martedì 27 marzo 2012

Ocse: in Italia servono più crescita e più competitività

Rapporto sull'area euro dell'organizzazione parigina. "Pioggia" di raccomandazioni al nostro Paese: ridurre la protezione sul lavoro, riformare la struttura della tassazione, riformare il sistema di negoziazione salariale.





L'Italia è tra i Paesi dell'Eurozona che devono tornare a una crescita "più forte" e "migliorare la competitività". E' quanto sottolinea l'Ocse nel rapporto sull'area euro. Secondo l'organizzazione di Parigi, "il consolidamento di bilancio è ora in corso in tutti i Paesi" ma "ogni ripresa nell'area euro rimarrà fragile finché gli squilibri sono irrisolti". Per Paesi come la Grecia, l'Irlanda, il Portogallo e la Spagna la necessità di ripristinare la capacità di credito e ridurre elevatissimi deficit sta richiedendo un forte rafforzamento pro-cicliclo a livello di bilancio. Per l'Ocse, l'Italia è "in una migliore posizione per quanto riguarda il livello del suo deficit" ma "necessita anche di rafforzare la sua capacità di credito". L'organizzazione parigina fa inoltre notare che "i governi di Grecia, Irlanda e Portogallo hanno perso accesso al mercato, mentre i tassi di interesse sul debito governativo in altri Paesi, come Italia e Spagna, sono a livelli insopportabili". Inoltre, l''Italia è tra i Paesi della zona euro che devono ridurre o allentare la protezione sul lavoro e riformare la struttura della tassazione. E anche tra quelli che devono riformare il sistema di negoziazione salariale. L'Organizzazione invita il nostro Paese a compiere riforme anche sul fronte fiscale. In particolare l'Ocse chiede una revisione e un rafforzamento del sistema della tassazione e il passaggio a forme di imposizione fiscale indirette. Quanto alla riforma messa a punto dal Governo Monti, "rappresenta un passo decisivo per affrontare i principali problemi del mercato del lavoro italiano in modo coerente". Il giudizio è del segretario generale, Angel Gurria, secondo cui l'intervento "completerà altre iniziative, come la riforma delle pensioni e le liberalizzazioni, e dovrebbe consentire all'Italia di accelerare la creazione di posti di lavoro, far scendere la disoccupazione e rafforzare la crescita di lungo periodo". Sul piano delle previsioni macroeconomiche, l'Ocse prevede crescita quasi a zero quest'anno e in ripresa nel 2013 nell'area euro: +0,2 per cento sul 2012 e un più +1,4 per cento sul 2013.



 



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