giovedì 9 ottobre 2014

Isernia. La tratta dei fanciulli tra fine 800 e inizio 900 mostra all'Archivio di Stato

LO SFRUTTAMENTO DEI MINORI E SEVIZIE SUI PIU’ PICCOLI ; LA TRAGICA REALTA’ DI FINE ‘800/INIZIO ‘900 NELL’ISERNINO DOCUMENTATO ALL’ARCHIVIO DI STATO D’ISERNIA CON LA MOSTRA “LA VOCE DEI FANCIULLI, IL SILENZIO DELLA STORIA”. DOCUMENTI ED AGGHIACCIANTI TESTIMONIANZE SUL TEMA IN ESPOSIZIONE PER L’INTERO MESE DI OTTOBRE.




“ Domenica di carte “ dal contenuto agghiacciante all’Archivio di Stato d’Isernia con la mostra cartacea sul tema “ La voce dei fanciulli, il silenzio della storia “. Documenti, lettere, tipiche carte di riconoscimento, sentenze ed incartamenti giudiziari che attestano quanto avveniva tra fine ‘800 ed inizio ‘900 nell’isernino -da Macchiagodena a Cerro al Volturno, da Venafro a Pietrabbondante, da Isernia a Pozzilli ect., ossia in tutti i Comuni del territorio- in danno dei minori e della loro tenera età, nella maggior parte dei casi con l’assenso di famiglie e genitori costretti da miseria ed esigenze vitali, in numerosi altri frangenti quale triste risultato di rapimenti, sottrazioni ed azioni delittuose finalizzate allo sfruttamento di bambini, fanciulli, ragazzi e giovani d’ambo i sessi portati in giro per accattonaggio ed altro ancora.

Il tutto documentato in maniera dettagliata dall’Archivio di Stato d’Isernia ed esposto sino alla fine di ottobre nella sede archivistica pentra di corso Risorgimento per le scuole , le associazioni e quanti intendono sapere, leggere, constatare e documentarsi sulla tristissima realtà minorile del periodo nell’isernino. Documenti, lettere, sentenze, carte ect. illustrati dettagliatamente dal personale archivistico, mentre a lato il servizio di Angela per la trasmissione “Ulisse” di Rai 3 testimonia con immagini, personaggi, ambienti ed episodi quanto le carte purtroppo dicono. Un mondo, quello portato alla luce dai documenti di archivio, che dice della tristezza della vita del tempo e della inevitabile necessità di tante mamme e papà di “cedere” i loro bambini, fanciulli e ragazzi ad altri perché dessero loro una esistenza diversa e più dignitosa. In molti casi però non manca dell’altro, ancora più grave : rapimenti di minori, loro sfruttamento tramite accattonaggio ed altro, sevizie, violenze indicibili e in taluni casi addirittura la morte violenta di tali poveretti, finiti sotto le grinfie ed in balìa di esseri spregevoli.

E’ quanto dicono le carte in esposizione nella sede archivistica isernina che riferiscono di situazioni, soggetti e mentalità terribili, di cui purtroppo l’isernino non è stato esente. Come le volontarie soppressioni di neonati da parte di mamme evidentemente disperate o, peggio, malate ! Al riguardo, sentenze e documenti giudiziari hanno evidenziato particolari incredibili : pene ridotte e contenute se l’uccisione avveniva nei primi cinque giorni di vita e prima che il neonato fosse stato registrato, pene di gran lunga più dure se il neonato aveva superato i cinque giorni di esistenza e se era già stato registrato ! Un “due pesi e due misure” assolutamente incomprensibile ! Il destino di tali minori  schiavizzati prevedeva miseria, stenti, accattonaggio, nonché lavori particolari comunque finalizzati al loro sfruttamento ; era il caso di fanciulli bravi e capaci nel suonare pifferi e ciaramelle, portati in giro ad elemosinare senza possibilità alcuna di riscatto e miglioramenti. Realtà difficilissime che “La voce dei fanciulli” ed “Il silenzio della storia” testimoniano chiaramente. Mostra da non perdersi quindi per avvicinarsi al particolare percorso storico del nostro territorio provinciale.


                                                                                                            Tonino Atella

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