L’intervento di Veltroni alla Camera dei Deputati chiude un’esperienza straordinaria di un’intera generazione politica che in anni controversi ha rappresentato un riferimento ideale, culturale ed istituzionale per milioni di italiani.
Figure eccezionali che si sono prodigate per tracciare una nuova strada,
tutelare il lavoro e far vivere in un periodo storico dominato dal
capitalismo selvaggio eretto sul crollo del muro di Berlino, le idealità
di uguaglianza, giustizia sociale, pace e solidarietà.
Pur tra limiti, contraddizioni ed errori, questa generazione ha traghettato la sinistra italiana da Enrico Berlinguer a Matteo Renzi, che non può rimanere il riferimento della nuova fase perché lontano dal socialismo europeo e convinto che basta essere giovani per essere portatori di cambiamento, di innovazione, di merito e di competenza.
Sarà sufficiente aspettare tre mesi per ascoltare coloro che sostituiranno Veltroni, D’Alema ed altri parlamentari, per renderci conto che l’anagrafe non costituisce di per se un fattore esaustivo della politica.
Per queste ragioni il PD ha un ruolo delicato nella gestione del cambiamento nazionale e regionale, da esercitare con responsabilità per evitare facili populismi e derive demagogiche.
In Molise il PD ha il dovere di battersi per l’unità della coalizione lanciando la proposta delle Primarie per le regionali. C’è il tempo per poterle svolgere e possono costituire una modalità efficace per ricomporre le divaricazioni esistenti tra Romano e Frattura.
Non serve la laurea alla Bocconi per capire che se Iorio parte dal 46% ed il Movimento 5 Stelle è dato al 10% col restante 44% puoi invertire i fattori, cambiare i nomi, dividere le liste o coniare slogan accattivanti, ma non muti il risultato.
Pur prevedendo un calo di Iorio al 40% se spacchi il 50% del centrosinistra tra Romano e Frattura, non c’è bisogno di essere troppo esperti per capire chi vincerà le prossime regionali.
Mi appello al senso di responsabilità di tutte le forze politiche e dei movimenti di centrosinistra per riprendere un percorso unitario e lavorare seriamente alla vittoria del nostro schieramento per le prossime regionali.
Sarà sufficiente aspettare tre mesi per ascoltare coloro che sostituiranno Veltroni, D’Alema ed altri parlamentari, per renderci conto che l’anagrafe non costituisce di per se un fattore esaustivo della politica.
Per queste ragioni il PD ha un ruolo delicato nella gestione del cambiamento nazionale e regionale, da esercitare con responsabilità per evitare facili populismi e derive demagogiche.
In Molise il PD ha il dovere di battersi per l’unità della coalizione lanciando la proposta delle Primarie per le regionali. C’è il tempo per poterle svolgere e possono costituire una modalità efficace per ricomporre le divaricazioni esistenti tra Romano e Frattura.
Non serve la laurea alla Bocconi per capire che se Iorio parte dal 46% ed il Movimento 5 Stelle è dato al 10% col restante 44% puoi invertire i fattori, cambiare i nomi, dividere le liste o coniare slogan accattivanti, ma non muti il risultato.
Pur prevedendo un calo di Iorio al 40% se spacchi il 50% del centrosinistra tra Romano e Frattura, non c’è bisogno di essere troppo esperti per capire chi vincerà le prossime regionali.
Mi appello al senso di responsabilità di tutte le forze politiche e dei movimenti di centrosinistra per riprendere un percorso unitario e lavorare seriamente alla vittoria del nostro schieramento per le prossime regionali.

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