lunedì 1 luglio 2013

Manifestazione assembleare regionale del settore beni culturali del 28 giugno 2013

Documento conclusivo unitario.












L’articolo 9 della Costituzione e la costituzionalizzazione della tutela dei Beni culturali

Con la promulgazione della Carta costituzionale, il 22 dicembre 1947, lo Stato italiano, uscito da una dittatura ventennale e dalla catastrofe della guerra, ridisegnava il proprio assetto in senso democratico e repubblicano.

All’articolo 9 assumeva l’impegno di "promuovere lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica”; e di "tutelare il paesaggio ed il patrimonio storico ed artistico della Nazione".

L’inserimento di tale norma tra i Principi fondamentali, in definitiva, costituzionalizzava il problema della promozione della cultura e della tutela del patrimonio culturale, del paesaggio e del patrimonio storico ed artistico della Nazione. 

Carissimi amici,

come premessa, voglio approfittare dell’occasione di questa assemblea, per esprimere il mio sentito ringraziamento a tutti Voi,  per la fiducia che avete voluto darci in questo giorno così importante.

Da troppo tempo, questa Amministrazione, prima periferica e poi nazionale, lascia inascoltati i ripetuti appelli fatti dalle OO.SS e dal personale stesso, per il degrado in cui versa il dicastero dei Beni Culturali, e le sue periferiche Direzioni.

Oggi più che mai, è necessario sostenere le posizioni unitarie delle OO.SS, per dar senso di unità e forza, alle ragioni della mobilitazione indetta dalle Segreterie Nazionali.

E’ necessario denunciare le problematiche in cui versa questa Soprintendenza Regionale, e l’intero Ministero per i Beni Culturali.

La tutela e la valorizzazione dell’intero patrimonio culturale e paesaggistico del Molise, non è cambiato negli ultimi anni, all'opposto, non è migliorato, e se possibile dire, è ulteriormente peggiorato
    
Questa Direzione Regionale non si è mai confrontato con le organizzazioni sindacali, infatti le ultime Relazioni Sindacali risalgono all’inizio del 2012, le stesse interrotte poiché il Dirigente, riteneva e ritiene inutile dialogare con le OO.SS,  chiudendosi a riccio insieme al sordo  Ministero, che non ha mai voluto ascoltare le ragioni del nostro protestare.

L’elenco dei problemi e delle difficoltà potrebbe risultare molto lungo, ma certamente non possiamo sottacere più, la modestia dei servizi erogati al cittadino,la fruizione a singhiozzo delle strutture attrattive della Regione Molise, che tanto oggi potrebbero dare per il rilancio della piccola economia Regionale.

Così  come accade spesso, nonostante gli sforzi dei singoli dipendenti, che con altruismo e senso dello Stato, si caricano  delle  inettitudini della classe Dirigente, gli stessi si vedono beffati e privati dei diritti e della dignità:

- mancanza di risorse per lo straordinario;

- mancanza di cicli formativi;

- uso dell’auto privata per raggiungere i siti dislocati sul territorio, magari senza copertura degli ordini di servizio;
   
- doppia turnazione per endemica carenza d’organici;

- indennità varie non pagate, a fronte di servizi prestati;

mi fermo qui per evitare mortificazioni di ogni genere, nel mentre la Dirigenza, continua indifferente a percepire:

- esosi ma sconosciuti premi di produttività; (alla faccia della trasparenza)

- missioni per e da chissà dove……….
   
- riverenze di genere;
   
- valutazioni autoreferenziali, (quando va male di amici o cricca compiacente).

Ebbene, queste e molte altre questioni sono all’origine della mobilitazione odierna, finalizzata a mettere a conoscenza i cittadini del degrado inaudito in cui versa uno dei Ministeri più importanti per lo sviluppo e le economie delle singole regioni e dell’intero Stato Italiano.

Nulla è più tollerabile. A questa situazione si può e si deve reagire con una sostanziale attività di denuncia alla pubblica opinione quale unico e vero alleato nella lotta agli sprechi non accettando la marginalizzazione e/o rifugiandosi, "per chi può permettersi la difesa di posizioni più o meno privilegiate", nella chiusura e nell’isolamento, ma al contrario esercitare una decisa azione di rivalutazione culturale e comunicativa.

