giovedì 19 luglio 2012

Ospedale di Venafro. Trasformazione in RSA e trasferimento del reparto di ortopedia. Scarabeo: Avvoltoi!

Proseguono i lavori di trasformazione della struttura ospedaliera di Venafro in residenza sanitaria assistita. Il Santissimo Rosario, un tempo ambìto punto di assistenza ospedaliera anche delle regioni Lazio e Campania, è ridotto in uno stato di totale abbandono. 








Anche il reparto di ortopedia, l'ultima "eccellenza" rimasta attiva, nonostante l'opera di smantellamento portata avanti da Michele Iorio, verrà trasferita al Veneziale di Isernia. Intanto chi ci guadagna sembra essere la sanità privata che diventa sempre più punto di riferimento dell'assistenza sanitaria regionale. "L'Ospedale di Venafro ne è la prova evidente, è la carcassa su cui  gli avvoltoi si sono lanciati per spolpare gli ultimi brandelli di carne rimasta ancora attaccata agli ossi", dice il vice segretario del PD del Molise, Massimiliano Scarabeo che da sempre ha combattuto per il mantenimento del presidio ospedaliero venafrano.

"La crisi economica, il nuovo, l'ultimo in ordine di tempo, declassamento del Molise da parte di Moody's, la famigerata agenzia di rating internazionale, non c'entrano niente con i problemi che la sanità regionale sta attraversando, anzi, chi ha governato finora il Molise, li sta facendo ulteriormente aumentare. La politica, una certa politica, quella degli interessi economici, dei tornaconti elettorali, quella per gli amici e gli amici degli amici, continua a mettere in atto le solite azioni, senza ritegno, senza rispetto per la gente. L'Ospedale di Venafro ne è la prova evidente, è la carcassa su cui  gli avvoltoi si sono lanciati per spolpare gli ultimi brandelli di carne rimasta ancora attaccata agli ossi.

Non c'entra l'ottimizzazione dei servizi, non c'entrano i tagli alle spese, non sono essi il vero motivo di questo accanimento della solita politica contro taluni ospedali e le eccellenze, le poche, ancora esistenti nelle stesse strutture sanitarie pubbliche di questa regione. Altri interessi, ormai sempre più evidenti, sono la vera ragione per cui si priva un'intera area di un servizio necessario e non soltanto sotto il profilo dell'assistenza ospedaliera. Michele Iorio continua a far danni nonostante la dichiarata decadenza da parte del Tar Molise, e con lui chi lo sostiene, noncurante dei problemi dei malati, di chi soffre e deve subire ulteriori disagi rispetto a quelli che quotidianamente vive.

Ma smantellare definitivamente il Santissimo Rosario per potenziare altre strutture non gli gioverà a nulla sotto il profilo politico, la gente ormai ha capito perfettamente da che parte stare, e Venafro che in questo  progetto è la vittima sacrificale glielo ha già mandato a dire alle scorse elezioni. Ripetere le stesse cose è inutile se di fronte non hai un interlocutore serio, ancor peggio se chi dovrebbe controllare, in qualità di sub-commissario nominato direttamente dal Governo centrale, l'operato di Michele Iorio, commissario ad acta di se stesso, non si rende conto di ciò che accade in questa regione.

La "puzza di bruciato" si sente da lontano e il fumo si è intravisto già lo scorso inverno, quando piuttosto che riparare il tetto hanno preferito trasferire, presso una struttura privata, il comparto operatorio del Santissimo Rosario, allagato e reso impraticabile dall'acqua delle piogge e della neve sciolta.

Che dire di più! Indizi che insieme alle ritrovate alleanze politiche che si erano perse negli anni in cui lo strapotere faceva di Iorio il  "padrone" del Molise, evidenziano, fin troppo, il disinteresse di chi, grazie  a questa allegra gestione ne guadagna direttamente.

Al di la dei vantaggi diretti che il Santissimo Rosario porta all'utenza locale e alle casse del comparto sanitario molisano attraverso quella extra-regionale, ci sono anche quelli economici per la collettività venafrana: persone e attività commerciali che col proprio lavoro, per anni, hanno tratto beneficio dal funzionamento a pieno regime del locale ospedale.

Ma di fronte al soddisfacimento di certi interessi non ci sono giustificazioni che tengono e i soliti personaggi, pur consapevoli del danno arrecato, continuano a riempirsi la bocca di paroloni quali progresso, sviluppo della propria città, crescita economica.

Aspettiamo i tempi necessari per vedere i venafrani, i molisani, tirare fuori il coraggio e spazzarli via, restituendo a questa regione la dignità che questi signori le hanno sottratto".

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