venerdì 21 settembre 2012

Pensioni, Vivoli: Lettera al ministro "tempi stretti per interventire"

Vivoli (Fipac-Confesercenti): lettera al ministro "tempi stretti per interventire". Milioni di pensionati oltre la soglia di povertà, subito un piano.






"E’ un dato di fatto: i pensionati rappresentano ormai una componente significativa della fascia di povertà della popolazione italiana. E su questa si scaricheranno indiscriminatamente e nell’immediato i rincari, previsti in centinaia e migliaia di euro/anno, posizionati soprattutto sui generi alimentari, i servizi e le utenze, ovvero sui consumi insopprimibili".

E’ quanto sottolinea Massimo Vivoli, vice presidente vicario della Confesercenti e presidente della Fipac, l’organizzazione dei pensionati della confederazione, in una lettera inviata al ministro del Welfare, Elsa Fornero. "I pensionati hanno fronteggiato l’emergenza con sacrifici oltre l’umanamente possibile – sottolinea - ma non possono più andare oltre. E invece sono costretti a leggere, ad esempio, che i 550 milioni destinati nel 2009 alle Politiche sociali sono calati a poco più di 200 nel 2011 e addirittura a 10,7 (da ripartire tra tutte le Regioni) per il 2012".

"A questo punto – scrive Vivoli - un Piano, anche scadenzato, di interventi è indispensabile e non rinviabile per dare una prospettiva alla vita di questa ampia parte di popolazione. Abbiamo presentato proposte, siamo disponibili a discuterle, a convenire ordini di priorità, ma un Piano va fatto".

La situazione, impone interventi adeguati e tempestivi per la tutela del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni: la riduzione della pressione fiscale sui redditi fissi, a cominciare dalla detassazione delle tredicesime; l’introduzione del quoziente familiare a correzione delle attuali disuguaglianze fiscali e di servizio tra famiglie a pari reddito; l’aumento dei limiti di esonero fiscale per i redditi da pensione; l’aumento permanente dell’ammontare degli assegni assistenziali e delle maggiorazioni sociali fino ad un effettivo livello di sopravvivenza; l’ampliamento del numero dei beneficiari della “Social Card”(carta acquisti); l’aumento dei valori Isee e dei redditi complessivi; maggiori agevolazioni sull’Imu prima casa per i redditi medio-bassi; l’implementazione dei servizi sociali, con particolare riguardo al rifinanziamento del fondo nazionale per la non autosufficienza e di quello per le politiche sociali.

"L’urgenza invocata per alcune di queste richieste – sottolinea il presidente della Fipac nella lettera al ministro - ha origine dalla considerazione che i molti provvedimenti varati ed emananti dall’attuale Governo per risollevare la situazione economica produrranno effetti in tempi non immediati, quindi non compatibili con le situazioni che denunciamo. Le centinaia di provvedimenti attuativi da emanare in proposito possono costituire un rischio concreto di dilatazione dei tempi e di possibile distorsione dei risultati attesi.

Peraltro – conclude Vivoli - siamo ancora in attesa, dopo la politica di contenimento della spesa (che riteniamo tutt’altro che conclusa), che siano varati i provvedimenti per la crescita e lo sviluppo occupazionale ed economico, senza trascurare l’utilizzo (responsabile) di risorse già esistenti quali, ad esempio, i circa 20 miliardi congelati dal patto di stabilità".

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