E’ una
scommessa ardua quella del rilancio dell’economia nel Molise, penalizzata dalle
chiusure fallimentari delle grosse holding del tessile e del comparto avicolo. Allo
sconforto generale che attanaglia la stragrande maggioranza dei cittadini,
sfiduciati dalle istituzioni, dalla politica e dalla crisi, si contrappone una
voglia di non arrendersi di alcuni politici che si fanno in quattro pur di
reggere quel che è rimasto dell’economia e puntare sul futuro.
Il comparto
tessile molisano, legato per l’80% alla ex Ittierre di Pettoranello di Molise,
fallita dopo gestioni deprecabili e malsane, sta catalizzando attenzioni
importanti. Il Patron di Oti (Officine Tessili Italiane) Rosati, potrebbe
iniziare la produzione e rilanciare il polo tessile di Pettoranello in un breve
lasso di tempo. Partendo dalle circa 40 assunzioni con tre marchi, potrebbe
intensificare la produzione nel giro di un anno. Stesso interesse palesato dal
Brand Missardi, legato ai fratelli Calugi che nel Molise, sempre a Pettoranello,
pare siano più che intenzionati ad iniziare una produzione di abbigliamento d’elite.
Il pollo più costoso al mondo, come rilevava una nota emittente nazionale in un reportage, quello di Boiano targato Gam, potrebbe essere rilanciato azzerando i costi e ripresentando un piano industriale credibile ed economicamente sostenibile.
E’ quello che è vendibile e credibile nel nostro Molise, è proprio la straordinaria capacità della sua gente che negli anni ha avuto modo di esprimere il massimo in aziende di fama mondiale.
Qualche segnale positivo si intravvede a breve termine, nonostante tutto quello che generalmente di negativo si riscontra nella fiscalità, nell’insofferenza delle esose tasse che colpiscono l’imprenditoria e le famiglie; nonostante tutto il marciume ereditato dalla politica, oggi si accende una speranza per dire no all’emigrazione di massa, per arrestare l’emorragia di giovani e 50 enni verso altre mete.
Le misure adottate dalla regione Molise attraverso la Finanziaria regionale, danno possibilità di finanziamenti a tassi più che agevolati e in conto capitale, sono ancora tante le partite Iva che si aprono, nonostante le chiusure. Siamo forse ad una svolta? No, senza alcun dubbio, ma in tanti vogliono ancora crederci.
P.T.
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