martedì 18 dicembre 2012

Bilancio famiglie 2012, si chiude in rosso

Con il pagamento dell'Imu i bilanci delle famiglie ricevono la stangata finale. C'è preoccupazione per far fronte alle spese ordinarie. Redditi dimezzati, caro-spesa e tasse in aumento stanno cambiando radicalmente la 'geografia' sociale del nostro Paese, con il ceto medio sempre più in affanno. 









E il 2013, secondo le associazioni dei consumatori, sarà ancora più difficile, senza le 'riserve' di liquidita' gia' bruciate dalle famiglie in questi anni di crisi.

"Il 2012 e' stato un anno terribile -spiega a Labitalia Pietro Giordano, segretario generale dell'Adiconsum- e finisce ancora peggio: le imprese non hanno liquidita', non pagano tredicesime o le pagano più tardi, alcune addirittura non pagano gli stipendi.

Adiconsum ha presentato nel corso del Convegno "Sottoindebitiamoci-Nuovi poveri: anatomia della crisi" la relazione sull’attività svolta dal proprio "Sportello Famiglia" nei primi 10 mesi del 2012.

Adiconsum – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum - svolge attività di assistenza e tutela alle famiglie in condizioni di disagio economico e di emarginazione sociale da oltre un decennio. L’attività dello "Sportello Famiglia" che si concretizza sia attraverso un’assistenza online che telefonica, negli ultimi due anni (2011-2012) è stata garantita grazie anche al contributo di Poste Italiane S.p.A..

Solo nei primi 10 mesi del 2012 – prosegue Giordano – le richieste di assistenza online hanno registrato un aumento del +7,65% rispetto al 2011 e quelle di assistenza telefonica di un +15,8%. Da evidenziare il dato del 31,4% di chiamate da parte di persone over 65.

Gli over 65 con cui siamo venuti in contatto merita una riflessione – continua Giordano – perché si tratta di persone che a causa dell’età incontrano difficoltà nell’accesso al credito, sono spesso vittime di truffe, vivono sole e in condizioni abitative scarse, hanno problemi di salute, e versano in condizioni di disagio psicologico.

Dal 1988 Adiconsum è anche l’unica associazione consumatori ad aver ottenuto il riconoscimento del Ministero dell’Economia e delle Finanze a svolgere attività di prevenzione del sovraindebitamento e dell’usura verso le famiglie.  Il 13% delle persone che si sono rivolte allo Sportello Famiglia con gravi difficoltà di tipo economico, con impossibilità di accesso al credito legale attraverso i normali canali bancari, sono state indirizzate al Fondo di prevenzione usura.

Nei primi 10 mesi del 2012 le domande di accesso al Fondo sono state 267. Il 62,50% delle domande è stato presentato da soggetti: di sesso maschile con età media di 48 anni; con un numero medio di componenti del nucleo famigliare di 2,5; con un reddito netto medio dichiarato di circa 1.700 euro; un debito complessivo intorno ai 50.000 euro; con una spesa media mensile di 1.600 euro.

Al riguardo – continua Giordano -  i dati da segnalare sono la percentuale di separati/divorziati (19,50%) che si rivolge al Fondo, subito dopo i coniugati e a brevissima distanza dai single (21%); il basso numero dei figli (il 46.80% dichiara di non averne); i lavoratori con contratto di lavoro a tempo indeterminato (55,10%), seguiti dai pensionati (23,20%).

Ma meritano una particolare attenzione - prosegue ancora Giordano - i dati relativi alle motivazioni che hanno portato le famiglie a sovraindebitarsi, e quindi a rivolgersi al Fondo, perché accanto alla diminuzione del reddito, seguito dalle difficoltà nel sostentamento e alla sopravvalutazione/errata valutazione degli introiti, si fa strada anche un preoccupante 2,60% di soggetti sovraindebitati a causa del gioco.

Risulta più che chiaro che la crisi – conclude Giordano - ha colpito particolarmente le fasce più deboli della società, troppo spesso senza protezione adeguata e sempre più esposte ad un vecchio welfare che non riesce più a coprire complessivamente lo stato di emergenza che stanno vivendo gli anziani i separati/divorziati e chi, alla ricerca di un colpo di fortuna, è diventato gioco-dipendente. La strada giusta è quella di un welfare sociale che, così come fa il Fondo di prevenzione usura di Adiconsum, riesca a lenire le forti emergenze che rischiano di disgregare la nostra società.

Nessun commento: