sabato 21 luglio 2012

Zuccherificio del Molise, perché quei 29 lavoratori rischiano di non avere più futuro?

Qualche domanda al manager Alfieri. In attesa dell'audizione in Commissione del manager Alfieri credo che la questione dei lavoratori "distaccati" non possa finire nel dimenticatoio.











Si tratta delle vite di 29 famiglie alle quali, da qualche giorno, la quotidianità sembra soffocante e senza sbocchi.

I 29 "distaccati" hanno ricevuto la nota ufficiale con la quale la "Zuccherificio del Molise Spa", per mano del presidente Antonio Di Rocco, comunica laconicamente il distacco con mutamento di mansioni e chiede il "consenso a tale mutamento".

A seguito quindi dell'accordo sottoscritto il 6 luglio scorso, i 29 dipendenti sono diventati, dall'11 luglio, addetti squadra pronto intervento presso lo stabilimento.

Ragioni di "interesse finanziario, economico, produttivo anche con riguardo alla salvaguardia delle proprie professionalità" alla base della decisione che è in contrasto con quanto deliberato dal Consiglio regionale.

L'aula ha votato all'unanimità l'emendamento proposto da una consistente parte del centrosinistra; deliberato  non rispettato e per questo oggetto di una diffida ufficiale sottoscritta da quei consiglieri regionali che, per il rilancio dello stabilimento di Termoli, hanno idee e progettualità serie e credibili e non si dilettano con le chiacchiere al vento.

Non è ancora chiaro - e incalzerò il manager Alfieri nel corso dell'audizione fissata per mercoledì 25 luglio - il meccanismo che ha portato ad individuare quei 29 lavoratori ai quali sono state recapitate le lettere di distacco.

Quali i criteri, dottor Alfieri?  Ci sono padri di famiglia, alcuni con 3 figli. Ci sono persone che hanno anzianità di servizio che sfiorano i 30 anni. Ci sono lavoratori che hanno alle spalle esperienze  importanti nello stabilimento e nelle campagne saccarifere.

Quale il Piano Sociale? Quale il costo umano di questa operazione sulla quale noi non siamo disposti a restare inermi?

Sul fronte industriale, invece, come si può pensare di portare avanti uno stabilimento di tale livello dopo aver escluso dal ramo d'azienda reparti fondamentali per la produzione di zucchero? Come raggiungere uno standard di produzione se manca il personale?  Perché, a fronte dei 29 distaccati, si è fatto ricorso ad agenzie interinali e ditte esterne per compensare la necessità di manodopera soprattutto in questo periodo di lavoro?

Dottor Alfieri, quali sono i concetti di efficienza e risparmio che sottendono sia le sue idee che i tagli "lacrime e sangue" che ha praticato fino ad oggi?

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