Documento politico di indirizzo per il Circolo PD di Larino.
Premessa
La nostra Città, ferma ormai da diversi anni, è colpita duramente nel suo tessuto economico e sociale. La ricostruzione economica e sociale è la sfida dei prossimi cinque anni per il Centro-sinistra Larinese.
In questa prospettiva, il presente documento si propone di delineare sinteticamente l'approccio che il PD deve assume, per via del suo ruolo di motore del centro-sinistra locale, nell'edificazione di una coalizione vincente che possa ridare alla nostra città dignità e sviluppo.
Per progettare il futuro bisogna conoscere il passato:
I problemi della nostra città sono vecchi e di non facile soluzione. Iniziano con la prima amministrazione repubblicana e proseguono per tutto il novecento; essi sono dovuti ad una serie di errori e soluzioni sbagliate che via via hanno determinato l'attuale stato di impoverimento e di precarietà della città.
Anche scelte apparentemente di secondaria importanza, quale la realizzazione del Cinema - Teatro Risorgimento e il distributore di carburanti nella villa Comunale,la pensilina in cemento armato intorno al Palazzo Ducale e ex Convitto Itas dietro la Cattedrale hanno la loro importanza perché hanno rappresentato il precedente per successivi e più gravi errori.
Come non ricordare l'infelice scelta di costruire sull'antica Larinum, compromettendo il possibile sviluppo turistico, seppellendo e distruggendo gran parte del patrimonio storico, archeologico e testimoniale che molti ci invidiano ancora? Scelta che fra l'altro ha determinato lo svuotamento del centro storico.
Ed ancora l'idea di costruire due enormi viadotti in calcestruzzo che, ancora al loro posto, testimoniano lo scempio subito dalla città. Se non bastassero gli esempi potremo ricordare lo sviluppo a macchia di leopardo del Pian San Leonardo, l'assenza di un Piano Regolatore, il ricorso costante al Programma di Fabbricazione, la cementificazione di una parte di Villa Zappone o, ancora, l'immotivato abbattimento della ciminiera del mulino Battista.
Basterebbe ciò per bocciare sonoramente l'intera classe politica che ci ha amministrato dalla Repubblica in poi, gli errori di politica industriale commessi negli anni 70 allorquando si è stati capaci di far atterrare gli stabilimenti Fiat a Termoli, tale scelta a contribuito allo svuotamento delle zone interne e compromesso lo sviluppo della costa a fini turistici.
L'immagine attuale della nostra città è lo specchio di tanti anni di connivenza e disinteresse, di disimpegno personale degli amministratori che si sono avvicendati ed è legata strettamente alle vicende speculative private delle lottizzazioni di particolari terreni.
Continuando a cancellare la nostra memoria storica, le nuove generazioni non avranno futuro.
Se agli inizi del 2000 si è cercato di fare qualcosa per invertire la tendenza (per fare degli esempi: la nascita dell'Unione dei Comuni, l'arrivo del GAL che ha dato lavoro a giovani ed ha creato nuove imprese, l'abbattimento della Pensilina del Palazzo Ducale, incontri annuali con i cittadini per ascoltare le loro proposte, la messa in rete di tutti gli atti amministrativi per una maggiore trasparenza, il cambiamento dell'indice di costruzione in zona agricola per scoraggiare un'ulteriore cementificazione del territorio), il prematuro termine di quell'esperienza amministrativa di centro-sinistra ha fatto ricadere la comunità nella situazione precedente.
Il resto è storia dei giorni nostri. L'attuale amministrazione regge il comune da oltre 4 anni fra promesse mai realizzate, scandali giudiziari, ventilate chiusure di enti ed istituzioni e ciò senza realizzare nulla, dimostrando la sua incapacità anche a svolgere l'ordinaria amministrazione.
Quale futuro siamo capaci di pensare per Larino?
E, soprattutto, può il PD accettare che movimenti politici o politico-culturali dettino l'agenda politica del centro-sinistra larinese con attività ed iniziative che, nella migliore delle ipotesi, in una affannosa rincorsa, ci vedono sempre ultimi?
Si rende perciò necessaria un'elaborazione politica che ci consenta di presentare delle risposte alla città e ai nostri alleati, facendoci recuperare il ruolo di partito-guida.
La nostra Città, ferma ormai da diversi anni, è colpita duramente nel suo tessuto economico e sociale. La ricostruzione economica e sociale è la sfida dei prossimi cinque anni per il Centro-sinistra Larinese.
In questa prospettiva, il presente documento si propone di delineare sinteticamente l'approccio che il PD deve assume, per via del suo ruolo di motore del centro-sinistra locale, nell'edificazione di una coalizione vincente che possa ridare alla nostra città dignità e sviluppo.
