domenica 18 marzo 2012

Lavoro. Caccia agli eco-professionisti

Sale il potere contrattuale degli esperti in temi ambientali. Eco-avvocato, energy manager, environmental manager: le nuove figure.











«C'è difficoltà di reperimento di "green experts" per la mancanza di figure adeguatamente preparate», denuncia Francesca Cancian, business manager di Seltis, società di selezione del personale del gruppo Openjobmetis. Tra gli addetti ai lavori è considerazione condivisa. In tempi di crisi le professioni ambientali sembrano avere connotati anticiclici, anche per una domanda che ha tratto linfa vitale dagli incentivi alle rinnovabili di questi ultimi anni. Eppure tutto ciò configura un paradosso nell'Italia gerontocratica: la carenza di offerta spinge al rialzo il potere contrattuale dei giovani professionisti qualificati, che finiscono per percepire un reddito non proprio abituale tra i coetanei. Esemplare è la consulenza legale.

L'eco-avvocato
Spiega Arcangelo Pecchia, 30 anni, esperto di diritto ambientale nello studio Macchi di Cellere Gangemi: «Per diventare un professionista del settore occorre un costante aggiornamento per una normativa che cambia rapidamente anche in maniera convulsa e incoerente». Gli fa eco Vincenzo Solenne, partner di Eco-avvocati (consulenza green a imprese e privati): «Per un giovane è necessario specializzarsi con un master ad hoc, perché conta la trasversalità di approccio. Noi ci occupiamo di inquinamento, diritto agroalimentare, movimentazione transfrontaliera dei rifiuti». Un recente annuncio lavorativo di Michael Page Italia fornisce la cifra di ingresso di un «avvocato ambientale»: retribuzione annua lorda sui 40 mila euro con esperienza di tre anni nella contrattualistica pubblica e una fluente conoscenza dell'inglese. Non proprio un salario da «sfigato».

L'energy manager
Tra le new entry c'è una figura che evoca un professionista in doppiopetto seppure dalle attività nebulose. Le chiarisce Anna Bogatto, manager director di Adecco: «Si occupa di tutto ciò che concerne il risparmio energetico in azienda e il suo ruolo sta acquisendo sempre maggior peso nelle richieste che ci arrivano dalle imprese». Lo conferma un report dell'osservatorio Openjobmetis che segnala nel 2012 un boom per questo profilo, anche in considerazione di budget aziendali ridotti al lumicino e la necessità di abbattere i costi fissi. Generalmente è in possesso di una laurea in ingegneria ambientale, la più ambita anche per i professionisti specializzati nella progettazione elettrica e fotovoltaica. Qui il rischio spesso è la «monotonia del posto fisso». Sono centinaia gli annunci di Randstad, multinazionale olandese delle risorse umane, che per questi profili segnala il «tempo indeterminato».

L'environmental manager
L'ultima avanguardia del professionismo green è colui che supervisiona al rispetto delle normative ambientali all'interno delle organizzazioni. Sembrerebbe un doppione dell'energy manager. Ma non lo è. Perché si preoccupa anche della formazione continua dello staff. Un pedagogo del rispetto dell'ambiente. Con un contratto in tasca.




   Fabio Savelli
(Corriere della Sera.it)

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