venerdì 15 giugno 2012

Solagrital, Romano: Corrispondere immediatamente le spettanze ai lavoratori

A pagare non possono essere sempre i poveri cristi degli operai.








Nonostante tutti i soldi pubblici che ha ricevuto, Solagrital e le altre società della filiera avicola sono di nuovo sull’orlo del baratro, con i lavoratori in attesa di ricevere le spettanze in ritardo da mesi e con il preannunciato esubero di decine di unità. Che si sarebbe arrivati a questo punto era chiaro a tutti. Solo chi non voleva vedere non ha visto. E in questi anni sono stati in troppi a fare finta di niente, a restare muti, e spesso anche a dileggiare e aggredire le pochissime voci fuori dal coro che hanno osato dissentire.

Mi riferisco non soltanto a politici di maggioranza con ruoli di governo, ma anche ad ambienti sindacali e perfino della presunta opposizione, sempre troppo distratta  per accorgersi di quello che accadeva.

Personalmente sono stato denunziato dalla Solagrital, con annesse richieste di risarcimento danni stratosferiche, per aver portato all’attenzione dell’opinione pubblica la spregiudicata operazione finanziaria che si stava realizzando sul polo avicolo con un esborso gigantesco di denaro pubblico (da ultimo, per improbabili quanto anomali acquisti immobiliari o per spericolate operazioni finanziarie di conversione di crediti in partecipazioni azionarie); per aver osato prendere le difese dei lavoratori denunziando la precarizzazione dei rapporti a tempo indeterminato contestuale a centinaia di assunzioni di avventizi; per aver preteso, insieme a pochissimi, la massima chiarezza sui criteri utilizzati per il collocamento in cassa integrazione che era apparso discriminatorio e addirittura punitivo.

Oggi i responsabili restano tutti comodamente al loro posto, pontificando sulle soluzioni, scaricando su altri responsabilità proprie, snocciolando dati opinabili, distribuendo giudizi e nonostante la situazione drammatica addirittura avendo beneficiato di premi di risultato di decine di migliaia di euro. Con la compiacenza interessata di chi glielo lascia fare facendo finta di non vedere.

E si è arrivati all’assurdo: omettendo qualsiasi analisi sulle connesse responsabilità, e mentre da 4 anni è in corso la CIGS per 96 unità lavorative a tempo indeterminato, gli stessi protagonisti dello sfascio diffondono ignoti piani industriali e piani sociali sprovvisti di alcuna copertura finanziaria, preannunciando addirittura ulteriori esuberi per 76 unità.

Con quale credibilità si affida il risanamento dell’azienda ai responsabili (politici e aziendali) dell’attuale gravissima situazione?

A pagare il prezzo di questo ennesimo disastro socio-occupazionale (preventivato e preventivabile) non possono essere sempre i poveri cristi degli operai che sono ancora in attesa di percepire le spettanze arretrate da mesi, o degli allevatori o dei trasportatori.

A pagare devono essere i responsabili!

Per questo è indispensabile uscire dall’ipocrisia e puntualizzare alcune questioni di fondo:

1. E’ vero o non è vero che i lavoratori attendono ancora il pagamento di pregresse spettanze (mensilità arretrate; parte della tredicesima; buoni pasto ecc.)? Che aspetta la Regione, socio di maggioranza (tramite Gam), ad intimarne l’immediato pagamento in favore di tutti i lavoratori? Che aspetta la Regione a  verificare immediatamente il corretto versamento dei contributi previdenziali e degli accantonamenti del Tfr comunque trattenuti in busta paga ai lavoratori?

2. E’ vero o non è vero che “Solagrital vanta un credito di 30 Milioni di euro da Arena”, come afferma il consigliere delegato di Solagrital Lino Di Dario (I Fatti, 10 giugno 2012, pg. 11)? Che aspetta la Regione a procedere al recupero immediato di tali somme? Quali sono “le magagne del gruppo Arena” di cui parla Lino Di Dario? Chi sono i rappresentanti del centrosinistra “interessati a coprire le magagne di Arena”? A chi si riferisce Lino Di Dario quando afferma che c’è “connivenza tra una parte della sinistra e l’Arena per spingere i riflettori su altre questioni rispetto a quelle vere”? A che tipo di interessi si riferisce? Perché non fa i nomi?

3. E’ vero o non è vero che proprio Lino Di Dario in persona (senza ricorrere ad insinuazioni sulle parentele) ha personalmente ricoperto, insieme ad altre figure apicali dell’attuale management Gam- Solagrital, ruoli gestionali di vertice anche all’interno delle società del gruppo Arena? Con quale faccia, allora, si denuncia oggi la commistione tra interessi pubblici e affari privati se chi oggi parla è stato ed è protagonista di quell’intreccio?

