martedì 26 giugno 2012

Emergenza lavoro. La Regione parta da sè stessa per tutelare le fasce deboli

La Regione cominci da sè stessa a rispettare le fasce più deboli nell'emergenza lavoro che rende più difficili anche vicende apparentemente banali.










Nel corso dell’audizione di ieri mattina, in Commissione Consiliare, il Dirigente responsabile dell’Assessorato al Lavoro, Dott. V. Rossi, ha illustrato i punti salienti dell’accordo definito con le parti sociali per la copertura degli ammortizzatori sociali in deroga. Com’è noto dopo la stipula dell’Intesa col Ministero del 30 maggio scorso, sono stati assegnati al Molise 10 milioni di euro che potranno essere utilizzati per salvaguardare il reddito di circa 2 mila lavoratori nel periodo luglio-dicembre 2012.

Al termine dell’audizione è venuto fuori l’impossibilità di assicurare la mobilità in deroga a chi ha già ha usufruito per 24 mesi di tale istituto, salvo applicare la delibera collegata al bilancio regionale per gli ultracinquantacinquenni che impegna la Giunta a reperire propri fondi per tale scopo ( si veda la proposta di impegnare su tale capitolo parte dei 5 milioni rivenienti dal contenzioso con la Cassa di Risparmio Molisana ).

Altra questione da approfondire è la possibilità di anticipare il periodo di copertura del reddito per gli aventi diritto dal 1° luglio 2012 ai mesi precedenti, nel limite delle disponibilità di risorse ma stabilendo la priorità  delle fasce più deboli prive di qualsiasi entrata rispetto a chi gode di cassa integrazione o redditi di lavoro.

E sul fronte della tutela delle persone più fragili che non riescono a trovare impiego, ho sollecitato la Regione Molise a revocare il bando per la selezione di 19 unità di profilo B1 a tempo determinato presso la Protezione Civile, perché la legge nazionale già tutela le categorie protette. Per figure professionali simili basta attingere alle graduatorie riservate che si trovano presso i Centri per l’impiego, senza inventarsi commissioni d’esame che ledono la dignità umana degli iscritti al collocamento obbligatorio, prima che i loro diritti contrattuali.

Da ultimo è singolare che a pulire gli uffici della Regione Molise debba essere una società casertana che ha preso il sub-appalto da una ditta di Bari. Ed è ancora più stravagante che questa attività costa alla Regione 2,2 milioni di euro in 4 anni, molto più che in passato e con una condizione contrattuale dei lavoratori assolutamente umiliante.

L’emergenza lavoro è una sfida tremenda ma sarebbe già un primo passo se la Regione avviasse un percorso virtuoso assicurando un reddito prioritariamente a chi non ce l’ha coi 10 milioni di euro giunti dal Governo, rispettasse la legge sul collocamento obbligatorio facendo scorrere le 19 assunzioni dalle liste dell’Ufficio del Lavoro, e riuscisse a tutelare il personale della SPLENDOR Spa di Casagiove (CE) che pulisce le sedi della stessa Regione in condizioni proibitive.

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