sabato 1 dicembre 2012

Piano Sanitario Regionale. Proposta del Commissario ad Acta

Considerato che nella seduta consiliare del 4 dicembre prossimo è iscritto al primo punto all’ordine del giorno l’argomento inerente il riordino della sanità, chiedo al Presidente del Consiglio Regionale di trasmettere a tutti i consiglieri copia della proposta elaborata dal Commissario ad Acta Dott. Filippo Basso e già inviata al Presidente della Giunta, all’Assessore alla Sanità e al Tavolo Interministeriale Nazionale di Verifica.







Il Consiglio Regionale, pur agendo in condizioni istituzionali riferite solo ad atti urgenti ed indifferibili, nel caso ritenga di discutere sul riordino della sanità, materia di pertinenza del Governo nelle regioni sottoposte a regime di commissariamento, non può farlo in assenza della documentazione essenziale prodotta dal Commissario ad Acta.

Sarebbe singolare un confronto consiliare sulla proposta elaborata in Quarta Commissione senza tenere a riferimento la bozza di Piano già trasmessa al Ministero della Salute e al Ministero dell’Economia per la valutazione tecnica preventiva, e l’istruttoria relativa.

Sul merito delle tutele sanitarie da garantire ai cittadini segnalo fermo dissenso nei confronti dei tagli annunciati dal Governo per ulteriori 31 miliardi di euro che sommano in negativo gli effetti delle manovre finanziarie del 2010, 2011 e 2012.

Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità la spesa pubblica italiana ammonta a 2.341 dollari annui pro-capite a fronte di 3.124 dollari della Germania e di 3.187 dollari della Francia, quindi non comprimibile ulteriormente pena lo scadimento del servizio e la sostanziale inefficacia dello stesso.

Per il Mezzogiorno e per le regioni più piccole è materialmente impossibile tenere in vita un sistema sanitario pubblico dignitoso con il 3 per mille di posti letto per abitanti. In Molise con questi numeri si pregiudicano i livelli essenziali di assistenza, non si garantiscono i diritti universali di cittadinanza e si rendono matematicamente passive le gestioni delle strutture ospedaliere esistenti sia pubbliche che private.

Per queste ragioni necessita conoscere i dati e approntare una presa di posizione istituzionale molto netta sia per porre termine a tagli nazionali scriteriati e sia per impedire lo smantellamento della sanità pubblica molisana.

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