4. E’ vero o non è vero che il management di Solagrital mi ha denunziato per aver osato difendere i lavoratori, sostenendo che non ne avrei avuto alcun titolo, da Consigliere regionale, stante la natura privata di Solagrital? Perché, allora, la Regione finanzia una società privata, se è privata, e perché - se è privata - la Regione ne controlla (tramite la Gam) circa l’80% del capitale sociale nominandone anche taluni componenti del CdA? E come ha fatto a ricevere 4 milioni di euro dalla Regione Molise (con determina del direttore generale Francioni – altro fulgido esempio di chi resta sempre e comunque comodamente al proprio posto - “fermo restando l’assenso del Presidente della Regione”) a ridosso delle elezioni di ottobre scorso? Poteva una società privata beneficiare di 4 Milioni di euro (per non parlare di tutto il pregresso) senza uno straccio di procedura trasparente e selettiva? Se è vero, come sostiene Lino Di Dario (Primo Piano, 10 giugno 2012, pg. 7), che dei 4 Milioni “2 sono stati destinati agli operai e 2 agli allevatori” perché gli operai e gli allevatori deve pagarli la Regione? Non si tratta di costi di esercizio corrente che dovrebbero essere garantiti da una corretta ed ordinaria gestione aziendale (ammesso che ci sia, o che ci sia stata)? E chi, se non un Consigliere regionale di opposizione, dovrebbe avere titolo a controllare come vengono spesi i soldi pubblici?

5. E’ vero o non è vero  che pur a fronte di un deficit pauroso e di continue iniezioni di denaro pubblico per coprire costi ordinari, i compensi del CdA di Solagrital sono addirittura lievitati e che gli stessi consiglieri hanno anche proceduto ad attribuirsi premi di produttività e di risultato, anche in un momento in cui la Solagrital non riusciva a pagare le 13me ai dipendenti, gli allevatori non percepivano i loro compensi da molti mesi, i polli rischiavano di morire negli allevamenti perché non si era in grado di acquistare il mangime, i fornitori non venivano pagati (e molti di questi erano costretti a fallire…)? E’ accettabile che si definiscano “irrisori” i compensi e i costi di direzione e del Consiglio di Amministrazione (ammontanti sembra a circa 650.000 euro annui!!!!), a fronte dei previsti 118 posti di lavoro frettolosamente ritenuti in esubero? E’ vero o non è vero che gli emolumenti annui del C.d A (a meno di recenti riduzioni dei compensi di cui saremmo felici di prendere atto) siano i seguenti: Presidente €. 70.000, Consigliere Delegato €. 40.000, n. 5 consiglieri semplici €. 20.000 cadauno? E’ vero o non è vero che nel mese di ottobre 2011 (sempre  nel mese di ottobre…), vale a dire solo 7 mesi fa, il C.d A. della Solagrital deliberava di liquidare un premio di risultato al C.d A. di 100.000 euro, e di aumentare il numero dei componenti da 5 a 7, con conseguente aumento dei relativi compensi annui da 150.000 a 210.000?

6. E’ vero o non è vero che i premi di risultato sono stati corrisposti per aver raggiunto il risultato di spillare altri quattrini alla Regione e addirittura per aver collocato  in Cassa Integrazione numerosi lavoratori a tempo indeterminato?

7. E’ vero o non è vero che taluni dei componenti dei CdA di Gam e Solagrital si trovano in condizioni di conflitto d’interesse ricoprendo o avendo ricoperto ruoli nel management di società pubbliche e contestualmente private o miste della filiera avicola, o addirittura per averne liquidate, su incarico dell’ex Ministro Scajola, altre del comparto agroalimentare in favore di noti imprenditori occulti come nel caso di Pomolì e Remo Perna?

8. E’ vero o non è vero che Solagrital ha lautamente finanziato organi di informazione tra cui settimanali riconducibili a parenti diretti degli stessi componenti come nel caso di Extra Molise?

9. E’ vero o non è vero che sono in corso le procedure per l’affidamento, da parte di Gam, di consulenze per il piano di dismissione delle aziende agroalimentari che avrebbe dovuto essere completato già due anni fa? Chi è il consulente prescelto?

La politica deve togliere le mani da Solagrital e dalle altre realtà produttive della regione, affidando al mercato e alla concorrenza, secondo gli obblighi di legge, la scelta del migliore operatore economico in grado di garantire prospettive industriali all’intera filiera e stabilità occupazionale, e dunque archiviare quel progetto fallimentare e spregiudicato di svendita pilotata del comparto agroalimentare, che sullo Zuccherificio aveva già mostrato il suo vero volto. Questo vale anche per quelle ipotesi molto di moda in alcuni ambienti che starebbero ipotizzando, per Solagrital, improbabili operazioni di marketing volte probabilmente a dare altri soldi ai soliti noti, anche stavolta sulla pelle dei lavoratori, e magari anche stavolta con l’assenso tacito o esplicito di una parte dell’opposizione.

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