lunedì 7 maggio 2012

La Francia svolta a sinistra, vince Hollande

Si è votato anche in Grecia, Serbia e in Renania del Nord Westfalia, lo stato più popolato della Germania.










La Francia ha scelto: il socialista Francois Hollande il nuovo presidente. 

E appena la vittoria si è profilata, il nuovo inquilino dell'Eliseo ha lanciato un messaggio al Paese: «Il 6 maggio è un nuovo inizio per la Francia e per l'Europa, i francesi hanno scelto il cambiamento e dovremmo essere all'altezza». Al rivale sconfitto Sarkozy ha rivolto un «saluto», ricordando che «merita rispetto per aver guidato il paese per 5 anni». Ma in un altro passaggio del discorso Hollande è tornato a parlare di Europa spiegando che «l'austerità non può essere l'unica opzione, bisogna puntare alla crescita. Ed è quello che faremo insieme ai nostri partner europei a cominciare dalla Germania»

Sarkozy ammette la sconfitta: «La Francia ha un nuovo presidente e va rispettato. L'ho sentito al telefono, gli auguro buona fortuna e buon lavoro. Stasera dobbiamo pensare alla grandezza della Francia e al benessere dei francesi.





Test elettorale in Germania. Schleswig-Holstein, perde la coalizione della Merkel con il Fdp, salvo il Cdu Testa a testa del partito della cancelliera con l’Spd. Terzo trionfo per i Piraten, che schizzano dall’1,8% all’8%


Perde la coalizione Merkel-Fdp nonostante il primo posto del partito della cancelliera. I risultati parziali delle elezioni dello Schleswig-Holstein, in Germania, nonostante il primo posto della Cdu della Merkel, danno un segnale chiaro: la coalizione Cdu-Fdp finora al governo, esce sconfitta. Le proiezioni delle 18.44 davano un testa a testa fra Cdu, al 30,6 (nel 2009 ottenne il 31,5) e Spd al 29,9 (nel 2009, 25,4). I Liberali, invece, si salvano dall’incubo di una possibile ennesima uscita da un Parlamento regionale e sono dati all’8,3% (ma erano al 14,9%).

Test Il voto in questo piccolo Stato rurale, il più settentrionale del Paese al confine con la Danimarca, era considerato un test per il governo Merkel, a 16 mesi dalle legislative, e a una settimana dal voto sicuramente più importante nella Renania del Nord Westfalia, lo stato più popolato della Germania.





Grecia, crollano i partiti pro-euro, minacce di neofascisti in alcuni seggi. Nuova Democrazia in testa, segue Syriza. Pasok punito dagli elettori. Alba d’Oro entra in Parlamento per la prima volta.

Un terremoto scuote la Grecia. Quella che esce dalle urne è l'immagine di un Paese stanco e arrabbiato per le misure di austerità. Così alle urne sono stati puniti Nuova Democrazia (centro destra), il Pasok (socialisti) e tutti quei partiti che anche per un breve periodo hanno appoggiato il governo tecnico di Lucas Papademos. E se da una parte il 40 per cento dei greci ha deciso per l'astensione, il resto ha puntato su chi si oppone ai piani imposti dalla Troika. La grande rivelazione è Syriza che, secondo le proiezioni del ministero dell'Interno, diventa il secondo partito con il 16,09 per cento dei voti. Premiato anche Alba D'Oro, di ispirazione neofascista, che arriva quasi al 7 per cento e per la prima volta entra in Parlamento con 21 seggi.





Presidenziali in Serbia, Tadic in testa, si va al ballottaggio. Margine di pochi punti sui conservatori di Nikolic.

Anche la Serbia al voto. Sia la commissione elettorale (Rik) che il Centro di monitoraggio elettorale CeSID danno il presidente uscente Tadic in leggero vantaggio nel voto presidenziale sul suo principale avversario conservatore Nikolic. CeSID ha indicato percentuali del 26,8% e 25,6% rispettivamente. Più risicato il margine secondo la commissione elettorale, che dà Tadic al 24,81% e Nikolic al 24,71% dei consensi, praticamente appaiati.

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