L’Assessore regionale Massimiliano Scarabeo attraverso un
comunicato stampa al calor bianco, stigmatizza le posizioni decisionali anomale
che sta vivendo il Partito Democratico in questo momento a livello provinciale
e regionale. In primis, l’autorevole esponente del Pd, punta la sua
attenzione sulla candidatura delle provinciali e su un sistema elettorale che
ha permesso, senza un consulto politico, delegittimando i cittadini, di candidare Luigi Brasiello al ruolo
di presidente nella coalizione di centro-sinistra.
Non è un attacco alla figura
del candidato, precisa Scarabeo, ma alla mancata condivisione della scelta
della candidatura da parte del primo partito in regione e in Italia. Si tratta
di una posizione non partecipativa, e assolutamente personale, studiata a
tavolino da pochi intimi, con il solo ed esclusivo ausilio dell’aritmetica al
fine di ottenere una vittoria elettorale del candidato. In questo caso, doveva
come è di prassi, esserci una riunione con i principali esponenti politici che
hanno concesso la loro disponibilità e il loro consenso a Brasiello per essere
eletto sindaco di Isernia.
Così non è stato e questa campagna elettorale, pur giustificata dal voto ponderato con cui si andrà alle urne per eleggere il presidente e il consiglio provinciale, risulta assolutamente priva di quel consenso politico necessario, per poter successivamente governare e permettere la condivisione delle scelte che si andranno ad affrontare.
Si propone una variazione statutaria che è un atto straordinario – afferma Scarabeo - eludendo tutta una serie di consultazioni necessarie a raggiungere un accordo preliminare, come è di prassi.
Un Partito Democratico che è rappresentato da persone che non rappresentano le istituzioni – conclude Scarabeo - ed evitano il dialogo imponendo, atti di forza, nell’egida di un segretario regionale appiattito ancora su un risultato elettorale, in una maggioranza non rappresentativa e assolutamente incapace di dialogare con le diverse anime del partito.
Veniamo ai fatti di oggi. Il segretario regionale del Pd Fanelli, dopo una prima consultazione per l’approvazione della variazione statutaria, ha rinviato l’assemblea al pomeriggio inoltrato, concertando una serie di consultazioni telefoniche per convincere gli aventi diritto al voto, così da ottenere il numero necessario per poter determinare la variazione statutaria. Poi, una nota dolente che ha sollevato molte perplessità e accese contestazioni all’interno dell’assemblea. Sembrerebbe che alcuni membri del direttivo, aventi diritto di voto, pur risultando assenti avrebbero espresso il loro consenso in assemblea. Tutto, naturalmente da confermare e da appurare realmente.
Se questo sia avvenuto, e se vi siano stati eventuali responsabilità e comportamenti non ortodossi, al fine di raggiungere la maggioranza, risulterebbe di una gravità inaudita.
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