Lo Iacp ( Istituto autonomo case popolari) di Isernia praticamente ha " sequestrato" tutta l'area di via Vergini che si trova in corrispondenza di piazza dell’Annunziata a Venafro. La denuncia arriva dal quotidiano telematico locale Molise24.it, che sottolinea come uno dei luoghi più suggestivi ed affascinanti di Venafro è una strada transennata da tre anni.
Senza un cartello di cantiere, obbligatorio per legge. Sull'area in questione dovrebbero ricavarci una ventina di appartamenti popolari, da assegnare ai meno abbienti. Un’operazione magnifica in premessa. Con due grandi finalità sociali: recuperare il più bello spicchio del centro antico cittadino e ripopolarlo con nuova vita. La domanda che in questo momento Molise24.it pone ai vertici dello Iacp ed in particolare al suo presidente Gianni Fantozzi è perché quella strada, a distanza di tre anni dall’inizio del cantiere, rimane ermeticamente chiusa. Senza una ragione apparente. Senza ulteriori pubbliche informazioni, anche tramite un cartello di cantiere. Eppure per altre strade chiuse o storici passaggi occlusi è successo l’inferno.
Con pubbliche denunce anche alla Magistratura.Il Comune per questi lavori concesse un contributo milionario, al limite della legge ( qualcuno sostiene infatti che quel contributo non poteva che essere concesso ai legittimi proprietari degli immobili e non allo Iacp, ente espropriatore anche se con pubbliche finalità). Ma mettendo da parte tutti questi aspetti legali, che toccano una materia astrusa e fortemente dibattuta tra avvocati, giova sottolineare come quel cantiere rimane congelato da almeno sei mesi. Misteriosamente interdetto. Senza che se ne intraveda la fine. E soprattutto con una strada ( via dei Vergini) chiusa da un’alta recinzione. Una strada pubblica, praticamente impraticabile. Sequestrata alla collettività dei venafrani e di eventuali visitatori. Oltre che di qualche proprietario, messo da parte. Estromesso dei suoi diritti e delle sue prerogative.
Con pubbliche denunce anche alla Magistratura.Il Comune per questi lavori concesse un contributo milionario, al limite della legge ( qualcuno sostiene infatti che quel contributo non poteva che essere concesso ai legittimi proprietari degli immobili e non allo Iacp, ente espropriatore anche se con pubbliche finalità). Ma mettendo da parte tutti questi aspetti legali, che toccano una materia astrusa e fortemente dibattuta tra avvocati, giova sottolineare come quel cantiere rimane congelato da almeno sei mesi. Misteriosamente interdetto. Senza che se ne intraveda la fine. E soprattutto con una strada ( via dei Vergini) chiusa da un’alta recinzione. Una strada pubblica, praticamente impraticabile. Sequestrata alla collettività dei venafrani e di eventuali visitatori. Oltre che di qualche proprietario, messo da parte. Estromesso dei suoi diritti e delle sue prerogative.
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