Per progettare il futuro bisogna conoscere il passato:
I problemi della nostra città sono vecchi e di non facile soluzione. Iniziano con la prima amministrazione repubblicana e proseguono per tutto il novecento; essi sono dovuti ad una serie di errori e soluzioni sbagliate che via via hanno determinato l'attuale stato di impoverimento e di precarietà della città.
Anche scelte apparentemente di secondaria importanza, quale la realizzazione del Cinema - Teatro Risorgimento e il distributore di carburanti nella villa Comunale,la pensilina in cemento armato intorno al Palazzo Ducale e ex Convitto Itas dietro la Cattedrale hanno la loro importanza perché hanno rappresentato il precedente per successivi e più gravi errori.
Come non ricordare l'infelice scelta di costruire sull'antica Larinum, compromettendo il possibile sviluppo turistico, seppellendo e distruggendo gran parte del patrimonio storico, archeologico e testimoniale che molti ci invidiano ancora? Scelta che fra l'altro ha determinato lo svuotamento del centro storico.
Ed ancora l'idea di costruire due enormi viadotti in calcestruzzo che, ancora al loro posto, testimoniano lo scempio subito dalla città. Se non bastassero gli esempi potremo ricordare lo sviluppo a macchia di leopardo del Pian San Leonardo, l'assenza di un Piano Regolatore, il ricorso costante al Programma di Fabbricazione, la cementificazione di una parte di Villa Zappone o, ancora, l'immotivato abbattimento della ciminiera del mulino Battista.
Basterebbe ciò per bocciare sonoramente l'intera classe politica che ci ha amministrato dalla Repubblica in poi, gli errori di politica industriale commessi negli anni 70 allorquando si è stati capaci di far atterrare gli stabilimenti Fiat a Termoli, tale scelta a contribuito allo svuotamento delle zone interne e compromesso lo sviluppo della costa a fini turistici.
L'immagine attuale della nostra città è lo specchio di tanti anni di connivenza e disinteresse, di disimpegno personale degli amministratori che si sono avvicendati ed è legata strettamente alle vicende speculative private delle lottizzazioni di particolari terreni.
Continuando a cancellare la nostra memoria storica, le nuove generazioni non avranno futuro.
Se agli inizi del 2000 si è cercato di fare qualcosa per invertire la tendenza (per fare degli esempi: la nascita dell'Unione dei Comuni, l'arrivo del GAL che ha dato lavoro a giovani ed ha creato nuove imprese, l'abbattimento della Pensilina del Palazzo Ducale, incontri annuali con i cittadini per ascoltare le loro proposte, la messa in rete di tutti gli atti amministrativi per una maggiore trasparenza, il cambiamento dell'indice di costruzione in zona agricola per scoraggiare un'ulteriore cementificazione del territorio), il prematuro termine di quell'esperienza amministrativa di centro-sinistra ha fatto ricadere la comunità nella situazione precedente.
Il resto è storia dei giorni nostri. L'attuale amministrazione regge il comune da oltre 4 anni fra promesse mai realizzate, scandali giudiziari, ventilate chiusure di enti ed istituzioni e ciò senza realizzare nulla, dimostrando la sua incapacità anche a svolgere l'ordinaria amministrazione.
Quale futuro siamo capaci di pensare per Larino?
E, soprattutto, può il PD accettare che movimenti politici o politico-culturali dettino l'agenda politica del centro-sinistra larinese con attività ed iniziative che, nella migliore delle ipotesi, in una affannosa rincorsa, ci vedono sempre ultimi?
Si rende perciò necessaria un'elaborazione politica che ci consenta di presentare delle risposte alla città e ai nostri alleati, facendoci recuperare il ruolo di partito-guida.
La Proposta
L'attuale fase di crisi della politica, l'attenzione degli elettori verso movimenti che fanno dell'antipolitica la loro bandiera, l'evidente crisi dei partiti a cui il centro-sinistra larinese non è immune, la necessità di evitare la fuga di cervelli dalla nostra comunità ed anzi di utilizzare le intelligenze e le competenze dei giovani o di chi non si è mai dedicato alla gestione della cosa pubblica, l'utilità di dare alla cittadinanza il segno tangibile di una reale volontà di cambiamento richiede, da parte del PD, uno sforzo di apertura e di superamento di interessi particolari.