Mi chiederei se non lo sapessi, qual è il potere della cultura in Italia? La risposta è: se lo misurassimo in base ai bilanci del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dovremmo riconoscere che è davvero scarso.

I bilanci non sono un indicatore esauriente dell’autorità e del prestigio della cultura; sono, però, rappresentativi della considerazione che la classe dirigente nutre verso la cultura.

Costruire per cambiare anche in Molise, un’Amministrazione dei Beni Culturali che sia al  servizio dei cittadini, nonché volano di sviluppo per l’intero territorio, con regole certe e trasparenti, poste a garanzia del diritto alla cultura nonché il riconoscimento alla dignità dei dipendenti dell’Ente stesso.
È questo il nostro obiettivo.

Il settore pubblico in Italia così come in Molise, è spesso percepito come una zavorra per cittadini ed economia. È una logica da ribaltare: i Beni Culturali erogano servizi ai cittadini e creano condizione di civiltà e di democrazia.

Il governo di questa Soprintendenza, in questi anni ha adottato una politica demagogica, peggiorando le cose:  chi ci lavora, in alcuni casi, è stato mortificato e privato di dignità lavorativa, tralasciato e  demansionato.

Noi, al contrario, riteniamo che la dignità  e la professionalità di chi lavora nel settore pubblico, vadano tutelate e valorizzate, al fine di poter essere efficienti nell’erogazione dei servizi all’utenza.

Si dovrebbe per ogni euro che esce da una Amministrazione Pubblica poter verificare rigorosamente le congruità dei risultati utili per la collettività.

E’ giunto il momento che ognuno assolva al proprio compito: la politica:

deve ricostruire e far rispettare il fondamentale ruolo delle rappresentanze dei lavoratori, dei cittadini e degli utenti, assumendosi le proprie responsabilità, e non denigrare solamente il dipendente pubblico;

Sono infatti compiti della politica, la capacità di progettare le politiche pubbliche ed i percorsi per la loro attuazione, il rigore nel controllo della spesa, la verifica della qualità e dei risultati dei propri Dirigenti, avviando ad un rafforzamento dei servizi per una società più coesa.
   
La politica deve sfatare con i fatti, il luogo comune che, il dipendente pubblico è la fonte dell’inefficienza delle PA e della loro deriva clientelare.

La Corte dei Conti denuncia ogni anno, con parole sempre più  aspre, la vastità della corruzione pubblica.

Vogliamo rimuovere le condizioni che facilitano la corruzione. A partire dalle gestioni speciali, terreno privilegiato dell’illegalità per favorire le cricche.

Bisogna invertire la tendenza. La corruzione si combatte anche con la semplificazione dei modelli organizzativi, con regole e controlli interni efficaci che tutelino  dai rischi di uso distorto delle risorse, attraverso un’effettiva trasparenza tra amministrazione e cittadini, con un rigido regime di incompatibilità che spezzi qualsiasi commistione tra politica, Dirigenza Amministrativa e interessi privati.


Le Organizzazione Sindacale auspicano:
 
No all’abuso della gestione del potere alla Dirigenza, e condizioni rigorose per i regimi derogatori che consentono un’eccessiva decisionalità Dirigenziale nella gestione delle risorse pubbliche;

Regime di trasparenza per le gestioni e le attività straordinarie, con pubblicazione dei provvedimenti di spesa e contratti online;

Trasparenza patrimoniale, dei titolari di funzioni dirigenziali pubbliche;

Incrementare i piani formativi individuali e collettivi, per tutto il personale dell’amministrazione Beni Culturali,  usando norme che ne favoriscano la elevazione professionale per merito.

È tempo di un nuovo patto, al fine di evitare le esternalizzazioni di funzioni da vanno limitate ai soli casi eccezionali e motivati.

Un nuovo approccio alla organizzazione del lavoro, con l’adozione di piani strategici dei servizi, nel cui ambito si riscopre il valore della contrattazione con le rappresentanze sindacali.

  
Nicola Farina  CGIL FP

    Mario Della Ventura CISL FP  

Emilio Izzo UILPA-BAC

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