giovedì 6 giugno 2013

Salute: Consiglio Superiore Sanità vieta l’uso delle E-Cig nei locali pubblici e nelle scuole

Il Consiglio Superiore della Sanità ha inviato al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin il suo parere sulle sigarette elettroniche, indicando la necessità di un divieto di utilizzo nei locali pubblici e in particolare nelle scuole, accogliendo così le richieste dell’Adoc, che aveva indicato nel modello francese l’esempio da seguire. 





L'Adoc è molto soddisfatta dell’intervento del Consiglio Superiore della Sanità, che ha accolto pienamente le richieste e osservazioni dell'Associazione sulle sigarette elettroniche.

Il divieto di fumo "elettronico" nei locali pubblici e nelle scuole va a colmare un vuoto normativo che stava contribuendo alla diffusione non controllata di questi nuovi dispositivi e all’insorgere di situazione complesse e potenzialmente dannose per i consumatori, fumatori e non, soprattutto giovani.

L’imposizione del divieto di vendita delle e-cig ai minorenni è stato il primo passo ma entro l’anno va assolutamente recepito il parere del CSS, al fine di emanare una normativa nazionale che disciplini completamente il settore.

Come Adoc abbiamo sempre evidenziato la potenziale pericolosità di questo dispositivo soprattutto nella clientela più giovane, c’è il concreto rischio emulazione che può spingere i giovani consumatori sia ad assumere nicotina attraverso la sigaretta elettronica sia a passare al fumo tradizionale.

Per questo riteniamo che il divieto di fumo nelle scuole sia importantissimo per prevenire il diffondersi di un vizio letale. Il mercato delle sigarette elettroniche sta vivendo un periodo di boom, ad oggi stimiamo siano circa 400-500mila gli italiani che le fumano, un numero in crescita di circa il 25% nell’ultimo anno, per un giro d’affari di oltre 90 milioni di euro annui, considerando che la spesa annuale si aggira sui 230 euro tra acquisto del kit, ricariche e ricambi.

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