venerdì 2 agosto 2013

Redditometro, Contribuenti.it: 4 contribuenti su 5 non sono congrui con i redditi dichiarati al fisco

Con il nuovo redditometro, quattro contribuenti su cinque non sono congrui con i redditi dichiarati al fisco, cioè non rispetterebbero quanto richiesto dall'Amministrazione finanziaria in termini di reddito imponibile e di tasse versate all'erario.









Con il nuovo redditometro, quattro contribuenti su cinque non sono congrui con i redditi dichiarati al fisco, cioè non rispetterebbero quanto richiesto dall'Amministrazione finanziaria in termini di reddito imponibile e di tasse versate all'erario.

Applicando il metodo di accertamento sintetico denominato “Nuovo redditometro”, che ricostruisce il reddito attraverso i consumi, solo 1 italiano su 5 risulterebbe in linea con le pretese del fisco.

Dall’analisi a campione, presentata stamane ad Alghero (SS) nel corso di Fisco Tour 2013, effettuata dal Centro Studi e Ricerche Sociologiche "Antonella Di Benedetto" di KRLS Network of Business Ethics conto di Contribuenti.it Magazine dell’Associazione Contribuenti Italiani, su 500 contribuenti che hanno richiesto assistenza a Lo Sportello del Contribuente per la compilazione della dichiarazione dei redditi anno 2012 risulta che non sono in linea con il redditometro l' 81,1% degli italiani, con punte record nei giovani (18 - 24 anni) dove la soglia arriva all’88,5%, seguite da casalinghe con l’87,7% e da pensionati con l’84,2%.

Senza tener conto che nel redditometro non rientrano tutte le spese significative sostenute nel corso dell’anno come la rateizzazione delle cartelle di pagamento che incidono pesantemente nel bilancio familiare.

"L’evasione fiscale non si combatte ne con il redditometro o altri strumenti di catastalizzazione del reddito, ne terrorizzando i contribuenti nel mese di agosto – afferma Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani - Bisogna riformare il fisco italiano introducendo la tax compliance, seguendo ciò che avviene nei principali paesi europei che hanno ridotto le aliquote fiscali, migliorato la qualità dei servizi pubblici e sopratutto hanno reso trasparenti ibilanci della pubblica anninistazione facendo comprendere ai contribuenti come si amministrano e si spendono i propri soldi.

L’evasione fiscale a causa degli sprechi della P.A. è diventato lo sport più praticato dagli italiani. Fino a quando non migliorerà l’efficienza dell’amministrazione finanziaria e si taglieranno le spese della casta, il governo avrà bisogno di inventarsi nuovi strumenti per elevare la pressione fiscale".

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