaria.
Per tutti gli anni ottanta realizza numerose opere d’arte sacra; nel 1984 è suo il modello per la realizzazione della fonderia Marinelli del busto di Giacomo Sedati, opera posta nell’aula consiliare del Comune di Riccia.
Negli anni duemila inizia i primi lavori mosaicali da cui nasce l’intuizione del mosaico retroilluminato, fruibile come elemento d’arredo o come elemento di ornamento a complementi d’arredo. Alla fine della prima decade del 2000, precisamente nel 2009, partecipa alla Fiera Internazionale dell’Artigianato a Milano; inizia per lui un’intensa collaborazione con una primaria azienda di Murano che lo porta ad esporre i suoi lavori in varie fiere internazionali (Dubai, Mosca e New York).
Dal 2011, iniziando la frequentazione di una scuola di mosaico di Ravenna, sviluppa l’idea di realizzare sculture ricoperte parzialmente da composizioni in mosaico. Del 2012 e sino ad oggi si dedica così alla realizzazione di opere e composizioni in polistirolo, ricoperte da mosaici con effetti di notevole plasticità e di forte impatto innovativo.
La mostra rende dunque possibile l’approccio e la conoscenza di un artista la cui arte, frutto di una lunga e matura evoluzione, presenta elementi di novità nell’uso dei materiali e nella loro armoniosa fusione: senza dubbio un elemento di originalità nel panorama artistico locale e non solo.
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