Con un'evasione fiscale in crescita del 3,1%, nei primi 6 mesi del 2013, l'Italia si conferma al primo posto in Europa, con un economia sommersa del 21% del prodotto interno lordo pari a 340 miliardi di euro l’anno.
Le imposte sottratte all'erario sono nell'ordine dei 180,9 miliardi di euro l'anno conteggiando sia quelle dirette che indirette. E' quanto emerge da una nuova indagine effettuata daL Centro Studi e Ricerche Sociologiche "Antonella Di Benedetto" Krls Network of Business Ethics per conto di 'Contribuenti.it Magazine' dell'Associazione Contribuenti Italiani.
L'indagine è stata condotta attraverso l'elaborazione di una serie di dati ministeriali, delle banche centrali, degli istituti di statistica e delle Polizie tributarie dei singoli Stati europei. L’economia sommersa dell’Italia è risultata circa il doppio di quella della Francia e della Germania. Nella speciale classifica delle economie sommerse, l'Italia è seguita dalla Grecia con il 20,8%, Romania con il 19,1%, Bulgaria con il 18,7%, Slovacchia con il 17,2% e Cipro con il 17,1%.
In Italia i principali evasori sono gli industriali (32,7%) seguiti da bancari e assicurativi (32,2%), commercianti (10,8%), artigiani (9,4%), professionisti (7,5%) e lavoratori dipendenti (7,4%).
"Per combattere l’evasione fiscale – ha affermato Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani - bisogna riformare il fisco italiano istituendo 'Lo Sportello del Contribuente' presso tutti gli organi diretti ed indiretti della pubblica amministrazione, seguendo ciò che avviene nei principali paesi europei che hanno ridotto le aliquote fiscali, migliorato la qualità dei servizi pubblici e sopratutto eliminato gli sprechi della pubblica amministrazione.
Gli italiani sono diventati maestri nell’evasione fiscale e la stanno esportando anche negli altri paesi europei. Fino a quando non migliorerà l’efficienza dell’amministrazione finanziaria e si taglieranno le spese della casta, il governo avrà bisogno di far cassa ad ogni costo, incassando i soldi 'pochi, maledetti e subito' attraverso l’accertamento con adesione o la mediazione tributaria, un vero e proprio condono permanente.
E si premieranno sempre i grandi evasori fiscali, che preferiscono pagare le tasse a forfait e con il massimo sconto".
L'indagine è stata condotta attraverso l'elaborazione di una serie di dati ministeriali, delle banche centrali, degli istituti di statistica e delle Polizie tributarie dei singoli Stati europei. L’economia sommersa dell’Italia è risultata circa il doppio di quella della Francia e della Germania. Nella speciale classifica delle economie sommerse, l'Italia è seguita dalla Grecia con il 20,8%, Romania con il 19,1%, Bulgaria con il 18,7%, Slovacchia con il 17,2% e Cipro con il 17,1%.
In Italia i principali evasori sono gli industriali (32,7%) seguiti da bancari e assicurativi (32,2%), commercianti (10,8%), artigiani (9,4%), professionisti (7,5%) e lavoratori dipendenti (7,4%).
"Per combattere l’evasione fiscale – ha affermato Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani - bisogna riformare il fisco italiano istituendo 'Lo Sportello del Contribuente' presso tutti gli organi diretti ed indiretti della pubblica amministrazione, seguendo ciò che avviene nei principali paesi europei che hanno ridotto le aliquote fiscali, migliorato la qualità dei servizi pubblici e sopratutto eliminato gli sprechi della pubblica amministrazione.
Gli italiani sono diventati maestri nell’evasione fiscale e la stanno esportando anche negli altri paesi europei. Fino a quando non migliorerà l’efficienza dell’amministrazione finanziaria e si taglieranno le spese della casta, il governo avrà bisogno di far cassa ad ogni costo, incassando i soldi 'pochi, maledetti e subito' attraverso l’accertamento con adesione o la mediazione tributaria, un vero e proprio condono permanente.
E si premieranno sempre i grandi evasori fiscali, che preferiscono pagare le tasse a forfait e con il massimo sconto".
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