giovedì 15 novembre 2012

Dalla Coldiretti nessun beneficio per le aziende agricole

Riceviamo e pubblichiamo articolo di Michele Ricci, agricoltore iscritto alla Coldiretti.











Mi presento: sono Michele Ricci, un agricoltore di 40 anni, da sempre iscritto  alla Coldiretti, a dire il vero  mio nonno è stato uno dei fondatori e presidente della sezione Coldiretti di Larino per 23 anni.

Credevo che fosse l’organizzazione che mi potesse aiutare nella mia attività, sia per le pratiche burocratiche sia in tutte le faccende tecniche, fiscali, legali, e soprattutto finanziarie.

Ho fatto grossi miglioramenti aziendali, costruendo nuove stalle per l’allevamento di bovini da carne, e aprendo un punto vendita, per la vendita diretta.

Il momento di crisi, è così forte che mi sta dando grosse preoccupazioni, per onorare i debiti verso i fornitori e gli istituti bancari, la Coldiretti si vantava di aver stipulato accordi con banche e aver costituito un consorzio fidi per dare  fidejussione alle aziende agricole, fatto sta che quando mi sono rivolto alla mia organizzazione, come risposta ho ricevuto dal responsabile dott. Gianfranco De Gregorio: "Vai a giocare al super Enalotto". Quindi il consorzio fidi serve solo a far prendere una percentuale alla Coldiretti senza nessun beneficio per le aziende agricole.

Non voglio dilungarmi a citare tutti i danni che sono stati fatti al settore agricolo, come la chiusura di cooperative, soldi sperperati per l’agrimercato di via 24 maggio a Campobasso, il consorzio agrario smembrato dopo pochi mesi di gestione Coldiretti,e tanti altri misfatti come quote latte e corridoio verde, che hanno ridotto l’agricoltura italiana in miseria.

Voglio portare a conoscenza  il mio caso personale, sapendo che purtroppo non sono l’unico ad aver subito una grave ingiustizia.

Ero debitore nei confronti di Coldiretti, o meglio Impresa  verde, la società di servizi di Coldiretti, per circa sei mila euro, e di circa quattro mila euro con il consorzio agrario, sempre gestito dalla stessa. Ho avuto un pignoramento di conto corrente bancario a luglio e successivamente un pignoramento di attrezzature agricole per un valore di circa 100 mila euro, a inizio novembre avendo le disponibilità ho liquidato impresa verde, con un assegno circolare regolarmente incassato e dopo due giorni mi ritrovo un altro pignoramento di conto corrente.

Questa è l’organizzazione che si vanta di essere a difesa dell’agricoltura,invece salvaguarda solo gli interessi personali e di potere che nulla hanno a che vedere con un agricoltura bisognosa di attenzioni.

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