mercoledì 15 maggio 2013

D’Achille risponde all’ex amministrazione comunale di centro-destra

"Assessore Bucci, l’internalizzazione del servizio tributi garantirà numerosi benefici". "Assessore Sassi, le criticità contabili sono certificate da diversi organismi".








I benefici relativi alla internalizzazione del servizio di riscossione tributi, attraverso l’introito diretto dell’imposta Tarsu per mezzo d’un apposito conto corrente postale intesto al Comune di Isernia, sono molteplici e riguardano innanzitutto un sostanziale risparmio economico che, di questi tempi, considerata l’eredità finanziaria lasciataci dall’amministrazione di centro-destra, non è cosa di poco conto.

Inoltre, con la fine del regime di prorogatio dell’affidamento esterno a Esattorie consentirà sicuramente un servizio più funzionale, regolare ed efficiente. Si avrà l’immediata acquisizione delle somme riscosse e la tempestiva ed analitica conoscenza dei paganti, con conseguente possibilità di attivare celermente l’azione di recupero d’una eventuale evasione. Aggiungo che in tal modo si eviteranno anche debiti milionari e lunghi contenziosi.

Contrariamente a quanto sostenuto dall’ex assessore Bucci, ritengo che il Commissario straordinario Filippi – così come da me proposto nel corso della passata consiliatura – abbia fatto bene a internalizzare il servizio e a decidere d’avvalersi di Poste Italiane per le attività complementari e di supporto alla riscossione spontanea della Tarsu per l’anno 2012, circostanza che consentirà un risparmio di circa 70mila euro.

Infatti, rispetto ad un accertamento di entrata pari a 1 milione e 800mila euro, la riscossione attraverso il precedente gestore avrebbe comportato un onere del 6% per il Comune, ossia ben 108mila euro da versare a Esattorie. Invece, la medesima riscossione attuata secondo le intese intervenute con Poste Italiane costerà solo 39.800 euro, così come indicato nella determina dirigenziale n. 20 del 29 aprile 2013.

È opportuno anche replicare all’ex assessore Sassi che in un suo intervento di pochi giorni fa ha parlato dei conti del Comune come di rose e fiori, di disponibilità finanziaria per l’ente, di operazione verità sullo sforamento dei patti di stabilità 2010 e 2011. Ribadisco all’ex assessore che si sarebbe rischiato il dissesto finanziario qualora si fosse sforato il patto di stabilità anche per l’anno 2012.

La verità è che il centro-destra ha amministrato male e i ripetuti sforamenti del patto di stabilità non hanno consentito e non consentono assunzioni né investimenti, oltre a comportare una maggiore pressione fiscale sui cittadini, minori risorse da utilizzare nei servizi e l’impossibilità di accedere a mutui.

Sulla grave situazione finanziaria dell’ente vi sono le certificazioni di più organismi contabili. L’operato della passata amministrazione, infatti, è stato bocciato dai Revisori dei Conti, dalla Corte dei Conti e dagli ispettori ministeriali che hanno effettuato una verifica complessiva sulla situazione contabile, rilevando una serie di criticità riguardanti il patto di stabilità, le spese per il personale e le modalità di affidamento di alcuni servizi pubblici.

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