Ancora una volta manca il numero legale.
E' semplicemente sconcertante che, ai lavori della Commissione Finanze e Bilancio del Comune di Campobasso convocata ieri mattina a Palazzo San Giorgio per esprimere il parere propedeutico ai fini della successiva discussione in Consiglio comunale della deliberazione inerente al tributo sui rifiuti e sui servizi 'TARES', la maggioranza diserti la riunione di fondamentale importanza per il bilancio e le casse comunali.
E' ancora più avvilente che diserti la Commissione anche il neo Assessore al ramo Donato Toma che nel frattempo propone nell’atto deliberativo quale data di scadenza della prima rata tares l’imminente 31 luglio 2013 non venga a sostenere il provvedimento e l’esigenza di esprimere il parere in modo subitaneo per introitare le risorse utili per il finanziamento e la gestione del servizio dei rifiuti e assimilati.
Il dato politico - amministrativo è che il Sindaco Di Bartolomeo ha cambiato i suonatori – la Giunta - ma lo spartito è sempre lo stesso. Dunque questa maggioranza imperterrita continua a fare come si faceva a Napoli al Regno delle due Sicilie quando all'ordine facite ammuina:
"tutti coloro che stavano a prua andavano a poppa e quelli a poppa andavano a prua; quelli a dritta andavano a sinistra e quelli a sinistra andavano a dritta; tutti quelli sottocoperta salivano sul ponte e quelli sul ponte scendevano sottocoperta, passando tutti per lo stesso boccaporto; chi non aveva niente da fare, si dimenava qua e là".
E' ancora più avvilente che diserti la Commissione anche il neo Assessore al ramo Donato Toma che nel frattempo propone nell’atto deliberativo quale data di scadenza della prima rata tares l’imminente 31 luglio 2013 non venga a sostenere il provvedimento e l’esigenza di esprimere il parere in modo subitaneo per introitare le risorse utili per il finanziamento e la gestione del servizio dei rifiuti e assimilati.
Il dato politico - amministrativo è che il Sindaco Di Bartolomeo ha cambiato i suonatori – la Giunta - ma lo spartito è sempre lo stesso. Dunque questa maggioranza imperterrita continua a fare come si faceva a Napoli al Regno delle due Sicilie quando all'ordine facite ammuina:
"tutti coloro che stavano a prua andavano a poppa e quelli a poppa andavano a prua; quelli a dritta andavano a sinistra e quelli a sinistra andavano a dritta; tutti quelli sottocoperta salivano sul ponte e quelli sul ponte scendevano sottocoperta, passando tutti per lo stesso boccaporto; chi non aveva niente da fare, si dimenava qua e là".
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