Pertanto, come base di discussione, sottopongo all'attenzione di tutto il coordinamento cittadino del PD la seguente bozza programmatica aperta al contributo di tutti. Ritengo che il PD debba farsi promotore di una linea politica che abbia come punti cardini:
1) Mirare ad un'Amministrazione comunale efficiente e trasparente;
2) Impegnare i candidati, in caso di elezione, alla revisione dello statuto comunale in chiave di democrazia diretta che preveda l'istituzione del bilancio partecipativo; la costituzione dei comitati di quartiere; la trasparenza e l'accessibilità delle informazioni di pubblico interesse;
3) Redigere un codice etico e di comportamento per i candidati;
4) Favorire il ricambio generazionale e di genere nell'accesso alle cariche pubbliche;
5) Porre la massima trasparenza nelle scelte delle candidature, dando esclusiva rilevanza al merito e alle competenze;
6) Comporre la lista elettorale per le prossime comunali con candidati di "rinnovamento", ovvero con candidati che abbiano competenze tecniche specifiche e capacità politiche;
7) Indire Primarie di Coalizione, per il candidato Sindaco del centro-sinistra, con soli candidati di rinnovamento. Quindi, Primarie di rinnovamento per eliminare la vergognosa pratica della spartizione e lottizzazione politica dei ruoli e degli incarichi fra i pochi adepti della casta politica, per eliminare condizionamenti esterni (regionale o nazionali) di qualsiasi natura e per restituire ai cittadini il diritto di scegliere direttamente il loro candidato sindaco.
Il PD deve dare il segno tangibile della sua volontà di "fare sul serio" e di ricercare davvero il cambiamento che gli elettori, disgustati da una certa politica, ci chiedono con urgenza assoluta;
Definita ed approvata la proposta programmatica, si dovrà sottoporre la stessa alle altre forze politiche che si dimostrassero disponibili alla condivisione del progetto, a seguito di incontri da programmare, e, successivamente, valutare congiuntamente l'esistenza di condizioni che consentano di concordare un percorso gestionale comune.
L'attuale fase di crisi della politica, l'attenzione degli elettori verso movimenti che fanno dell'antipolitica la loro bandiera, l'evidente crisi dei partiti a cui il centro-sinistra larinese non è immune, la necessità di evitare la fuga di cervelli dalla nostra comunità ed anzi di utilizzare le intelligenze e le competenze dei giovani o di chi non si è mai dedicato alla gestione della cosa pubblica, l'utilità di dare alla cittadinanza il segno tangibile di una reale volontà di cambiamento richiede, da parte del PD, uno sforzo di apertura e di superamento di interessi particolari.
Pertanto, come base di discussione, sottopongo all'attenzione di tutto il coordinamento cittadino del PD la seguente bozza programmatica aperta al contributo di tutti. Ritengo che il PD debba farsi promotore di una linea politica che abbia come punti cardini:
1) Mirare ad un'Amministrazione comunale efficiente e trasparente;
2) Impegnare i candidati, in caso di elezione, alla revisione dello statuto comunale in chiave di democrazia diretta che preveda l'istituzione del bilancio partecipativo; la costituzione dei comitati di quartiere; la trasparenza e l'accessibilità delle informazioni di pubblico interesse;
3) Redigere un codice etico e di comportamento per i candidati;
4) Favorire il ricambio generazionale e di genere nell'accesso alle cariche pubbliche;
5) Porre la massima trasparenza nelle scelte delle candidature, dando esclusiva rilevanza al merito e alle competenze;
6) Comporre la lista elettorale per le prossime comunali con candidati di "rinnovamento", ovvero con candidati che abbiano competenze tecniche specifiche e capacità politiche;
7) Indire Primarie di Coalizione, per il candidato Sindaco del centro-sinistra, con soli candidati di rinnovamento. Quindi, Primarie di rinnovamento per eliminare la vergognosa pratica della spartizione e lottizzazione politica dei ruoli e degli incarichi fra i pochi adepti della casta politica, per eliminare condizionamenti esterni (regionale o nazionali) di qualsiasi natura e per restituire ai cittadini il diritto di scegliere direttamente il loro candidato sindaco.
Il PD deve dare il segno tangibile della sua volontà di "fare sul serio" e di ricercare davvero il cambiamento che gli elettori, disgustati da una certa politica, ci chiedono con urgenza assoluta;
Definita ed approvata la proposta programmatica, si dovrà sottoporre la stessa alle altre forze politiche che si dimostrassero disponibili alla condivisione del progetto, a seguito di incontri da programmare, e, successivamente, valutare congiuntamente l'esistenza di condizioni che consentano di concordare un percorso gestionale comune.
Nicola Lozzi
Componente circolo PD Larino
Componente segreteria PD Federazione Basso Molise
Componente circolo PD Larino
Componente segreteria PD Federazione Basso Molise
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