Non si placa la querelle contro la segretaria regionale del
Pd Micaela Fanelli. “Statuto”, è il sostantivo che in queste ore riecheggia nella
mente del sindaco di Riccia, responsabile di averlo portato in assemblea per la
modifica commettendo “eufemisticamente” qualche leggerezza, non spedendo in
tempo utile la bozza dello statuto per la relativa valutazione e successiva ed eventuale approvazione in assemblea.
Come ricorderete, già domenica 21 settembre, data dell’assemblea
regionale del Pd a Ferrazzano e dell’approvazione della variazione statutaria, portammo
in risalto la vicenda, come descritta dai presenti e dichiarata illegittima da
molti rappresentanti, tra cui il presidente regionale del Pd Laura Venittelli, a
cui furono negati i verbali per stabilire se vi fossero delle irregolarità.
Sembrava che risultassero assenti diversi componenti del partito aventi diritto
al voto che avrebbero espresso stranamente il consenso per approvare la
variazione statutaria.
Dopo la formale richiesta di accedere ai verbali da parte del presidente Venittelli e la richiesta di dimissioni del segretario, oggi giunge da 32 circoli la richiesta dei verbali e chiaramente stigmatizzano l’operato del segretario Fanelli. Nella nota, i segretari di circolo esortano: “non abbiamo mai ricevuto lo statuto in tempo utile per discuterlo nelle sezioni con gli iscritti”.
Con questo atto, si palesa netta la divisione del partito democratico e si attendono risposte plausibili dal segretario regionale che a quanto riferito nella missiva dei 32 circoli regionali, le precedenti dichiarazioni della Fanelli non sono veritiere, sono tendenti a mistificare la realtà
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