martedì 14 maggio 2013

Parpiglia: "Lavoriamo per integrare i servizi, non per cancellare i confini"

La proposta di fusione tra Marche, Abruzzo e Molise è inaccettabile. Meglio una gestione interregionale delle strategie e dei finanziamenti, per crescere insieme e non a discapito degli altri.










"Sono sconcertato. Trovo esilarante proporre un Disegno di legge per l’unificazione di tre Regioni senza condividerlo, a priori, con i diretti interessati. Quanto accaduto dimostra un’arroganza istituzionale inaccettabile, una sensibilità politica latente e suggerisce operazioni di bassa politica, volte solo a conseguire benefici elettorali nei territori di riferimento.

Siamo dinanzi ad un tentativo di annessione. Rischiamo di essere fagocitati e condannati, in breve tempo, a diventare la provincia povera di una maxi Regione indifferente alle nostre problematiche". Il Capogruppo dell’Italia dei Valori a Palazzo Moffa, Carmelo Parpiglia, commenta in modo piccato l’ipotesi di fusione delle Regioni Marche, Abruzzo e Molise, avanzata dal governatore Gianni Chiodi e dal deputato Pdl, Paolo Tancredi.

"L’Italia dei Valori si è sempre battuta, in tutte le sedi e a tutti i livelli amministrativi, per la riduzione del costo della macchina pubblica, promuovendo referendum per l’abolizione delle Province e aprendo, prima e con maggiore convinzione di altri, ad ipotesi di superamento dei regionalismi.

In passato abbiamo guardato con favore alla sinergia con l’Abruzzo – continua il Capogruppo – per ridurre la spesa corrente senza ledere la qualità e la capillarità dell’offerta pubblica. Welfare, mobilità, infrastrutture, sport e cultura sono alcuni dei temi sui cui possiamo decidere a più voci, per farci sentire in Italia e in Europa".

Secondo Parpiglia, "i molisani vogliono uscire dal cono d’ombra del campanilismo e si rendono conto che le dimensioni delle tre entità  amministrative, singolarmente intese, rappresentano un freno allo sviluppo e un problema per la tenuta dei conti locali. Per questo, siamo pronti a sedere con senso di responsabilità al tavolo di un confronto sereno, per individuare un’evoluzione futura e condivisa delle aree del Centro Italia che affacciano sull’Adriatico.

Tuttavia – precisa – reclamiamo il medesimo peso e la stessa dignità di Abruzzo e Marche in una vicenda che, ad oggi, ci allarma parecchio. Il presidente della Regione Marche, Gianni Chiodi e il deputato Pdl, Paolo Tancredi fanno riferimento all’articolo 132 della Costituzione italiana, nel quale si esplica l’ipotesi di fusione tra Regioni esistenti attraverso un percorso referendario, da avviare in tutti i Consigli regionali, provinciali e comunali coinvolti nel processo. Cosa mai avvenuta.

L’identità – rilancia Parpiglia – è un elemento imprescindibile di una comunità riconosciuta, da cui discende l’autonomia decisionale. Sono peraltro convinto che il Molise, se amministrato in modo sobrio e senza sprechi, contrariamente a quanto avvenuto in passato per la ricostruzione post sisma, per la sanità o per la gestione delle partecipate, abbia le risorse e le energie necessarie ad evitare il superamento degli attuali confini.

Siamo pronti, invece, a misurarci con quanti intendano ragionare sulla gestione integrata dei servizi e sulla modalità di divisione dei fondi nazionali o europei, per varare un efficace Piano di riordino interregionale. Per crescere insieme e non a discapito degli altri. Ecco perché rispedisco al mittente l’accusa di nanismo che rappresenta un attentato alla nostra autonomia e la dimostrazione lampante – conclude – della scarsa considerazione di taluni rappresentanti del centrodestra nei nostri confronti".

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