sabato 21 aprile 2012

Iorio si sente diffamato, Nagni replica: Nessuna diffamazione

"Di Pietro ha fotografato la realtà. In Molise mala gestio e clima di omertà, ma non si cura la malattia negandola…"













Sembra essere ormai consuetudine di una certa parte politica e (ahimè) di una certa stampa locale intervenire, spesso in maniera eccessiva e scomposta, in merito alle azioni promosse nelle sedi istituzionali dal presidente dell’Italia dei Valori per portare all’attenzione del governo le anomalie del nostro sistema politico e amministrativo.

Peccato però che nelle difese d’ufficio a mezzo stampa,  si tralasci, ogni volta, un particolare importante e cioè che la realtà molisana, piaccia o non piaccia, è quella che è.

Siamo la regione con il maggior tasso di indebitamento, con il maggior tasso di disoccupazione, con il maggior tasso di inchieste giudiziarie legate alla cattiva gestione delle amministrazioni pubbliche. Siamo la regione del perenne conflitto di interesse. Ecco allora che chi ha creato il dissesto del comparto sanitario  ne è, ancora oggi e nonostante tutto, commissario. Dispiace che Iorio si sia sentito diffamato dalle dichiarazioni di Di Pietro ma come si può tacere davanti ad una simile situazione?Le parole del presidente IdV spesso provocano scalpore, ma inspiegabilmente, dal momento che ha semplicemente fotografato la realtà molisana e l’ha portata all’attenzione delle istituzioni, in maniera formale, con interrogazioni, question time e lettere ai ministri. Lo ha fatto nell’interesse di questa regione e dei suoi cittadini.

Per questo non possiamo tollerare i maldestri tentativi di confondere le acque facendo passare per buono chi ha originato il danno e per cattivo chi, questo danno, lo ha denunciato alle autorità competenti. Iorio si assuma le proprie responsabilità e basta con le ipocrisie!

Ma davvero chi scrive e attacca Di Pietro accusandolo addirittura di essere “la vergogna molisana” crede che la miglior soluzione per questa regione sia quella di chiudere gli occhi, di far finta di niente, di dire che tutto va bene quando tutto va male?

Noi crediamo che il termine “omertà” non abbia, in sé, valenze positive e che denunciare agli organi istituzionali preposti ravvisate irregolarità nella gestione della cosa pubblica, sia un preciso dovere dei nostri rappresentanti politici. Così come è un preciso dovere chiedere la revoca di incarico commissariale, alla luce di una condanna in primo grado per l’affaire Bain &Co e una chiusura di indagini a carico del governatore, in relazione alla calamità del 31 ottobre 2002, per abuso d’ufficio, indebita percezione, erogazioni ai danni dello Stato , concorso formale per reato reiterato.

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